manubibi
11 July 2009 @ 08:37 pm
Titolo: Pork And Beans
Fandom: X-Factor
Pairing: menziono di sfuggita l'M2...
Personaggi; Morgan, cast di X-Factor2
Genere: comico, demenziale
Parole: 590
Note: Si, l'ho fatto di nuovo, purtroppo. Mi sono alzata la notte pensando "beh potrei abbozzare quella cosa demenziale...". Mi dispiace, davvero, colpa mia. Mi è venuta così, di getto (come tutte le altre in effetti O.o). E' solo che dovevo scrivere qualcosa di M2, qualcosa di demenziale con Marco (ovviamente qui lo dipingo esattamente l'opposto di quello che è, cioè come appare alla gente a cui non piace u.u in poche parole, lo faccio sempre con la gente che adoro, li piglio amorevolmente per il culo XD), e qualcosa con i Bastard, che pure non mi appartengono ma se potessi mi accaparrerei il Wice perché è il più adorabile esemplare di giovane chitarrista emulo di Jack Black, birrofilo come me. Ho l'impressione di stare divagando.
Comunque dicevo, non posseggo nessuno e giuro di non avere buone intenzioni perciò leggete a vostro rischio e pericolo u.u Spero che i diretti interessati non passino mai di qui ma ehi, Wice, se stai leggendo ti mando un abbraccio così stretto da ridurti il girovita e farti sembrare una clessidra. Enjoy, if you can (YES WE CAMP!).


Allora.
Cosa possono fare dei poveri giovani innocenti, aspiranti nuove star, rinchiusi da mesi in una stanza confortevole ma soffocante come una cella d'isolamento? Ovvio, cantare "Pork And Beans"!

They say I need some rogaine to put in my hair
Work it out at the gym to fit my underwear...


Cercate di capirli. X-Factor è quasi agli sgoccioli, Jury che arriva per ultimo li sta sostituendo nel cuore dei ggiovani e rischia di fottere a tutti loro il primo posto, a questo stress si aggiunge Simona che pedina il derrière di Jacopo come le quindicimila bimbeminkia che non saprebbero dire se AC/DC è una marca taroccata di candeggina o l'ennesima band clone dei loro amatissimi gemelli Culix (traduzione: Tochiotell); Mara è diventata lo spettro demenziale di sé stessa e i Bastard passano il tempo fra prove e gare di rutti come ogni degno ragazzo del Triveneto.
Durante uno di questi ameni pomeriggi, preceduto da una voce familiare che canta "tutti mi cercano, tutti mi vogliono, anche a Enigma e a HitList Italia!", entra nel loft Lui, il Maestro, il Sommo, colui che...vabbè, Marco Castoldi in (p)arte Morgan.
-Che cosa cantate?-, tuona con voce severa osservando il siparietto.
-I Weezer-, risponde Michele, gonfiando le guance e lanciando a Jacopo una dimostrazione d'affetto dall'odore alcolico.
-Non è questo che dovete provare per...-, comincia il Sommo, ma Fede lo interrompe.
-E dai che l'è bela-, e gli appioppa una pacca sulla spalla, col vigore del falegname e per di più batterista che è. Quindi sembra una delle pacche alla Hagrid, ma Morgan non fa una piega.
-Beh, i loro dischi viengono sempre puntualmente criticati, ma i loro live...-, comincia gesticolando come quando spiega qualcosa, orientando il ciuffo sulla rete wi-fi, connesso su Wikipedia. Eh si, è questo il trucco, che credevate?
-Sisi, ma Buddy Holly era più bella-, interviene Noemi emergendo dalla piscina di palline colorate dove stava sguazzando come una bimba di otto anni.
-Che cosa fai?-, esclama Morgan fissando la sua pupilla con aria divertita.
-Mi piaaaaace-, dice lei rituffandosi e sparendo come una sirenetta fra le palline soffici e gommose, e poi aggiunge riemergendo con la testina boccolosa: -Forse ho un'idea per il video di Briciole!
E a proposito di teste, ecco appropinquarsi l'altro Lui, The Voice, l'uomo che ha dato una nuova dignità agli Spandau Ballet.
-Ancoooora, ancooooora, ancooooora-, gorgheggia Matteo.
-Sei proprio incontentabile, Maffucci-, interviene Morgan con uno sguardo malizioso.
-Oh, Castoldi, come siamo arguti-, gli risponde l'altro con un'espressione a metà fra "hehehe" e "come cazzo di permetti?!". Ovviamente Marco si diverte un mondo.
Jacopo si butta sulle discussioni filosofiche.
-siamo qua nel limbo dell'attesa felici e contenti...in ogni caso se và a casa...quindi bene! ma alla fine sarebbe come rimpiccolire tutto avere soltanto poche cose importanti...e allora preferisco averne tante e non sapere quale dire...e non dirne neanche una ..così me ne tengo tante nella testa...perchè se dopo dico...cioè so che non è vera...la cosa più bella...o la persona più...non riesco a dirtela! allora non la dico.
-E le tastierine pi pi pi-, aggiunge Fede annuendo.
-Wice, facci sentire qual è il mi bemolle!-, ridacchia Jacopo.
-Vaffancuore-, conclude Michele accigliandosi.
Dopo questo intelligente scambio, Matteo riprende a gorgheggiare, Morgan orienta il ciuffo multi-uso sulle frequenze di Radio Anni 80 per crogiolarsi nei ricordi con i Depeche Mode e Noemi prova il tuffo con salto carpiato, rendendosi ridicola come quando ha ballato sul palco con Morgan che si muoveva decisamente meglio di lei.

