manubibi: (Hannibal | Hannigram | creepy | horror)
manubibi ([personal profile] manubibi) wrote2016-03-03 04:51 pm

[HANNIBAL] Op.59 No.3 'Rasumovsky'

Titolo: Op.59 No.3 'Rasumovsky'
Fandom: Hannibal
Personaggi: fem!Hannibal/fem!Will
Genere: erotico
Avvertimenti: pwp, femslash, D/s, bondage
Parole: 1071
Note: COW-T6, settimana 5, call of the descendant. Il brano che ho citato anche nel titolo è questo ed il punto al quale mi riferisco è al minuto 4.35. E vabbè, ci sono tante di quelle eresie (letteralmente) in questa flashfic che mi sentirei veramente un sacco a disagio se non avessi già scritto roba coi preti. O roba su Boku No Pico. /o\


È passato del tempo da quando Wilhelmina ha accolto la Bestia nel suo petto, lasciandola acciambellarsi attorno al suo cuore come il drago rosso dalle sette teste, quello che precipita le stelle sulla Terra attendendo di cibarsi dell'Uomo. È stato così semplice che in fondo Annabella lo sapeva che l'unica cosa da fare era far comprendere a Will la propria natura. Tutto ciò che le è servito per farlo accadere, alla fine, è stato affamarla, portare le proprie labbra ad un respiro da lei e poi svanire nel nulla, lasciandola sola ad affrontare tutto ciò che aveva dentro e che aveva tentato di chiudere da qualche parte - tutto ciò che Anna aveva scorto e pazientemente strotolato per legarla a sé. L'ha lasciata sola per giorni, settimane. Mesi, anni, secoli: Will ha smesso di dare importanza al tempo perché non lo passava ad illudersi di essere la cacciatrice nel loro scambio di sguardi, nelle loro conversazioni. Illudersi, perché dopotutto lo sapeva, che Anna non si sarebbe mai lasciata afferrare senza volerlo o senza renderla una illusione. L'ha sempre saputo, e alla fine l'ha accettato, ha accettato lei ed il cambiamento che ciò comportava. Anna è aria, o meglio è gas. Letale, o soporifero. O afrodisiaco, anche se Will non è sicura che una tale sostanza esista, però Anna esiste. Forse Anna è tutte queste cose: può essere dolce, a volte, ma di sicuro è pericolosa.
La cosa che Will non ha mai voluto ammettere è che ella stessa rappresentava una incognita che nemmeno Anna poteva manipolare una volta che aveva spogliato la sua bellissima, preziosa Will della sua muta in una magnifica creatura portatrice di morte che un giorno o l'altro la ucciderà. Una creatura dai boccoli perfetti e gli occhi sempre freddi che non può più ingannare, e che le è simile sotto così tanti aspetti che a volte Anna si vede riflessa allo specchio, non nell'aspetto ma nello spirito. È la sua immagine più vera, Will. È tutto ciò che voleva, l'unica cosa che riesce a commuoverla.
Anche quando le passa un braccio attorno alla vita sul loro letto dalle lenzuola di seta, mentre l'altra mano scivola con due dita fresche che scorrono bagnandosi delle pieghe fra le gambe aperte della più giovane, che quasi ringhia. Ma Will rimane a occhi chiusi lasciando che sia la propria immaginazione a dare forma alle sensazioni che prova, che sia la sua mente a darle piacere ad ogni tocco prima che siano gli impulsi provenienti dai suoi nervi stuzzicati dolcemente a farlo. È la sua confusione sui sentimenti che prova nei confronti di Anna a scaldare il suo corpo e arrossare le sue guance. È il rischio che forse potrebbe amare tutto ciò che le ha fatto, in fondo.
"Sei stata bravissima, Will," Anna la loda, baciandole il collo. Will trattiene un respiro fra i denti, mentre tenta di liberarsi dal nodo attorno ai suoi polsi sporchi di sangue, attorno alle sue cosce aperte, ma non lo fa con convinzione. Se lo volesse, le basterebbe dire una parola e Anna sparirebbe dalla sua vita. Se lo volesse.
Le dita di Anna sono maledette e piene di grazia. Non toccano nessun punto che possa dare davvero piacere, e solo una falange entra nel corpo pallido di Will per poi ritirarsi, e sebbene sia del tutto aperta per lei non riesce a provare nulla di ciò che vorrebbe.
Anna sa che le piace. L'ha ascoltata gemere nel modo più disperato per la tensione che cresceva e faceva tremare il corpo della sua adorata, ma quando finalmente la tensione si spezzava Will suonava sempre così delusa. Perciò la tocca con delicatezza, misura ogni movimento delle sue dita, lente, ferme, completamente controllate. Potrebbe muovere la propria mano più velocemente, ma si limita ad accompagnare Will per mano fino al limite, fino a guardare il vuoto o il cielo, e poi si ferma lasciandola sul limite, dandole l'illusione di essere stata abbandonata. Basterebbe solo un bacio per finire tutto, ma le sue dita rimangono immobili e poi si sollevano lasciando che Will piagnucoli per la disperazione. Eppure sa che le piace. Sa che Will la rincorrerebbe per sempre senza mai davvero desiderare di prenderla fra le mani. Anna non si accorge del bagnato fra le proprie gambe, continua a toccare il suo angelo caduto con una delicatezza divina e per questo insoddisfacente, fino al punto in cui il corpo di Will prende a tremare, fino al punto in cui lei prende a lacrimare per la frustrazione, a singhiozzare per il bisogno fisico di superare quella soglia, eppure nonostante il pianto bisbiglia: "Non ancora."
Finché finalmente non lascia cadere la testa all'indietro, al suo limite, col corpo scosso dai respiri violenti, coi muscoli che si contraggono attorno al nulla che non può più tollerare.

Anna sa di cosa Will abbia bisogno. Anna è Dio, Anna è tutto ciò che Dio non sarebbe mai potuto essere, Anna è un mostro, Anna è la vertigine che Will cercava. Il suo consenso, finalmente, la porta in ginocchio davanti a lei, acquattata come un felino che consuma il suo pasto, mentre i fianchi della sua discepola si muovono contro di lei, ora posseduta dall'impazienza. Le labbra rosse di Anna sfiorano lentissime la carne fra le gambe di Will. E a quel punto il climax ascendente per violino del 'Rasumovsky' nella sua mente si arricchisce del suono imperfetto e perciò appropriato della voce di Will che singhiozza, che la prega e la implora con le cosce aperte e qualcuno la chiamerebbe oscena per il modo in cui si scioglie sotto le labbra di Anna, per il fatto che dopo essersi prese una vita si sono strette addosso i brandelli di essa mentre lasciavano scivolare via le spoglie del resto.
Ma prima di finire, ancora una volta, Anna allontana le labbra, le dita, prende a baciare lentamente seguendo una scia che la porterà sempre a casa, sulla bocca di Will, passando per il suo ventre, i suoi seni, il collo dalla curva dolce e deliziosa da ascoltare mentre si riempie di brividi caldi.
E poi la bacia come fosse un morso, la bacia come se la divorasse, con due dita che si piegano in lei la ascolta e la assaggia mentre finalmente, finalmente si stringe attorno ai polpastrelli con un suono di liberazione che Will lascia scorrere dalla gola, che espira pienamente soddisfatta, che la lascia vuota dell'angoscia, della rabbia, dell'amore e dell'odio. Libera.

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