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[FREE!] Fill di Gennaio per il Pornfest 9 (Parte 3)
Fandom: Free!
Personaggi: Sousuke/Rin/Nagisa
Avvertimenti: threesome
Parole: 2058
Prompt: Nagisa vuole guardare Sousuke e Rin mentre fanno sesso. Bonus se si racconta la reazione di Rin a questa richiesta
Prima si è infilato fra loro come un Cupido, forse mandato dal resto del loro gruppo di amici per compiere una missione importante, una missione che nessuno degli altri si sentiva in grado di completare: farli mettere assieme, visto che ormai tutti avevano colto i segnali lanciati volontariamente o meno sia da Rin che Sousuke che, insomma, c'era un interesse reciproco. Tranne loro stessi. E quindi Nagisa era capitato trotterellando nella loro camera e nel modo più semplice possibile aveva spiegato loro che gli unici che ancora non avevano realizzato di essere interessati l'uno all'altro erano proprio loro.
E poi si è incastrato in mezzo alle loro vite quando, eccitato per l'aver fatto finire assieme due amici, si è messo a passare i pomeriggi fra loro nonostante andare alla Samezuka gli richiedesse di prendere il treno ogni volta. "Voglio essere sicuro che funzioniate!" spiegò una volta. E poi ha preso a passare sempre più tempo con loro. Rin si è abituato piuttosto in fretta alla situazione, più che altro divertito dall'irritazione mista a stupore che Nagisa riusciva sempre a tirare fuori da Sousuke.
Finché Rin non ammise che, quando Nagisa era con loro, Sousuke gli piaceva di più. E Sousuke ha poi ammesso che allo stesso modo Rin gli sembrava più tranquillo e dolce con Nagisa accanto. E Nagisa in fondo splendeva quand'era con loro. Forse perché si divertiva, o perché era semplicemente fatto così.
E poi Nagisa si è intromesso nel loro letto. È stato improvviso, ha sorpreso gli altri due quando ha chiesto se gli avrebbero insegnato come fare sesso dato che, a detta sua, c'era qualcuno che gli interessava.
È stato strano, ed imbarazzante, guardarsi fra loro cercando le parole per declinare il suggerimento. Infine Nagisa ha avanzato una richiesta altrettanto bizzarra: "allora posso guardarvi mentre lo fate?"
A quel punto Rin ha cominciato a balbettare arrossendo furiosamente, con un salto di lato per allontanarsi da Sousuke che l'ha guardato con aria divertita, o meglio gli occhi che sorridevano.
"Okay," quello ora risponde, fissando Rin in modo sempre più insistente per poi scendere a guardare tutto il suo corpo in modo languido, cosa che fa arrossire Rin ancora di più per l'imbarazzo. E Nagisa prende a saltellare sul posto con un pigolio di eccitazione, come se fosse ad una gara ed il suo team stesse vincendo. Poi afferra il polso di Rin di sorpresa, per spingerlo verso l'altro, che lo prende fra le braccia con un bacio immediato senza perdere un colpo, spezzando le proteste dell'altro.
Nagisa guarda Rin protestare sempre più debolmente, per poi rilassarsi nella presa di Sousuke dopo qualche secondo di contatto lento e soave delle loro bocche.
"Prima la baci," Sousuke spiega, guardando Nagisa sempre più divertito.
"Mi stai dando della ragazza?" Rin protesta, tutto rosso in viso.
"No, dico a Hazuki."
"È... un ragazzo," quello risponde invece, guardandoli. "Probabilmente lui bacerebbe me... cioè, non lo so."
"Mmmh. Quindi per prima cosa vi baciate. Non pensare a niente, non pensare a cosa verrà dopo. Bacialo finché non vi sentite entrambi rilassati," Sousuke continua, vagando con le proprie mani giù per la schiena di Rin con piccoli baci sulle sue labbra finché Rin non prende ad agitarsi, forse per il nervoso, forse per l'eccitazione che prende il suo corpo. E anche lui inizia ad accarezzare il corpo di Sousuke, a partire dai suoi fianchi per poi salire lungo il suo petto e allacciare le dita dietro il suo collo, già dimentico del loro spettatore. O forse no.
"E poi vi togliete i vestiti," Rin aggiunge ancora più rosso in viso, ma lo fa guardando Sousuke dritto negli occhi finché quello non si morde il labbro; sorride malizioso, con i denti aguzzi e scintillanti che sembrano quasi una minaccia.
"E poi vi togliete i vestiti," Sousuke concorda ripetendo, a voce bassa, prima di baciarlo ancora e sbottonarsi la camicia respirando sulle labbra di Rin, con un piccolo ringhio. Nagisa guarda e ascolta tutto ciò, sporto in avanti con gli occhi sbarrati e le guance appena sfumate di rosa, le labbra semi-aperte. Rapito. Col cuore che batte talmente forte da fargli quasi girare la testa, eppure deglutendo e bagnandosi le labbra continua a guardare i due corpi che si avvicinano, le mani che esplorano tratti già visti, con i quali sono già in confidenza.
Rin ferma Sousuke, però, quando l'altro sta per togliergli i pantaloni, ed i suoi occhi si fissano su Nagisa.
"Non... non mi va molto di farmi guardare," dice con voce roca per l'eccitazione.
"Allora può unirsi. Così tecnicamente non starà solo a guardare," Sousuke risponde.
"Cosa?" Gli altri due tuonano in coro, ma poi Nagisa punta un dito verso il proprio petto. "Davvero? Non vi... cioè, non sarei di troppo?"
"Sarebbe divertente," Sousuke lo contraddice scuotendo la testa, con un ghigno negli occhi che solo Rin, da vicino, può vedere e disapprovare.
"Vuoi solo vedermi in imbarazzo," quello lo apostrofa, prendendo un passo indietro. "E poi... io non condivido queste cose."
"Okay, allora potrei insegnare a Hazuki come si fa... da soli," Sousuke lo stuzzica, gli occhi che dardeggiano verso la figura più minuta. "Dopotutto, qualcuno lo deve fare ed è meglio che sia una persona fidata, no?"
"E tu saresti una persona fidata?" Rin sibila, le braccia incrociate. "E mi tradiresti?"
"Ehi, non è tecnicamente un tradimento! Solo che se non ti vanno bene le cose a tre puoi anche guardare noi o fare qualcos'altro."
Nagisa in tutto questo li guarda con aria esterrefatta. Non credeva che Sousuke fosse così... malizioso.
Gli piace.
Ma Rin non è da meno. Forse perché a lui sarà suonata come una sfida... e non c'è imbarazzo che tenga, di fronte a ciò. Forse Sousuke puntava a quello.
"D'accordo, facciamolo a tre."
Insieme lavorano in modo eccellente. Sia in acqua che fuori, sono un team che si bilancia bene e si eguaglia. Nagisa quasi si ritrova ad esserne geloso, mentre spogliandolo si baciano e lo fanno in un modo esclusivo, come se indipendentemente da chi sia con loro avessero un collegamento criptato fra i loro sguardi. Nagisa si trova a desiderarlo quel tipo di unione che non ha bisogno di parole. Solo tanto tempo e tanta condivisione.