E per finire con una morale davvero a cazzo che ho sentito in un film: "il bombo secondo le leggi dell'aerodinamica non potrebbe volare perché è troppo grosso, ma lui non lo sa e vola lo stesso".
Capito Daniele?
 
 
Current Location: il nulla!
 
 
manubibi
11 July 2009 @ 09:22 pm

[non serve ripetere tutta la scheda e i disclaimer, vero? no, perché fa male ripetere ogni volta che non sono miei ç_ç]


Subito dopo il sole la inondò, e vide l’arancione con le macchie colorate dentro alle palpebre. Socchiuse lentamente gli occhi, e li richiuse di colpo accecata. Ci riprovò dopo qualche istante e li lasciò aprire mentre si abituava alla luce. Rimase qualche minuto a fissare le pareti bianche davanti a sé, confusa. Dove si trovava? Notò uno sbuffo di fumo al limite del campo visivo e guardò.

Davanti a lei c’era un ragazzo.

Mise a fuoco l’immagine e la prima cosa che notò fu che aveva un gran brutto naso, o perlomeno così le sembrava. Appurato questo decise che non era un viso familiare.  Grugnì alle fitte continue di dolore e si disse che se l’era vista brutta davvero.

-Dove sono?-, chiese in tono sofferente.

-Oh, sei sveglia!-, fece il ragazzo con una strana voce nasale.

-E tu chi sei?-, continuò lei alzandosi leggermente sui gomiti, lamentando il dolore.

-Mi chiamo Richard-, rispose lui cordialmente.

A Claire quasi scappò da ridere nel vedere il sorriso del ragazzo, ampio e buffo, e subito avvertì un senso di simpatia e tenerezza.

-Io sono Claire.

-Oh, sei francese?-, fece lui incuriosito.

-Non proprio-, sospirò lei. -Mia mamma è mezza francese e quando viveva a Troyes con mio papà che è italo-americano, mi ha messo il nome di sua nonna, anche se mio papà avrebbe voluto chiamarmi Petra come la sua, di nonna. Ebbene si, sono una pluri-bastarda-, concluse.

Ridacchiando Richard notò l’influenza di tutte quelle culture nella carnagione pallida germanica, gli occhi marroni e caldi mediterranei e uno spruzzo di lentiggini sul naso che supponeva venissero dalla Spagna, probabilmente sbagliandosi. Comunque non era tutta la bellezza misteriosa ed esotica che ci si aspetterebbe da certi miscugli.

-E come va? Meglio?-, le chiese.

-Un po’ meglio, a quest’ora dopotutto potrei stare molto peggio. O meglio, potrei non sentire più nulla…

-Già…ti va un tè?

-No, mi piacerebbe che mi raccontassi che è successo mentre ero semi-incosciente e volevo strapparmi le budella dal dolore-, rispose lei mettendosi seduta in attesa.

-Beh-, cominciò Richard, -Abbiamo sentito uno strillo…

-Abbiamo?

-Io e i miei amici…comunque, abbiamo sentito qualcuno strillare e siamo corsi a vedere, abbiamo visto il ladro che ti fissava sconvolto e noi ne abbiamo approfittato, gli siamo saltati addosso e abbiamo scazzottato finché non è svenuto, abbiamo chiamato la polizia, Paul ti ha presa in braccio e poi io e lui siamo venuti qui a casa mia perché era il posto più vicino. Ho chiamato il mio medico che ti ha dato una ricucita, fine.

A quel punto Claire sorrise. –Grazie.

-Non c’è di che. Però dovrei portarti in ospedale, perché onestamente mi stai riempiendo il letto di sangue-, aggiunse lui preoccupato.

-Putain, si è riaperta!-, esclamò lei sbiancando.

Richard l’aiutò ad uscire di casa urlando alla madre che usciva, mentre Claire ripeteva: “Odio il sangue! Odio il sangue!”, svenendo di nuovo pochi minuti dopo.

 
 
manubibi
11 July 2009 @ 09:59 pm
Titolo: Bones
Personaggi: Killers
Pairing: Brandon/Dave
Rating: arancione (NC-17)
Genere: Triste, Erotico.


