manubibi: (Jude)
manubibi ([personal profile] manubibi) wrote2012-01-01 07:51 pm

[RPF ATTORI] Dirty Numb Angel Boy

Titolo: Dirty Numb Angel Boy
Fandom: RPF Attori
Pairing: Jude Law/Ewan McGregor
Genere: erotico, introspettivo
Parole: 946
Note: Bene, voi dovete sapere che Jude/Ewan è stata la mia prima ship RPF EVER. Ci avevo scritto una shot, in seconda liceo, ma non l'ho mai pubblicata (GRAZIE A DIO XDDDD) e quindi non ne ho mai pubblicata una online. Oggi ci riprovo *_* ma quanto li shippo, come ship passata. AWWWW ;_; fra l'altro ho buttato qui e lì qualche indizio su trivia che ho raccolto negli anni, come il fatto che entrambi non hanno mai avuto problemi con le scene di nudo (ma Ewan ha smesso, dice, non so perché e_è ha ancora MOLTO da dare, sotto quell'aspetto XDDD), o che hanno convissuto realmente all'inizio degli anni 90 e che Jude ha avuto problemi di droga a tipo vent'anni. Comunque mi rendo perfettamente conto che il Jude della fic è Bosie. Cioè, è proprio Bosie XD mi dispiace. Ed Ewan non ho la minima idea di come sia, però essendo scozzese l'ho immaginato più "ruvido", come carattere. E sì, sicuro si vede che sono abituata a scrivere su Jude, ma Ewan è stato la mia prima cotta in fatto di cinema, in assoluto. E lo amo profondamente, lo amo tantissimo, e spero di riuscire a dargli più spazio in qualche altra fic in futuro, perché... OMG quanto lo adoro. Ed il titolo è un verso di Born Slippy degli Underworld, che mi emoziona sempre un sacco perché CAZZAROLA GLI ANNI NOVANTA. TRAINSPOTTING. MARK RENTON. IL FINALE. NCLPF. Ecco. Ewan ti voglio bene ç___________ç E così Manu si affezionò ad una propria fic. Gh. <3
Ed è tutto, dai, che sennò le note diventano più lunghe della fic x'D
[Partecipa al Porn Fest #5, con il prompt "nudità".]
[Vincitrice nella categoria "Best RPF Fiction/Various"
]