Si stanno dividendo me, pensa. E in fondo, non gli dispiace.
Ma mentre li osserva preso dai brividi, dall'imbarazzo che fa scorrere sempre più sangue verso il basso, col respiro che accelera e le labbra che si aprono per il desiderio, si rende conto che lì non ci sono solo loro due, ma stanno guardando lui. Lo accompagnano al letto e Rin lo osserva mordendosi il labbro nervosamente, prima di scendere a baciarlo.
Le sue labbra sono dure, il sapore alieno, il movimento delle sue mani sa di confusione. Il silenzio occupa la stanza fisicamente, gonfiandosi, facendosi percepire. È evidente che anche Rin sta pensando. Ma poi lungo il petto di Nagisa appaiono altre labbra, quelle di Sousuke che baciano via la tensione, e che dedicano attenzioni sia all'uno che all'altro, cosicché Nagisa e Rin si trovano presto a sospirare più rilassati l'uno sulle labbra dell'altro. Sousuke li sovrasta entrambi, borbottando, "bella idea."
"Eh?" Rin chiede, voltandosi verso di lui, ed è il primo a vedere gli occhi di Sousuke liquidi per il desiderio, come se il verde acqua dei suoi occhi fosse diventato una visuale sul mare stesso.
Sousuke non risponde, ma prende a baciarlo sistemandosi fra le gambe di Nagisa.
"Aspetta, il lubrificante," Rin lo interrompe, sporgendosi fra i loro corpi per recuperare la bottiglietta sistemata per terra. "Certo che per starci in tre su un letto da uno..."
Nagisa ridacchia, tutto rosso in viso, mentre allarga le gambe in imbarazzo e si sistema meglio, poggiando poi la testa sul cuscino mentre regola il respiro per rilassarsi.
Rin versa il liquido sul sesso di Sousuke in erezione, già incappucciato da un preservativo, lo sparge con la mano lenta che si assicura di toccarlo quanto più possibile. Lo bacia con un ghigno, e Sousuke lo fissa con un ringhio bloccato in gola. Nagisa li osserva, giocando con la propria fessura, un dito e poi due che lo allargano quanto più possibile. A quello, perlomeno, ci è abituato. Tutti e tre ammucchiati sul letto si guardano per un lungo secondo, e poi Rin prende ad accarezzare la nuca del suo ragazzo, con le dita infilate fra i capelli scuri e gli occhi che si chiudono. Sousuke geme con un ribollire nelle viscere finché non decide di spingersi in Nagisa, finalmente, e poi bacia Rin in modo confuso, per tentare di soddisfare la fame mentre lascia che il corpo di Nagisa si abitui a lui.
"Rin," ansima, e l'altro lo guarda sogghignando.
"Sei tu che hai acconsentito," risponde.
Nel mentre, Nagisa geme aggrappandosi ai pali che sorreggono il letto sopra di loro, le gambe larghe e i denti stretti.
"Rilassati, Nagisa," Rin sussurra dopo essersi contorto per arrivare al suo orecchio. "Farà meno male."
"Non fa male," Nagisa esala, rosso e già sudato e col respiro corto come se avesse appena finito una gara. "Sto cercando di non venire," confessa.
Sousuke sbatte le palpebre guardando prima lui e poi Rin, e ghigna.
"Di già?" L'altro chiede, guardando in basso verso il più giovane.
"È che sta-ah premendo su-ungh..." Nagisa comincia, per poi dimenticarsi di che stava dicendo, troppo preso dalle ondate che partono dal ventre e lo lasciano senza fiato mentre si inarca sotto il più grosso dei tre. "Sou-chan..."
"Carino," Sousuke commenta sottovoce, inumidendosi le labbra, e Rin arrossisce fissandolo con le sopracciglia aggrottate, poi gli tira un orecchio ammonendolo, "oi."
"Ah, Rin... è che... è carino, insomma..." quello protesta, guardando dentro ad occhi cremisi.
"Effettivamente," Rin concorda alla fine, sospirando mentre guarda i capelli di Nagisa attaccati alla fronte e gli occhi annacquati che brillano pure nell'ombra stagliata sul suo viso dal letto a castello.
"No?" Sousuke aggiunge, per poi chinarsi a baciare le labbra del ragazzo sotto di lui che non fa nemmeno in tempo a ricambiare prima che si rialzi, o a protestare, perché poi Sousuke prende a spingere con forza dentro di lui. Nagisa, le parole, le dimentica. Si limita ad artigliare qualsiasi cosa si trovi sotto mano, che finisce per essere il braccio di Rin, mentre le sue gambe si stringono con più forza attorno al torso di Sousuke, con tutto il proprio corpo che si muove di scatto ad ogni spinta.
"S-Sou-chan!" Chiama, lacrimando, e poi continua a farlo sottovoce come una preghiera, ma il tono infine sale quando Rin lo tocca, divertito, e poi preme l'altra mano sulle sue labbra.
"Shhh, non siamo da soli," quest'ultimo lo ammonisce. Nagisa sembra non sentirlo, o forse sì perché si calma e invece di parlare si inarca e si irrigidisce, i denti stretti ed appena un rantolo ad esprimere ciò che sente.
"Carino," Rin mormora passando la mano che prima stava sulle sue labbra fra i suoi capelli, mentre continua a masturbarlo.
"Vero?" Sousuke concorda, e quando Rin lo guarda si sporge a baciarlo, mentre i suoi fianchi continuano ad immergerlo in Nagisa. Che viene dopo appena un minuto, sciogliendosi sul lenzuolo con tutto il corpo che formicola piacevolmente ed i polmoni che si riempiono e svuotano freneticamente.
Dopo qualche secondo di immobilità, Sousuke esce dal suo corpo e deposita un bacio sul suo collo, per poi guardare Rin, famelico. Quest'ultimo ghigna, e spinge il corpo di Nagisa di lato senza troppe cerimonie. Quello lo lascia fare con appena un pigolio di protesta, ma rotola su di un fianco mentre Rin forza Sousuke a stendersi sulla schiena, per poi sedersi su di lui e guidarlo dentro di sé.
"Tocca a me adesso," dice, guardando la nuca di Nagisa che sembra ancora troppo perso nel suo orgasmo per sentirlo. Le mani di Sousuke si assicurano ai suoi fianchi e di nuovo eccola lì, la connessione che Nagisa invidiava. Li guarda da sopra la spalla con un desiderio folle di avere la stessa cosa per sé.
Ma poi sorride, voltandosi a fatica per guardarli. Sono belli. Sono persino commoventi. Le loro mani intrecciate, gli sguardi che non si lasciano mai, la storia che traspare da ogni movimento. È tutto giusto, e lo fanno sentire bene, anche se di luce riflessa. Chiude gli occhi al suono dei loro respiri, degli ansiti, dei nomi fra le loro labbra, e continua a sorridere, anche quando scivola nel torpore.
