Titolo: Suki suki daisuki!
Fandom: Yowamushi Pedal
Personaggi: Manami Sangaku/Sakamichi Onoda
Genere: fluff del più becero omg
Avvertimenti: post-series, spoilers, pwp, shounen-ai
Parole: 1832
Note: questa mi è venuta in mente subito dopo aver letto il prompt della settimana 3 del COW-T, lezione settimanale, col prompt "comunione con la natura" che è proprio una delle caratteristiche che definisce Manami XD e chuuu, volevo metterci un limone ma no, non riesco a vederli scambiarsi altro che tenerezze timide e maldestre e gnnnnn sono troppo teneri per cose più intime ;_;
E boh, mi chiedo come faccia la gente nel mondo a non shippare la Sansaka, sono così palesi, io boh. ;; <3
"Onoda-kun, ti va di pranzare con me? Tanto oggi sono dalle parti della Sohoku!! (^▽^)" È il messaggio che Sakamichi continua a rileggere, con le dita che si muovono frenetiche per l'eccitazione senza ancora digitare nulla: si limitano ad accarezzare la tastiera, facendo pratica per la risposta da dare.
Onoda-kun l'ha invitato ad un pic-nic! Come minimo correranno su per la salita dietro la Chiba, dove Sakamichi ha speso un sacco di energie per rincorrere Imaizumi veloce come il vento, ormai un anno fa. A proposito di vento, Sakamichi sorride appena con un lieve rossore ed un bagliore negli occhi al ricordo del modo in cui Manami sembrava volare grazie ad una accelerazione presa in perfetta sintonia con il respiro freddo e vivo della montagna, le corone che scattavano perfette per garantirgli una spinta miracolosa. Quelle sono cose che rimangono impresse nella mente, soprattutto quando già l'ammirazione è così tanta e splende come la luce del sole sul viso tondo di Sakamichi, illuminando di meraviglia i suoi occhi grandi.
"Volentieri! Non vedo l'ora, Manami-kun!" Risponde alla fine, con un sorriso largo, contento, chiedendosi anche chi dovrebbe preparare il pranzo, ma decide di portarne due scatole lo stesso, mentre i due si mettono d'accordo su un luogo ed un orario. Sakamichi nota che il punto della salita dove Manami ha deciso di prendere appuntamento è piuttosto solitario, proprio su una curva della strada ma lontano da essa ed inoltrato nel bosco. Dev'esserci una radura, o un parchetto.
Sua madre sembra stupita dal fatto che Sakamichi mangi fuori, ma quando lui le dice che sarà col ragazzo che sfrecciava assieme a lui alla fine della gara Inter-liceale, lei si illumina con un'aria di vaga comprensione.
"Divertiti!" Gli raccomanda, contenta del fatto che suo figlio abbia finalmente amici che lo spingano a fare qualcosa oltre al rimanere a casa a guardare anime, che lo sfidino.
Mentre pedala su per la salita canticchiando allegro la sigla di Love Hime, un vento sembra soffiargli da dietro, e proprio quando si gira a guardare, un lampo di capelli blu ed il bianco di una camicia svolazzante gli passano accanto, ma riesce a riconoscere immediatamente il sorriso e la luce entusiasta negli occhi dell'amico.
"Manami-kun!" Esclama, mentre l'altro lo supera per poi voltarsi a guardarlo.
"Ciao, Onoda-kun! Ci vediamo lì!" Manami risponde, anche se sa perfettamente che ci arriveranno insieme. Infatti conosce Sakamichi abbastanza bene a questo punto da sapere che lo rincorrerà dovesse pedalare fino ad Aomori. Effettivamente, Sakamichi subito lo raggiunge sorridendo da un orecchio all'altro e Manami sembra rispondere naturalmente euforico mentre prende ancora più velocità, ma sa che Sakamichi tornerà di nuovo proprio dietro di lui. La seconda volta in cui si guarda indietro l'altro sta cantando di nuovo tutto contento. Manami non riesce a non farsi sfuggire una risata rallegrata al sentirlo.
"Sai, ho cominciato a vedere Love Hime!" Manami annuncia, mettendosi a danzare sulla bici per accelerare di più.
"Davvero? Che ne pensi?" Sakamichi chiede pochi secondi dopo, pedalandogli a fianco, il viso illuminato di eccitazione.