Rimane sdraiato pigramente fra le lenzuola intrecciate fra le gambe, gli occhi verdi e velati per la stanchezza fissi sul corpo completamente nudo del suo coinquilino. È ancora un ragazzino acerbo e pieno di energia passiva, proprio come lui. Jude si volta quando dal riflesso dello specchio dentro l'anta dell'armadio si accorge che l'attenzione è puntata su di lui. E si accende, con sicurezza, sorridendo appena e rimanendo in un enigmatico silenzio, immobile e calmo davanti ad una schiera di vestiti più o meno ordinati, continuando a fissare l'immagine di Ewan sulla superficie fredda.
Anche lo scozzese rimane silenzioso, contemplando quasi distrattamente le natiche bianche e strette nelle quali si è infilato per un paio di minuti poco fa.
Poi Jude si volta rapidamente, mostrando tutta la propria naturale agiatezza nell'essere nudo di fronte ad un altro uomo così come non se ne vergogna davanti a due telecamere per ore. Non parlano molto, nel loro rapporto più mentale e fisico che sociale, così Ewan non sa mai cosa l'amico stia pensando. Quasi mai, perché ora è evidente che non sia soddisfatto. Non gli basta essere venuto una volta, inarcandosi sul materasso contro le spinte rapide e frettolose nel proprio corpo. Gli brucia ancora, ed ora è deciso a ricambiare.
«Vuoi fare un altro giro?» Sorride Ewan, mettendo in mostra tutti i suoi denti, con quell'accento tutto aperto e la voce che vibra di vita. E gli occhi grandi, di un colore che mette confusione, proprio come quelli di Jude. Che sorride appena, nei suoi tratti più dritti ed eleganti, la bocca che formicola ancora per i baci violenti di qualche minuto fa, i loro sapori di birra e nicotina mischiati, tanto che non sanno più distinguere chi abbia bevuto da chi abbia fumato, forse perché il sesso li ha confusi talmente tanto da non sapere neanche più com'è che il loro spazio personale rigoroso ed abbondante sia diventato nullo dopo appena qualche mese di convivenza.
Jude si ferma a pensarci, e conclude che forse è stato lui a sbatterlo contro la porta puzzolente di un bagno pubblico, ma probabilmente Ewan pensa il contrario. In ogni caso, la cosa non ha rilevanza, perché ormai è quasi una consuetudine bere ed assumere qualche grammo di coca prima di infilarsi fra le coperte e baciarsi a lungo, compenetrandosi ed ansimandosi contro come litigassero.
«Sì, ma stavolta ti scopo io.»
«Vorrei vederti provare» Lo stuzzica Ewan, muovendo di più il corpo naturalmente più teso e selvatico contro le coperte, cercando già una frizione per inturgidirsi di nuovo. Jude rimane al suo posto, sbattendo le ciglia e fissando il suo corpo, muovendo la mano contro la propria coscia come se stesse decidendo cosa fare di preciso, e poi si china sul letto, prendendo i polsi di Ewan, iniziando subito a lottare per potersi sistemare fra le sue gambe. Ed è questo che Ewan vuole, ma fare il bastardo è qualcosa che gli viene naturale quando ha perso le inibizioni e si trova il corpo meravigliosamente bianco e quasi androgino che ondeggia violento sopra di sé. Ma finalmente si arrende, Ewan, continuando a sfidare Jude con gli occhi. Jude rimane in silenzio, lasciando finalmente scivolare due dita fra le proprie labbra, succhiandole ed ammiccando in basso, verso il sesso di Ewan che ora si si drizza completamente. Perché ancora non gliel'ha chiesto, ma vorrebbe così tanto sentire com'è la bocca di Jude. Quelle labbra gonfie e rosse e quel viso perfetto fra le gambe.
Chiude gli occhi quando le dita di Jude si fanno maldestramente largo fra le sue natiche, ringhia quando il dolore - il solito dolore - diventa bruciore. Jude guarda in basso, come se non sapesse bene da dove entrare, anche se sa, ormai, come funziona.
«Ti voglio bene, Ewan.»
E chiude la bocca, stringendo le mascelle e spingendosi velocemente dentro di lui, come se volesse cancellare quelle parole dalle sue orecchie, dall'aria più tesa di parole, dalla mente ora solo vagamente confusa dell'altro.
Ewan si tende tutto. Non si muove, non si spinge di più di più di più come fa di solito Jude, ma rimane lì, tendendo tutti i muscoli ed al massimo afferrando i fianchi dell'inglese e muovendolo contro di sé, continuando ad emettere ringhi bassi e vibranti. Nemmeno Jude si fa molto sentire: si limita a sospirare, a spingere più a fondo, ad ondeggiare con tutto il corpo, tremando solo lievemente e guardando ovunque tranne che negli occhi di Ewan, avvertendo le sue mani sui fianchi e desiderando di avere già finito. Di venire, rotolare via da lui e tornare a girare nudo per l'appartamentino. Fare un caffè e buttarsi sulla poltroncina, in mutande. E non guardarlo più per il resto della sera, fino alla scopata della buonanotte.
Ewan stringe i denti più forte, andando ad afferrare i capelli morbidi e castani del ragazzo sopra di lui, facendo scattare finalmente i fianchi su e giù per incontrare il corpo bello e bianco ed opposto al proprio.
Quando viene, Jude contrae appena il viso, ed il rilassamento che viene dopo è sempre il momento che Ewan preferisce, perché gli occhi chiusi - sempre e rigorosamente chiusi - di Jude celano sentimenti troppo difficili da spiegare. E rimane lì, Jude, teso nel godimento del proprio orgasmo, completamente perso da qualche parte, i muscoli che prendono a sciogliersi solo qualche secondo dopo, nel silenzio. Ewan sospira e mugola ancora, l'orgasmo che esplode sul materasso.
Jude continua a non voler incontrare i suoi occhi, ma rimane fra le sue gambe aperte ed alzate a mezz'aria, sussurrando.
«Jude, ti voglio bene anch'io.»
L'altro lo guarda, sbattendo ancora le ciglia lunghissime, uscendo dal suo corpo e buttandosi accanto a lui, iniziando solo a quel punto ad ansimare liberamente, per poi cercare la sua mano, in silenzio.

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