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Personaggi: Sousuke/Aiichirou
Parole: 888
Prompt: (post-regionali) Ai non ha più bisogno degli allenamenti extra, ma lui e Sousuke continuano ugualmente ad usare la piscina a tarda notte.
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Personaggi: Rin/Ai
Parole: 1105
Prompt: Aiichirou Nitori/Rin Matsuoka, Mentre lo fanno Ai chiama Rin 'capitano' e a Rin piace. + Aiichirou Nitori/Rin Matsuoka, Dopo aver passato il testimone ad Ai, è Rin che chiama Ai 'capitano' durante il sesso.
"Rin-senpai... C-Capitano..." Ai squittisce, e per un momento l'unica risposta è quella del letto che cigola. E poi la pressione dentro di lui che aumenta sempre più veloce, mentre Rin muove i fianchi in scatti più rapidi di prima.
"Ai..." Quello ringhia, per poi andare a mordergli il collo con quei denti affilatissimi, solo perché l'eccitazione è cresciuta così tanto e in un tempo così ridotto, che la deve sfogare anche in altri modi oltre all'infilarsi aggressivo nel corpicino piccolo, tonico e bellissimo del suo kōhai da ben due anni.
Quando Ai ha cominciato a prendere più coraggio di quello che credeva di avere per confessare che l'ammirazione totale e la sua devozione a Rin fossero anche qualcos'altro ("Rin-senpai, mi piaci", o qualcosa del genere), non si aspettava questo.
Non si aspettava di ricevere un sorriso di quelli più felici dal suo senpai, né di vederlo avvicinarsi, né di avere le sue dita fra i capelli mentre Rin li spettinava giocoso.
"Mi piaci anche tu, Ai."
Certo, non se l'aspettava perché il suo 'mi piaci' era inteso in altri modi. Eppure loro sono due maschi. Non dovrebbe provare certe cose per il suo Capitano. Però quando l'ha visto sorridere, sapendo che i suoi sentimenti ne erano il motivo, è stato abbastanza da rendere il suo cuore più leggero, da sorridere nonostante la delusione. Dopotutto, Rin-senpai ha solo occhi per Yamazaki-senpai e Nanase-san, no? Comunque, le sue deduzioni erano quelle.
Quindi quella è una ragione in più per essersi sorpreso quando Rin gli ha stretto il polso fra le sue dita, mormorando che dovevano andare a controllare le tabelle coi tempi di tutti e ignorando le proteste di Ai, mentre rispondeva col suo tono frettoloso che le avevano comparate ai tempi dell'anno prima giusto ieri. Quando Rin invece, una volta soli, gli ha preso le mani e si è chinato per baciarlo, per poi arrossire violentemente.
"Non sapevo come altro farlo," ha borbottato tutto imbarazzato, per poi mordersi il labbro.
"Rin-s-senpai...?"
"Mi piaci anche tu, Ai," Rin ha ripetuto a bassa voce per poi schiarirsela, ed Ai poteva quasi sentire il suo cuore battere forte nello spazio fra loro. O forse era il proprio.
E poi una volta che Rin se n'è andato - di fretta, sgusciando di nuovo verso la piscina - Ai è rimasto in piedi a fissare il punto vuoto dove prima c'erano le labbra di Rin, per poi coprirsi il viso e sorridere, accucciato in un angolino, finché la voce di Momo non gli ha trillato in un orecchio, "Nitori-senpai! Cosa c'è? Hai mal di pancia? Non ho medicine per quello, ma ho imparato dei massaggi, vuoi?"
"Va tutto bene, Momo-kun," Nitori ha risposto rapida, e poi ha sorriso alzando gli occhi su di un esterrefatto Momotarō con un gran sorriso felice sulle labbra. "Torna ad allenarti. Sto bene. Sto benissimo!" Ha continuato, per poi alzarsi con la voglia di mettersi a saltellare in giro, ma in fondo lui ha un contegno, per cui l'ha mantenuto riaccompagnando Momo all'allenamento. Evitando di fissare Rin adorante, ma certi sguardi se li sono scambiati, arrossendo ogni volta un po' di più.
E nonostante il fatto che avrebbe dovuto, non si aspettava nemmeno questo. Non si aspettava di cominciare a pensare al suo senpai in certi modi, a fantasticare sulla sua voce quando in preda all'estasi, a sentirlo ansimare dopo sei vasche e chiedersi: 'è così che suona anche quando... ah! Non ci devo pensare!'
Non si aspettava di verificarlo con le sue stesse orecchie, ora, con il senpai che adora proprio dentro di sé, che si spinge con forza per arrivare chissà in che punto nell'intimo di Ai. Per quanto lo riguarda, gli era arrivato dritto al cuore molto tempo fa.
Non si aspettava così tanto piacere da cancellare tutti i suoi pensieri, che di solito si rincorrono costantemente nella sua testa, che a volte lo immergono nell'ansia. La pace che prova quando finalmente lo scroscio dentro di lui si annulla per un momento, quella è più che benvenuta.
"Non dovevi chiamarmi 'Capitano'," Rin borbotta qualche minuto dopo, una volta ripreso il fiato, steso sul letto di Ai - dopo aver mandato Momo a collezionare dieci cervi volanti, non di meno, possibilmente di più, per motivi che non hanno neanche dovuto inventarsi: è semplicemente sfrecciato fuori blaterando di quanto sarebbero piaciuti a Gou-san e che in fondo Pyunsuke aveva bisogno di compagnia! No?
"Perché?" Ai risponde, rotolando di lato per toccare il suo fianco con una venerazione che ancora non riesce a calmare, ed una certa incredulità ancora in lui nonostante entrambi siano avvolti da un bagliore di soddisfazione piuttosto evidente, o forse è solo l'arancio soffice e stanco del sole che tramonta a colorare i loro visi.
"Perché mi è piaciuto troppo," Rin ammette sfoggiando un ghigno malizioso, e Ai spalanca gli occhi, col cuore che batte forte.
Gli ci è voluto qualche mese per cominciare anche solo ad intrattenere l'idea, e svariati incoraggiamenti da parte di Rin - complice anche una certa mentalità secondo la quale certe cose sono per 'le femmine' nella relazione, ed Ai aveva sempre dato per scontato che quel ruolo dovesse interpretarlo lui.
Perciò se guarda indietro ad appena qualche giorno fa, direbbe che non si aspettava sicuramente questo. Di essere fra le cosce del suo senpai, di vederlo inarcarsi e di sentire le sue gambe legate dietro la propria schiena come aveva fatto lui all'inizio. Di guardarlo arrossire come una pesca matura da una posizione sovrastante, nei suoi ultimi giorni di liceo.
Se pensa all'inizio dell'anno, questo sviluppo è qualcosa sulla quale non aveva nemmeno osato fantasticare, qualcosa di così piacevolmente inaspettato che osserva ogni cambiamento nell'espressione sciolta nel godimento di Rin, che con gli occhi liquidi ed il cuore che balbetta continua a chiamarlo, "Ai, Ai, Ai."