"È carino!" Manami risponde, con un largo sorriso, nemmeno sorpreso dalla persistenza, anzi entusiasta e davvero divertito. Onoda-kun è uno dei pochi che può stargli dietro su una salita. Ogni volta che può gareggiare senza trattenersi è una opportunità della quale fare tesoro, pensa, prima di aggiungere a proposito: "facciamo a gara!"
Senza attendere passa ad una marcia più pesante e che quindi può fargli sfruttare la propria forza, scattando in avanti. Sakamichi lo guarda filare via come se fosse in discesa, con la stessa ammirazione di sempre, prima di mettersi a pedalare veloce, la testa bassa, con la strada che scorre ad una velocità da capogiro, che gli infonde una sensazione adrenalinica, le linee tratteggiate che diventano continue sotto i suoi occhi ed il nero del cemento che sembra diventare liscio sotto di lui.
Una volta giunti ad una stradina dissestata e un po' nascosta dal tratto principale, piena di ciottoli e buche, entrambi si fermano e prendono a camminare ansimando; anche se Manami ha vinto Sakamichi gli si affianca trotterellando contento.
"Come mai sei a Chiba?" Chiede, con un po' di sudore in viso ma l'espressione illuminata di contentezza.
"Ah, mi sono trovato a girare da queste parti, niente di che," Manami risponde vago con una scrollata di spalle. "E poi avevo voglia di vederti," aggiunge con il risolino di qualcuno scoperto con le mani nel sacco, mentre entrambi accompagnano le loro biciclette lungo la via stretta che porta dentro il bosco.
"Ah," Onoda replica con le guance che si fanno rosa, prima di guardarsi attorno. "Sai che non ero mai stato qui?"
"Ho scoperto questo posto una volta, per caso," Manami spiega lanciando un altro sorriso verso Sakamichi. "È carino e tranquillo, se siamo fortunati troveremo qualcun altro che campeggia con i bambini!"
Eppure quando arrivano alla radura isolata, circondata da vegetazione verdissima e non troppo fitta - c'è abbastanza sole da fornire luce a volontà per leggere un libro senza sforzare gli occhi - e con tavoli di legno preparati forse per comitive, non c'è nessuno. Forse le famiglie sono altrove oggi. Appena Sakamichi se ne accorge, un po' l'atmosfera sembra cambiare lievemente. Lancia una occhiata a Manami, che sembra del tutto tranquillo e si volta appena con un sorriso prima di mettersi a liberare il tavolo dalle foglie.
"Forte, no?" Chiede, indicando il legno duro e resistente in piedi in quel luogo da chissà quanti anni, prima di sedersi.
"È un posto carino," Sakamichi concorda, e lo imita sedendosi di fianco all'altro. "Ho portato due scatole bentō, in caso..."
"Ah, meno male!" Manami esclama, al suo turno di arrossire appena. "Mi sono ricordato a metà strada di aver dimenticato la mia a casa..."
Sakamichi sorride, estraendo una delle scatolette colorate dal suo zaino e porgendola all'altro.
"Grazie per il cibo," entrambi pregano, prima di scoprire il loro pranzo.
"... quindi, Toudou-san ha detto che se diventerò il più popolare fra le ragazze non correrà con me, la prossima volta che ci vediamo," Manami racconta masticando allegramente. "Non so cosa significhi. Mica vado in giro a rubare io. Non ho idea di cosa parli," commenta con una espressione a metà fra un broncio ed una sorpresa.
Sakamichi lo guarda alzando gli occhi dal suo pranzo, sbattendo le labbra. Inspiegabilmente, si trova a considerare che ad essere sinceri non è una sorpresa che le ragazze guardino Manami, persino quelle più grandi del terzo anno.
"Vorrei avere questo problema!" Replica per poi arrossire un po' imbarazzato. "Insomma... immagino che se piaci alle ragazze allora hai un sacco di amici..."
"Beh, secondo me Toudou-san esagera," Manami ribatte, arricciando le labbra. "E poi piacere alle ragazze non è poi così importante. Preferisco correre su per le salite," aggiunge con un tono sognante. "È così bello, soprattutto quando pedali così forte da non sentire più le gambe e ti sembra che vadano da sole, no?"
"A proposito di pedalare," Sakamichi chiede dopo aver annuito, "come fai a sapere quando arriva il vento per accelerare? Sembra che il vento ti parli o qualcosa del genere."