-Sei proprio uno stronzo-, dice Brandon, con quel tono sempre uguale a quando dice, per esempio, "si, A Dustland Fairytale è una canzone su come si sono incontrati i miei".
Dave lo fissa dall'altra parte del tavolo e si accorge che il cantante non lo sta nemmeno guardando. Gli da dello stronzo come se la cosa non lo riguardasse.
-Ah si? E perché sarei uno stronzo?-, lo sfida, irritato da questo gelo.
-Sei uno stronzo e basta. Sei uno stronzo perché non puoi costringermi a fare questo, a lasciare mia moglie e mio figlio per te.
Dicendo questo finalmente lo fissa negli occhi, e Dave vorrebbe non avercelo costretto, perché nel fondo vi legge una rabbia tumultuosa, un furore che trabocca, sebbene il viso di Brandon rimanga rigido. Se non fosse per quei due tizzoni, potrebbe sembrare una statua.
-Beh, il meccanismo è semplice. O vuoi stare con me o senza di me-, azzarda il chitarrista battendo il pugno sul tavolo.
-Non provocarmi, Dave.
Brandon lo avverte. Perché non sa come reagirebbe. Senz'altro in maniera fisica. E con Dave non è una buona idea.
-E perché no? Solo io devo soffrire, vero? Se le cose vanno male io resto solo come un idiota, tu invece puoi tornare allegramente dalla tua fottuta famigliuola!-, urla Dave, livido.
Brandon rimane immobile per qualche istante, poi scatta all'improvviso. Si alza dalla sedia, corre verso di lui e gli assesta uno schiaffo.
La guancia brucia, l'orgoglio di più.
Dave salta in piedi e lo aggredisce, lo spinge ripetutamente ed entrambi stringono le mani attorno ai loro colli, finché Dave non atterra il cantante, mettendosi a cavalcioni su di lui, e lo fissa infuriato.
Cazzo, quanto è bello. E' fottutamente bello. Bello da scoparselo ogni volta che lo vede, bello da farlo scaldare e scalpitare ogni volta che su quel dannato palco si dimena e chiede "Don't you wanna come with me? Don't you wanna feel my bones on your bones? It's only natural". Ogni dannata volta Dave mollerebbe la chitarra e se lo farebbe lì, sul palco, Non fosse che normalmente ottiene di più alla fine dello show, quando Brandon lo prende per il polso e lo trascina fino ai camerini, lo sbatte contro il muro e lo divora.
E adesso è lì, sotto di lui, sotto il suo controllo, che ansima alzando e abbassando il petto per la rabbia e l'adrenalina. Inavvertitamente si morde il labbro inferiore. Se non fosse tanto frustrato e incazzato...
Brandon gli restituisce uno sguardo di furia e insieme di stupore. Guarda attraverso gli occhi di Dave, sa cosa sta vedendo.
-Ti odio, fottuto stronzo-, sibila Dave, e lo aggedisce con le labbra, mordendo quelle di Brandon così furiosamente da ferirle. No, le labbra morbide e calde di Brandon! Le succhia egoista, sono solo sue. Tana non lo avrà mai quanto lui.
-Vuoi scoparmi?-, lo sfida Brandon, sentendo le mani calde e febbrili di Dave sbottonargli la camicia.
-Si, cazzo.
-Anche se sono uno stronzo?-, continua il cantante, cominciando già a sospirare. Cazzo, quelle mani.
-Purtroppo, si-, risponde Dave. -Anche se vuoi mollarmi...anche se non mi vuoi più...-, aggiunge palpandogli il cavallo dei pantaloni. -Anche se preferisci fare il bravo ragazzo...
Brandon geme e stringe le dita fra i capelli riccioluti del chitarrista.
-Perché sei una puttana-, conclude Dave, trionfante. -E sei solo mio.
Brandon non ha né la volontà né la possibilità di rispondere, può solo gemere e agitarsi sotto la presa di Dave.
-D-Dave, ah...
Non c'è descrizione per la soddisfazione che riceve Dave nel sentire il proprio nome detto in quel modo. Come tutte le volte.
-Cosa?-, mormora al suo orecchio.
-Sme-smettila...
-Smetterla? E perché dovrei? A te piace tanto...-, risponde Dave, lezioso, sbottonandogli i pantaloni.
-Si...cioè, no!-, urla Brandon sentendosi aggredito. No, non può. Ha promesso a Tara che l'avrebbe fatta finita. Mai più. Anche se le mani e la bocca e gli occhi di Dave sono semplicemente troppo.
-Basta, Dave. Smettila. Non farlo.
Se lo scuote di dosso e lo spinge via da sé, faticando a riabbottonarsi i pantaloni.
Dopo pochi secondi, ha già assunto di nuovo quell'aria fredda e distante.
-E' finita, punto. Domani presentati puntuale allo stadio-, sbotta e infila immediatamente la porta.
Dave rimane lì, inginocchiato a terra.
L'ha perso. Ha perso la cosa più bella, il diamante ribelle.

Dont' you wanna come with me? Don't you wanna feel my bones on your bones? It's only natural...
come and take a swim with me, don't you wanna feel my skin on your skin? It's only natural.

Dave ascolta, suona e lo guarda ballare, e sfiorare le proprie braccia.
Ma sa che da stasera non lo avrà più, nel buio della loro intimità.
 
 
Current Music: Bones - The Killers
Current Mood: ispirata <3
Current Location: un limbo infinito