E poi: "Capitano," Rin aggiunge quando, minuti dopo essere entrambi venuti disordinatamente e con respiri spezzati, quello lo bacia.
Gli occhi azzurri di Ai si spalancano, gli si mozza il respiro mentre impallidisce per la sorpresa.
"C-cosa? Rin-senpai..."
"Dovevo chiamarti 'Capitano', non 'Ai'," Rin insiste, lasciandogli un bacio sulla fronte sudaticcia e fresca.
"Rin-senpai..." Ai bisbiglia, con gli occhi un po' bagnati, ora.
"... O forse no, piangere durante il sesso non è esattamente..."
"Rin-senpai!" Ai protesta, sbattendo un pugno sul suo petto col rossore che torna sulle guance. "Non mi prendere in giro. E poi senti chi parla," borbotta, per poi sobbalzare con uno squittio spaventato appena Rin lo fulmina con lo sguardo. "S-Scusa!"
Rin lo squadra ancora per qualche secondo, prima di sospirare e poi sorridere con le labbra di nuovo premute soffici contro quelle dell'altro, senza parlare.
Personaggi: Sousuke/Rin/Nagisa
Avvertimenti: threesome
Parole: 2058
Prompt: Nagisa vuole guardare Sousuke e Rin mentre fanno sesso. Bonus se si racconta la reazione di Rin a questa richiesta
Prima si è infilato fra loro come un Cupido, forse mandato dal resto del loro gruppo di amici per compiere una missione importante, una missione che nessuno degli altri si sentiva in grado di completare: farli mettere assieme, visto che ormai tutti avevano colto i segnali lanciati volontariamente o meno sia da Rin che Sousuke che, insomma, c'era un interesse reciproco. Tranne loro stessi. E quindi Nagisa era capitato trotterellando nella loro camera e nel modo più semplice possibile aveva spiegato loro che gli unici che ancora non avevano realizzato di essere interessati l'uno all'altro erano proprio loro.
E poi si è incastrato in mezzo alle loro vite quando, eccitato per l'aver fatto finire assieme due amici, si è messo a passare i pomeriggi fra loro nonostante andare alla Samezuka gli richiedesse di prendere il treno ogni volta. "Voglio essere sicuro che funzioniate!" spiegò una volta. E poi ha preso a passare sempre più tempo con loro. Rin si è abituato piuttosto in fretta alla situazione, più che altro divertito dall'irritazione mista a stupore che Nagisa riusciva sempre a tirare fuori da Sousuke.
Finché Rin non ammise che, quando Nagisa era con loro, Sousuke gli piaceva di più. E Sousuke ha poi ammesso che allo stesso modo Rin gli sembrava più tranquillo e dolce con Nagisa accanto. E Nagisa in fondo splendeva quand'era con loro. Forse perché si divertiva, o perché era semplicemente fatto così.
E poi Nagisa si è intromesso nel loro letto. È stato improvviso, ha sorpreso gli altri due quando ha chiesto se gli avrebbero insegnato come fare sesso dato che, a detta sua, c'era qualcuno che gli interessava.
È stato strano, ed imbarazzante, guardarsi fra loro cercando le parole per declinare il suggerimento. Infine Nagisa ha avanzato una richiesta altrettanto bizzarra: "allora posso guardarvi mentre lo fate?"
A quel punto Rin ha cominciato a balbettare arrossendo furiosamente, con un salto di lato per allontanarsi da Sousuke che l'ha guardato con aria divertita, o meglio gli occhi che sorridevano.
"Okay," quello ora risponde, fissando Rin in modo sempre più insistente per poi scendere a guardare tutto il suo corpo in modo languido, cosa che fa arrossire Rin ancora di più per l'imbarazzo. E Nagisa prende a saltellare sul posto con un pigolio di eccitazione, come se fosse ad una gara ed il suo team stesse vincendo. Poi afferra il polso di Rin di sorpresa, per spingerlo verso l'altro, che lo prende fra le braccia con un bacio immediato senza perdere un colpo, spezzando le proteste dell'altro.
Nagisa guarda Rin protestare sempre più debolmente, per poi rilassarsi nella presa di Sousuke dopo qualche secondo di contatto lento e soave delle loro bocche.
"Prima la baci," Sousuke spiega, guardando Nagisa sempre più divertito.
"Mi stai dando della ragazza?" Rin protesta, tutto rosso in viso.
"No, dico a Hazuki."
"È... un ragazzo," quello risponde invece, guardandoli. "Probabilmente lui bacerebbe me... cioè, non lo so."
"Mmmh. Quindi per prima cosa vi baciate. Non pensare a niente, non pensare a cosa verrà dopo. Bacialo finché non vi sentite entrambi rilassati," Sousuke continua, vagando con le proprie mani giù per la schiena di Rin con piccoli baci sulle sue labbra finché Rin non prende ad agitarsi, forse per il nervoso, forse per l'eccitazione che prende il suo corpo. E anche lui inizia ad accarezzare il corpo di Sousuke, a partire dai suoi fianchi per poi salire lungo il suo petto e allacciare le dita dietro il suo collo, già dimentico del loro spettatore. O forse no.
"E poi vi togliete i vestiti," Rin aggiunge ancora più rosso in viso, ma lo fa guardando Sousuke dritto negli occhi finché quello non si morde il labbro; sorride malizioso, con i denti aguzzi e scintillanti che sembrano quasi una minaccia.
"E poi vi togliete i vestiti," Sousuke concorda ripetendo, a voce bassa, prima di baciarlo ancora e sbottonarsi la camicia respirando sulle labbra di Rin, con un piccolo ringhio. Nagisa guarda e ascolta tutto ciò, sporto in avanti con gli occhi sbarrati e le guance appena sfumate di rosa, le labbra semi-aperte. Rapito. Col cuore che batte talmente forte da fargli quasi girare la testa, eppure deglutendo e bagnandosi le labbra continua a guardare i due corpi che si avvicinano, le mani che esplorano tratti già visti, con i quali sono già in confidenza.
Rin ferma Sousuke, però, quando l'altro sta per togliergli i pantaloni, ed i suoi occhi si fissano su Nagisa.
"Non... non mi va molto di farmi guardare," dice con voce roca per l'eccitazione.
"Allora può unirsi. Così tecnicamente non starà solo a guardare," Sousuke risponde.
"Cosa?" Gli altri due tuonano in coro, ma poi Nagisa punta un dito verso il proprio petto. "Davvero? Non vi... cioè, non sarei di troppo?"
"Sarebbe divertente," Sousuke lo contraddice scuotendo la testa, con un ghigno negli occhi che solo Rin, da vicino, può vedere e disapprovare.
"Vuoi solo vedermi in imbarazzo," quello lo apostrofa, prendendo un passo indietro. "E poi... io non condivido queste cose."
"Okay, allora potrei insegnare a Hazuki come si fa... da soli," Sousuke lo stuzzica, gli occhi che dardeggiano verso la figura più minuta. "Dopotutto, qualcuno lo deve fare ed è meglio che sia una persona fidata, no?"