Per tutta risposta, Manami fa spallucce, guardandosi attorno. "Non so, mi viene naturale. È che invece di combattere contro la montagna preferisco aspettare che mi dia il permesso di accelerare," risponde poi, con calma e mostrando un sorriso largo, senza preoccupazioni che trapelino dalla sua espressione.
Onoda rimane in silenzio per un po', osservando una pallina di riso fritto con aria di ponderazione.
"Mi sembra che per te funzioni un po' allo stesso modo," Manami continua, prima di addentare un raviolo al vapore.
"Non saprei..." Sakamichi risponde, dubbioso.
"Comunque... il modo in cui corri è eccezionale, Onoda-kun!" Manami dice di nuovo masticando.
"Ah... a-anche il tuo, Manami-kun," Sakamichi risponde col rossore che si espande sul viso mentre decide di fissare gli occhi sulla sua scatola quasi vuota, mescolando distrattamente con le bacchette la salsa di curry e la carne col riso per poi riempirsene la bocca rapidamente.
"... Quando ti ho visto dietro di me non ci potevo credere," Manami riflette, entusiasta, e Sakamichi può quasi ascoltare il suo cuore mentre batte forte rivivendo l'ultima salita verso la metà del Monte Fuji, l'estate prima, il vento che colpiva così forte il loro viso da rendere il respiro quasi impossibile e aumentare l'adrenaline in loro assieme alle urla quasi selvaggie del pubblico. Ora è primavera, e la brezza soffia piacevole e delicata fra le fronde sopra di loro. Quello sarebbe un ottimo posto per fare un sonnellino, Sakamichi pensa prima di sobbalzare sulla panchina per la sensazione delle labbra premute a sorpresa sulla sua guancia. Il rossore ed il calore diventano subito, istintivamente, così intensi che quasi gli occhiali si appannano e Sakamichi sbatte le palpebre molte volte mentre fissa Manami con una espressione completamente spiazzata.
"È bello gareggiare con te," Manami aggiunge a mo' di spiegazione, un po' imbarazzato a sua volta per un gesto così spontaneo senza pianificazione, per poi ridacchiare con le guance che si fanno a loro volta un po' più rosse, prima di finire il suo cibo. E subito dopo sembra farsi ancora più coraggio, la sua mano finisce per stringere quella di Sakamichi appoggiata sullo spazio vuoto fra loro. Quando l'altro non smette di fissarlo pieno di stupore, si avvicina ancora con gli occhi socchiusi verificando che Onoda non si ritragga, ma quello non lo fa e quindi riceve un bacio sulle labbra che ricambia senza pensare, dopo qualche secondo di shock, imbarazzato e maldestro, con gli occhi talmente larghi e lucidi che sembra stia per piangere.
"È bello stare con te," Manami infine mormora per precisare, e la sua espressione si illumina di sollievo per l'aver espresso ciò che intendeva davvero, con un altro sorriso che sembra sbucare dal nulla.
"Manami-kun..." Sakamichi comincia, balbettando. "È bello anche per me!" Conclude, per poi restituire all'altro un bacio tutto d'un tratto entusiasta sulla guancia, e uno sull'angolo della bocca. Superato il momento di imbarazzo, di domande che sfrecciano per la testa di entrambi, scoppiano in un risolino che spezza la tensione. Manami guarda il cielo fra i rami, Sakamichi rimane seduto accanto a lui tentando di non fissarlo.
"Onoda-kun, ti va di vederci più spesso?" Manami chiede un po' speranzoso ma anche appena appena timoroso, con lo sguardo ora serio ma fisso verso l'alto e con il rosso lieve che non vuole andarsene dal suo viso.
Sakamichi sembra pensarci per svariati secondi, alzando a sua volta gli occhi verso il cielo, chiedendosi se forse una volta potrebbe riuscire a volare come fa Manami.
"Sì!" Risponde alla fine, con uno scoppiettio allegro. Poi torna a guardare Manami ma trova già i suoi occhi blu che sorridono, e poi i loro visi si avvicinano.
Si scambiano un altro bacio, questa volta più lungo e meno imbarazzato ma ugualmente maldestro, dimentico della loro rivalità, con le dita ancora intrecciate sul legno umido del loro posto tranquillo, nel bosco dove ora più che mai la natura attorno a loro sembra abbracciarli con calore, benevola.