"E tu saresti una persona fidata?" Rin sibila, le braccia incrociate. "E mi tradiresti?"
"Ehi, non è tecnicamente un tradimento! Solo che se non ti vanno bene le cose a tre puoi anche guardare noi o fare qualcos'altro."
Nagisa in tutto questo li guarda con aria esterrefatta. Non credeva che Sousuke fosse così... malizioso.
Gli piace.
Ma Rin non è da meno. Forse perché a lui sarà suonata come una sfida... e non c'è imbarazzo che tenga, di fronte a ciò. Forse Sousuke puntava a quello.
"D'accordo, facciamolo a tre."
Insieme lavorano in modo eccellente. Sia in acqua che fuori, sono un team che si bilancia bene e si eguaglia. Nagisa quasi si ritrova ad esserne geloso, mentre spogliandolo si baciano e lo fanno in un modo esclusivo, come se indipendentemente da chi sia con loro avessero un collegamento criptato fra i loro sguardi. Nagisa si trova a desiderarlo quel tipo di unione che non ha bisogno di parole. Solo tanto tempo e tanta condivisione.
Si stanno dividendo me, pensa. E in fondo, non gli dispiace.
Ma mentre li osserva preso dai brividi, dall'imbarazzo che fa scorrere sempre più sangue verso il basso, col respiro che accelera e le labbra che si aprono per il desiderio, si rende conto che lì non ci sono solo loro due, ma stanno guardando lui. Lo accompagnano al letto e Rin lo osserva mordendosi il labbro nervosamente, prima di scendere a baciarlo.
Le sue labbra sono dure, il sapore alieno, il movimento delle sue mani sa di confusione. Il silenzio occupa la stanza fisicamente, gonfiandosi, facendosi percepire. È evidente che anche Rin sta pensando. Ma poi lungo il petto di Nagisa appaiono altre labbra, quelle di Sousuke che baciano via la tensione, e che dedicano attenzioni sia all'uno che all'altro, cosicché Nagisa e Rin si trovano presto a sospirare più rilassati l'uno sulle labbra dell'altro. Sousuke li sovrasta entrambi, borbottando, "bella idea."
"Eh?" Rin chiede, voltandosi verso di lui, ed è il primo a vedere gli occhi di Sousuke liquidi per il desiderio, come se il verde acqua dei suoi occhi fosse diventato una visuale sul mare stesso.
Sousuke non risponde, ma prende a baciarlo sistemandosi fra le gambe di Nagisa.
"Aspetta, il lubrificante," Rin lo interrompe, sporgendosi fra i loro corpi per recuperare la bottiglietta sistemata per terra. "Certo che per starci in tre su un letto da uno..."
Nagisa ridacchia, tutto rosso in viso, mentre allarga le gambe in imbarazzo e si sistema meglio, poggiando poi la testa sul cuscino mentre regola il respiro per rilassarsi.
Rin versa il liquido sul sesso di Sousuke in erezione, già incappucciato da un preservativo, lo sparge con la mano lenta che si assicura di toccarlo quanto più possibile. Lo bacia con un ghigno, e Sousuke lo fissa con un ringhio bloccato in gola. Nagisa li osserva, giocando con la propria fessura, un dito e poi due che lo allargano quanto più possibile. A quello, perlomeno, ci è abituato. Tutti e tre ammucchiati sul letto si guardano per un lungo secondo, e poi Rin prende ad accarezzare la nuca del suo ragazzo, con le dita infilate fra i capelli scuri e gli occhi che si chiudono. Sousuke geme con un ribollire nelle viscere finché non decide di spingersi in Nagisa, finalmente, e poi bacia Rin in modo confuso, per tentare di soddisfare la fame mentre lascia che il corpo di Nagisa si abitui a lui.
"Rin," ansima, e l'altro lo guarda sogghignando.
"Sei tu che hai acconsentito," risponde.
Nel mentre, Nagisa geme aggrappandosi ai pali che sorreggono il letto sopra di loro, le gambe larghe e i denti stretti.
"Rilassati, Nagisa," Rin sussurra dopo essersi contorto per arrivare al suo orecchio. "Farà meno male."
"Non fa male," Nagisa esala, rosso e già sudato e col respiro corto come se avesse appena finito una gara. "Sto cercando di non venire," confessa.
Sousuke sbatte le palpebre guardando prima lui e poi Rin, e ghigna.
"Di già?" L'altro chiede, guardando in basso verso il più giovane.
"È che sta-ah premendo su-ungh..." Nagisa comincia, per poi dimenticarsi di che stava dicendo, troppo preso dalle ondate che partono dal ventre e lo lasciano senza fiato mentre si inarca sotto il più grosso dei tre. "Sou-chan..."
"Carino," Sousuke commenta sottovoce, inumidendosi le labbra, e Rin arrossisce fissandolo con le sopracciglia aggrottate, poi gli tira un orecchio ammonendolo, "oi."
"Ah, Rin... è che... è carino, insomma..." quello protesta, guardando dentro ad occhi cremisi.
"Effettivamente," Rin concorda alla fine, sospirando mentre guarda i capelli di Nagisa attaccati alla fronte e gli occhi annacquati che brillano pure nell'ombra stagliata sul suo viso dal letto a castello.
"No?" Sousuke aggiunge, per poi chinarsi a baciare le labbra del ragazzo sotto di lui che non fa nemmeno in tempo a ricambiare prima che si rialzi, o a protestare, perché poi Sousuke prende a spingere con forza dentro di lui. Nagisa, le parole, le dimentica. Si limita ad artigliare qualsiasi cosa si trovi sotto mano, che finisce per essere il braccio di Rin, mentre le sue gambe si stringono con più forza attorno al torso di Sousuke, con tutto il proprio corpo che si muove di scatto ad ogni spinta.
"S-Sou-chan!" Chiama, lacrimando, e poi continua a farlo sottovoce come una preghiera, ma il tono infine sale quando Rin lo tocca, divertito, e poi preme l'altra mano sulle sue labbra.
"Shhh, non siamo da soli," quest'ultimo lo ammonisce. Nagisa sembra non sentirlo, o forse sì perché si calma e invece di parlare si inarca e si irrigidisce, i denti stretti ed appena un rantolo ad esprimere ciò che sente.
"Carino," Rin mormora passando la mano che prima stava sulle sue labbra fra i suoi capelli, mentre continua a masturbarlo.
"Vero?" Sousuke concorda, e quando Rin lo guarda si sporge a baciarlo, mentre i suoi fianchi continuano ad immergerlo in Nagisa. Che viene dopo appena un minuto, sciogliendosi sul lenzuolo con tutto il corpo che formicola piacevolmente ed i polmoni che si riempiono e svuotano freneticamente.
Dopo qualche secondo di immobilità, Sousuke esce dal suo corpo e deposita un bacio sul suo collo, per poi guardare Rin, famelico. Quest'ultimo ghigna, e spinge il corpo di Nagisa di lato senza troppe cerimonie. Quello lo lascia fare con appena un pigolio di protesta, ma rotola su di un fianco mentre Rin forza Sousuke a stendersi sulla schiena, per poi sedersi su di lui e guidarlo dentro di sé.
"Tocca a me adesso," dice, guardando la nuca di Nagisa che sembra ancora troppo perso nel suo orgasmo per sentirlo. Le mani di Sousuke si assicurano ai suoi fianchi e di nuovo eccola lì, la connessione che Nagisa invidiava. Li guarda da sopra la spalla con un desiderio folle di avere la stessa cosa per sé.
Ma poi sorride, voltandosi a fatica per guardarli. Sono belli. Sono persino commoventi. Le loro mani intrecciate, gli sguardi che non si lasciano mai, la storia che traspare da ogni movimento. È tutto giusto, e lo fanno sentire bene, anche se di luce riflessa. Chiude gli occhi al suono dei loro respiri, degli ansiti, dei nomi fra le loro labbra, e continua a sorridere, anche quando scivola nel torpore.
Fandom: Free!
Personaggi: Sousuke/Aiichirou
Parole: 888
Prompt: (post-regionali) Ai non ha più bisogno degli allenamenti extra, ma lui e Sousuke continuano ugualmente ad usare la piscina a tarda notte.
"Yamazaki-senpai..."
La voce sottile, squittente e tremolante di Aiichirou echeggia nella grande stanza vuota, assieme al sciabordio dell'acqua mossa dai loro corpi all'angolo della piscina, nell'acqua fredda, così fredda che il più piccolo tenta continuamente di rannicchiarsi contro l'altro nonostante entrambi stiano un po' tremando.
Sousuke stringe le cosce morbide, tenere di Ai, per tenerle aperte mentre beve i suoi gemiti, mentre trattiene il costumino dell'altro di lato, mentre si muove dentro di lui con le labbra strette, teso per il piacere sebbene al limitare dei suoi pensieri ci sia sempre il timore che qualcuno li senta, in qualche modo.
"Fai piano," borbotta, baciando secco la guancia liscia, per poi far scorrere le labbra giù lungo la curva del collo che Ai tiene piegato di lato, con la fame trattenuta dal pudore, mentre con i fianchi ondeggia a tentoni, come se fosse ancora insicuro di quello che stanno facendo.
Effettivamente, è stato insolito. Dopo le sessioni di allenamento, per migliorare l'andatura e potenziare il tono muscolare di Ai, sera dopo sera hanno preso a rimanere in spogliatoio un po' più a lungo, sempre di più, a scippare sguardi l'uno dall'altro, Ai in modo più furtivo, a ritardare l'orario in cui sarebbero andati a letto, a trovare scuse. Fino al punto in cui gli allenamenti si sono stiracchiati, hanno occupato orari sempre più lunghi, ed entrambi hanno usato sempre la scusa che le prossime gare si stavano avvicinando. E anche dopo, quando non ce n'era più bisogno, uno sguardo fra una lezione e l'altra ha preso a significare che si sarebbero incontrati in piscina per potenziare il più giovane, visto che l'anno prossimo sarà l'ultimo e questa volta arriveranno in cima, si dice, anche se Sousuke non potrà più esserci per vedere le gare.
Non è accaduta per caso, l'attrazione nascosta da ognuno sebbene fosse sempre più evidente nei gesti e nelle occhiate di sfuggita. E Ai è stato il primo a spezzarla, trattenendo Sousuke per un braccio senza parole perché la tensione già diceva tutto, mentre come al solito erano usciti e si stavano dirigendo verso lo spogliatoio.
Stasera non sono neanche arrivati ad uscire, Sousuke ha semplicemente afferrato Ai per il polso prima che potesse sollevarsi e mostrare il proprio corpo dall'aspetto così sottile e dalla forma aggraziata.
Ed ora quello è intrappolato all'angolo della piscina, le braccia che tremano mentre lo sorreggono sul bordo anche se non ce n'è bisogno visto che i fianchi di Sousuke e le sue mani ancorate ai fianchi sono abbastanza per non farlo affondare.
"Senpai..." Ai bisbiglia, con le braccia strette che scivolano attorno alla schiena di Sousuke: le mani arrivano appena a toccarsi.
"Male?" Sousuke chiede, guardando in giù con una certa preoccupazione.
"No," Ai risponde, lasciando cadere la testa all'indietro con un gran respiro, e allora Sousuke può sentirlo rilassarsi, mentre spinge dentro di lui sempre più forte ora che i muscoli attorno a lui si sono finalmente rilassati. "Il contrario. Di più, Yamazaki-senpai."
A quel punto Sousuke stringe i denti, lasciandosi perdere dentro il corpicino stretto e morbido del più giovane, con la bocca contro i suoi capelli chiari. "Okay," risponde finalmente, con i fianchi che iniziano a scattare con tutta la velocità che possono avere in acqua. E la bocca di Aiichirou si apre, le mani invece si stringono attorno alla schiena di Sousuke, la sua voce prende ad uscire in singhiozzi secchi e gemiti sottili che risuonano contro i muri tornando indietro in onde fioche, la sua voce li circonda e si unisce allo scroscio dell'acqua contro la loro pelle.
Sousuke rabbrividisce, stringe le dita più forte attorno alla pelle pallida delle cosce di Ai, spinge sempre più forte come se stesse lo stesse sfidando e rincorrendo, mentre la voce di quest'ultimo si alza in volume fino al punto in cui la preoccupazione di Sousuke torna per bisbigliare fare shhh.
Ai sembra calmarsi un po', per un momento, ma visto che la pressione dentro di lui non diminuisce, anzi aumenta, si stringe sempre di più attorno all'altro stringendo nelle viscere il piacere accumulato finché, con un grido muto, non sente la mano di Sousuke scorrere attorno a lui. Lo guarda di sfuggita, ma Sousuke ha gli occhi chiusi, decisamente perso in lui, e poi lo imita col buio che si riempie di stelle quando finalmente si svuota, contraendosi, e poco dopo anche Sousuke viene dentro di lui con un gemito gutturale, per poi rilassare le dita e lasciarlo andare.
Entrambi i loro cuori battono con forza, i loro arti sembrano intorpidirsi, e Ai appoggia la testa contro il petto dell'altro, recuperando il respiro.
Per un po' non parlano, recuperando il respiro, ma poi Ai fa un passo indietro, troppo rosso in viso per guardare Sousuke di nuovo, prima di issarsi sul bordo per affrettarsi verso gli spogliatoi senza un'altra parola.
"È un po' tardi," Rin lo rimprovera, quando Sousuke torna nella sua stanza, esausto.
"Nitori," quello offre a mo' di spiegazione.
"Sì, ho capito, ma siete stati in piscina un'ora..."
"Mi ha chiesto di allenarlo più del solito, stasera," mente, secco, lanciando uno sguardo indecifrabile a Rin prima di arrampicarsi per salire sul suo letto.
"Comunque è strano," Rin risponde, senza darci molto peso. In fondo, non si sognerebbe mai di sgridare Sousuke perché sta aiutando Nitori.
Lo è, Sousuke pensa. Un po' lo è davvero.
La voce sottile, squittente e tremolante di Aiichirou echeggia nella grande stanza vuota, assieme al sciabordio dell'acqua mossa dai loro corpi all'angolo della piscina, nell'acqua fredda, così fredda che il più piccolo tenta continuamente di rannicchiarsi contro l'altro nonostante entrambi stiano un po' tremando.
Sousuke stringe le cosce morbide, tenere di Ai, per tenerle aperte mentre beve i suoi gemiti, mentre trattiene il costumino dell'altro di lato, mentre si muove dentro di lui con le labbra strette, teso per il piacere sebbene al limitare dei suoi pensieri ci sia sempre il timore che qualcuno li senta, in qualche modo.
"Fai piano," borbotta, baciando secco la guancia liscia, per poi far scorrere le labbra giù lungo la curva del collo che Ai tiene piegato di lato, con la fame trattenuta dal pudore, mentre con i fianchi ondeggia a tentoni, come se fosse ancora insicuro di quello che stanno facendo.
Effettivamente, è stato insolito. Dopo le sessioni di allenamento, per migliorare l'andatura e potenziare il tono muscolare di Ai, sera dopo sera hanno preso a rimanere in spogliatoio un po' più a lungo, sempre di più, a scippare sguardi l'uno dall'altro, Ai in modo più furtivo, a ritardare l'orario in cui sarebbero andati a letto, a trovare scuse. Fino al punto in cui gli allenamenti si sono stiracchiati, hanno occupato orari sempre più lunghi, ed entrambi hanno usato sempre la scusa che le prossime gare si stavano avvicinando. E anche dopo, quando non ce n'era più bisogno, uno sguardo fra una lezione e l'altra ha preso a significare che si sarebbero incontrati in piscina per potenziare il più giovane, visto che l'anno prossimo sarà l'ultimo e questa volta arriveranno in cima, si dice, anche se Sousuke non potrà più esserci per vedere le gare.
Non è accaduta per caso, l'attrazione nascosta da ognuno sebbene fosse sempre più evidente nei gesti e nelle occhiate di sfuggita. E Ai è stato il primo a spezzarla, trattenendo Sousuke per un braccio senza parole perché la tensione già diceva tutto, mentre come al solito erano usciti e si stavano dirigendo verso lo spogliatoio.
Stasera non sono neanche arrivati ad uscire, Sousuke ha semplicemente afferrato Ai per il polso prima che potesse sollevarsi e mostrare il proprio corpo dall'aspetto così sottile e dalla forma aggraziata.
Ed ora quello è intrappolato all'angolo della piscina, le braccia che tremano mentre lo sorreggono sul bordo anche se non ce n'è bisogno visto che i fianchi di Sousuke e le sue mani ancorate ai fianchi sono abbastanza per non farlo affondare.
"Senpai..." Ai bisbiglia, con le braccia strette che scivolano attorno alla schiena di Sousuke: le mani arrivano appena a toccarsi.
"Male?" Sousuke chiede, guardando in giù con una certa preoccupazione.
"No," Ai risponde, lasciando cadere la testa all'indietro con un gran respiro, e allora Sousuke può sentirlo rilassarsi, mentre spinge dentro di lui sempre più forte ora che i muscoli attorno a lui si sono finalmente rilassati. "Il contrario. Di più, Yamazaki-senpai."
A quel punto Sousuke stringe i denti, lasciandosi perdere dentro il corpicino stretto e morbido del più giovane, con la bocca contro i suoi capelli chiari. "Okay," risponde finalmente, con i fianchi che iniziano a scattare con tutta la velocità che possono avere in acqua. E la bocca di Aiichirou si apre, le mani invece si stringono attorno alla schiena di Sousuke, la sua voce prende ad uscire in singhiozzi secchi e gemiti sottili che risuonano contro i muri tornando indietro in onde fioche, la sua voce li circonda e si unisce allo scroscio dell'acqua contro la loro pelle.
Sousuke rabbrividisce, stringe le dita più forte attorno alla pelle pallida delle cosce di Ai, spinge sempre più forte come se stesse lo stesse sfidando e rincorrendo, mentre la voce di quest'ultimo si alza in volume fino al punto in cui la preoccupazione di Sousuke torna per bisbigliare fare shhh.
Ai sembra calmarsi un po', per un momento, ma visto che la pressione dentro di lui non diminuisce, anzi aumenta, si stringe sempre di più attorno all'altro stringendo nelle viscere il piacere accumulato finché, con un grido muto, non sente la mano di Sousuke scorrere attorno a lui. Lo guarda di sfuggita, ma Sousuke ha gli occhi chiusi, decisamente perso in lui, e poi lo imita col buio che si riempie di stelle quando finalmente si svuota, contraendosi, e poco dopo anche Sousuke viene dentro di lui con un gemito gutturale, per poi rilassare le dita e lasciarlo andare.
Entrambi i loro cuori battono con forza, i loro arti sembrano intorpidirsi, e Ai appoggia la testa contro il petto dell'altro, recuperando il respiro.
Per un po' non parlano, recuperando il respiro, ma poi Ai fa un passo indietro, troppo rosso in viso per guardare Sousuke di nuovo, prima di issarsi sul bordo per affrettarsi verso gli spogliatoi senza un'altra parola.
"È un po' tardi," Rin lo rimprovera, quando Sousuke torna nella sua stanza, esausto.
"Nitori," quello offre a mo' di spiegazione.
"Sì, ho capito, ma siete stati in piscina un'ora..."
"Mi ha chiesto di allenarlo più del solito, stasera," mente, secco, lanciando uno sguardo indecifrabile a Rin prima di arrampicarsi per salire sul suo letto.
"Comunque è strano," Rin risponde, senza darci molto peso. In fondo, non si sognerebbe mai di sgridare Sousuke perché sta aiutando Nitori.
Lo è, Sousuke pensa. Un po' lo è davvero.
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Personaggi: Rin/Ai
Parole: 1105
Prompt: Aiichirou Nitori/Rin Matsuoka, Mentre lo fanno Ai chiama Rin 'capitano' e a Rin piace. + Aiichirou Nitori/Rin Matsuoka, Dopo aver passato il testimone ad Ai, è Rin che chiama Ai 'capitano' durante il sesso.
"Rin-senpai... C-Capitano..." Ai squittisce, e per un momento l'unica risposta è quella del letto che cigola. E poi la pressione dentro di lui che aumenta sempre più veloce, mentre Rin muove i fianchi in scatti più rapidi di prima.
"Ai..." Quello ringhia, per poi andare a mordergli il collo con quei denti affilatissimi, solo perché l'eccitazione è cresciuta così tanto e in un tempo così ridotto, che la deve sfogare anche in altri modi oltre all'infilarsi aggressivo nel corpicino piccolo, tonico e bellissimo del suo kōhai da ben due anni.
Quando Ai ha cominciato a prendere più coraggio di quello che credeva di avere per confessare che l'ammirazione totale e la sua devozione a Rin fossero anche qualcos'altro ("Rin-senpai, mi piaci", o qualcosa del genere), non si aspettava questo.
Non si aspettava di ricevere un sorriso di quelli più felici dal suo senpai, né di vederlo avvicinarsi, né di avere le sue dita fra i capelli mentre Rin li spettinava giocoso.
"Mi piaci anche tu, Ai."
Certo, non se l'aspettava perché il suo 'mi piaci' era inteso in altri modi. Eppure loro sono due maschi. Non dovrebbe provare certe cose per il suo Capitano. Però quando l'ha visto sorridere, sapendo che i suoi sentimenti ne erano il motivo, è stato abbastanza da rendere il suo cuore più leggero, da sorridere nonostante la delusione. Dopotutto, Rin-senpai ha solo occhi per Yamazaki-senpai e Nanase-san, no? Comunque, le sue deduzioni erano quelle.
Quindi quella è una ragione in più per essersi sorpreso quando Rin gli ha stretto il polso fra le sue dita, mormorando che dovevano andare a controllare le tabelle coi tempi di tutti e ignorando le proteste di Ai, mentre rispondeva col suo tono frettoloso che le avevano comparate ai tempi dell'anno prima giusto ieri. Quando Rin invece, una volta soli, gli ha preso le mani e si è chinato per baciarlo, per poi arrossire violentemente.
"Non sapevo come altro farlo," ha borbottato tutto imbarazzato, per poi mordersi il labbro.
"Rin-s-senpai...?"
"Mi piaci anche tu, Ai," Rin ha ripetuto a bassa voce per poi schiarirsela, ed Ai poteva quasi sentire il suo cuore battere forte nello spazio fra loro. O forse era il proprio.
E poi una volta che Rin se n'è andato - di fretta, sgusciando di nuovo verso la piscina - Ai è rimasto in piedi a fissare il punto vuoto dove prima c'erano le labbra di Rin, per poi coprirsi il viso e sorridere, accucciato in un angolino, finché la voce di Momo non gli ha trillato in un orecchio, "Nitori-senpai! Cosa c'è? Hai mal di pancia? Non ho medicine per quello, ma ho imparato dei massaggi, vuoi?"
"Va tutto bene, Momo-kun," Nitori ha risposto rapida, e poi ha sorriso alzando gli occhi su di un esterrefatto Momotarō con un gran sorriso felice sulle labbra. "Torna ad allenarti. Sto bene. Sto benissimo!" Ha continuato, per poi alzarsi con la voglia di mettersi a saltellare in giro, ma in fondo lui ha un contegno, per cui l'ha mantenuto riaccompagnando Momo all'allenamento. Evitando di fissare Rin adorante, ma certi sguardi se li sono scambiati, arrossendo ogni volta un po' di più.
E nonostante il fatto che avrebbe dovuto, non si aspettava nemmeno questo. Non si aspettava di cominciare a pensare al suo senpai in certi modi, a fantasticare sulla sua voce quando in preda all'estasi, a sentirlo ansimare dopo sei vasche e chiedersi: 'è così che suona anche quando... ah! Non ci devo pensare!'
Non si aspettava di verificarlo con le sue stesse orecchie, ora, con il senpai che adora proprio dentro di sé, che si spinge con forza per arrivare chissà in che punto nell'intimo di Ai. Per quanto lo riguarda, gli era arrivato dritto al cuore molto tempo fa.
Non si aspettava così tanto piacere da cancellare tutti i suoi pensieri, che di solito si rincorrono costantemente nella sua testa, che a volte lo immergono nell'ansia. La pace che prova quando finalmente lo scroscio dentro di lui si annulla per un momento, quella è più che benvenuta.
"Non dovevi chiamarmi 'Capitano'," Rin borbotta qualche minuto dopo, una volta ripreso il fiato, steso sul letto di Ai - dopo aver mandato Momo a collezionare dieci cervi volanti, non di meno, possibilmente di più, per motivi che non hanno neanche dovuto inventarsi: è semplicemente sfrecciato fuori blaterando di quanto sarebbero piaciuti a Gou-san e che in fondo Pyunsuke aveva bisogno di compagnia! No?
"Perché?" Ai risponde, rotolando di lato per toccare il suo fianco con una venerazione che ancora non riesce a calmare, ed una certa incredulità ancora in lui nonostante entrambi siano avvolti da un bagliore di soddisfazione piuttosto evidente, o forse è solo l'arancio soffice e stanco del sole che tramonta a colorare i loro visi.
"Perché mi è piaciuto troppo," Rin ammette sfoggiando un ghigno malizioso, e Ai spalanca gli occhi, col cuore che batte forte.
Gli ci è voluto qualche mese per cominciare anche solo ad intrattenere l'idea, e svariati incoraggiamenti da parte di Rin - complice anche una certa mentalità secondo la quale certe cose sono per 'le femmine' nella relazione, ed Ai aveva sempre dato per scontato che quel ruolo dovesse interpretarlo lui.
Perciò se guarda indietro ad appena qualche giorno fa, direbbe che non si aspettava sicuramente questo. Di essere fra le cosce del suo senpai, di vederlo inarcarsi e di sentire le sue gambe legate dietro la propria schiena come aveva fatto lui all'inizio. Di guardarlo arrossire come una pesca matura da una posizione sovrastante, nei suoi ultimi giorni di liceo.
Se pensa all'inizio dell'anno, questo sviluppo è qualcosa sulla quale non aveva nemmeno osato fantasticare, qualcosa di così piacevolmente inaspettato che osserva ogni cambiamento nell'espressione sciolta nel godimento di Rin, che con gli occhi liquidi ed il cuore che balbetta continua a chiamarlo, "Ai, Ai, Ai."
E poi: "Capitano," Rin aggiunge quando, minuti dopo essere entrambi venuti disordinatamente e con respiri spezzati, quello lo bacia.
Gli occhi azzurri di Ai si spalancano, gli si mozza il respiro mentre impallidisce per la sorpresa.
"C-cosa? Rin-senpai..."
"Dovevo chiamarti 'Capitano', non 'Ai'," Rin insiste, lasciandogli un bacio sulla fronte sudaticcia e fresca.
"Rin-senpai..." Ai bisbiglia, con gli occhi un po' bagnati, ora.
"... O forse no, piangere durante il sesso non è esattamente..."
"Rin-senpai!" Ai protesta, sbattendo un pugno sul suo petto col rossore che torna sulle guance. "Non mi prendere in giro. E poi senti chi parla," borbotta, per poi sobbalzare con uno squittio spaventato appena Rin lo fulmina con lo sguardo. "S-Scusa!"
Rin lo squadra ancora per qualche secondo, prima di sospirare e poi sorridere con le labbra di nuovo premute soffici contro quelle dell'altro, senza parlare.