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[Glee + Glee/QaF] Night of the hunter | Fenice | Change your mind | I've got the moves like Kinney.
Titolo: Night of the hunter
Fandom: Glee
Pairing: Kurt/Sebastian
Genere: erotico
Avvertimento: PG13
Parole: 434 (
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Note: promptato da
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Titolo: Fenice
Fandom: Glee
Pairing: Dave/Kurt
Genere: introspettivo
Avvertimento: spoiler (3x05)
Parole: 509 (
fiumidiparole)
Note: promptato da
ephaistion.
Titolo: I've got the moves like Kinney.
Fandom: Crossover (Glee/Queer As Folk/RPF)
Personaggi: Sebastian Smythe, Jude Law
Genere: erotico
Avvertimenti: PG15
Note: promptata da
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Aggrotta le sopracciglia, seduto alla sua scrivania su una sedia comoda e ricca di comfort, spostando nervosamente i fogli fitti di appunti e programmi mentre osserva attentamente il giovane appollaiato con nonchalance e tranquillità sullo sgabello che invece è posizionato esattamente di fronte a lui.
Fandom: Glee
Pairing: Kurt/Sebastian
Genere: erotico
Avvertimento: PG13
Parole: 434 (
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Sebastian ha impiegato una quantità notevole del suo tempo per arrivare a questo punto. Lentamente e gioiosamente, con la carica che solo una sfida ardua e perigliosa può ispirare, ha iniziato a tessere una enorme tela di parole. Piccole bugie. Scherzi tanto innocenti quanto intriganti. Pian piano, lavorando con convinzione sullo stretto e delicato rapporto fra Kurt e Blaine - un po' come separare due fogli incollati, ci vuole calma e costanza - è arrivato qui, al punto in cui o la va o la spacca. Ma Sebastian ci ha messo decisamente tanto ad isolare Kurt, ad invitarlo da solo allo Scandal's, a portarlo sulla pista e a farlo ballare (premurandosi di lanciargli abbastanza occhiate invitanti e ad inciampare simpaticamente sui suoi piedi per fargli credere che non abbia cattive intenzioni) e poi ad offrirgli da bere. A farlo bere così tanto che dimenticherà completamente che lui non dovrebbe essere lì. Dovrebbe essere a casa a studiare, perché Burt gli ha promesso che lo lascerà andare ad una festa a casa di Quinn - con Blaine, sì.
Quando però l'alcol è a livelli abbastanza alti nel sangue per scacciare via ogni singolo pensiero autonomo dalla testa pur sempre attenta e attiva di Kurt, Sebastian vede chiaramente l'occasione per staccare con un colpo secco e mirato i due fogli, i due piccioncini, separare quella coppia per lui scomodissima. Avrebbe potuto chiedere se volevano provare ad uscire tutti e tre insieme, ma dopo aver conosciuto entrambi ha capito che per avere Blaine l'unica soluzione è questa. Ed ai sensi di colpa ci penserà dopo, non ora che le sue labbra sono saldamente unite a quelle di Kurt, che pare non capire cosa stia succedendo ma che comunque non reagisce con convinzione finché la mano di Sebastian, con lentezza, non scende lungo il corpo magro e teso dell'altro ragazzo, giù sul ventre piatto e solido, fino all'incrocio stretto delle gambe. Ed a quel punto Kurt emette un verso a metà fra il disappunto ed il piacere, e prova con la poca lucidità rimasta a fermare l'altro ragazzo, ma delle labbra esperte e degli occhi predatori sono difficili - quasi impossibili - da respingere. E Kurt non può fare altro che abbandonarsi lentamente, accettare con passività di farsi trascinare, sempre con lentezza e silenziosa sensualità - ai bagni del retro, calare i pantaloni e farsi marchiare a fuoco da una bocca lenta e calda, da mani inquietantemente esperte e dal corpo tonico e senza scampo di un avversario.
Per la prima volta Kurt si ritrova a perdere, e per la prima volta non può dire che gli dispiaccia.
Titolo: Fenice
Fandom: Glee
Pairing: Dave/Kurt
Genere: introspettivo
Avvertimento: spoiler (3x05)
Parole: 509 (
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«Stai attento al tuo ragazzo». Kurt è talmente abituato a riconoscere quella voce - per certi versi a temerla e sentirla come istantanea minaccia - ed è talmente colto di sorpresa da quello che per lui rappresenta la rapacità che non teme nemmeno di voltarsi e trovare ciò che c'è poi per davvero. È solo estremamente sorpreso, ma lo stupore è ancora più accentuato quando Dave Karofsky - il ragazzo che l'aveva perseguitato per dei mesi (accusa che si è stancato di ripetere anche a se stesso) - appare magicamente seduto accanto a lui. Magicamente perché, prima di tutto, Karofsky e gay bar nella stessa frase non sono mai stati due concetti che andavano d'accordo nella sua testa; secondariamente perché dev'essere un sogno o una distorsione surreale se quel ragazzo sta indossando qualcosa che non siano camice di flanella o la sua amata Letterman. A guardarlo, effettivamente, il cappellino e la tenuta da camionista gli stanno bene - il che non è assolutamente un insulto. Una parte della sua coscienza gli sta suggerendo che da oggi i bears potrebbero piacergli, ma forse è perché non ha mai visto David sorridere. E quando lo fa cambia prospettiva su tutto quello che Kurt aveva imparato di lui - convinzioni che erano rimaste radicate anche dopo le sue scuse. Il punto che provoca in lui un piacere caldo che non pensava di poter attribuirgli non è Dave che gli impartisce lezioni su varie categorie dei gusti omosessuali - bear, twink e tutto ciò che va appresso - e nemmeno che si dimostri così sicuro di sé, bevendo birra spavaldamente e raccontandogli che in quel locale si trova perfettamente a suo agio (cosa che, se non va errato, non aveva mai detto prima in nessuna occasione, proprio perché nascondersi non sta bene a nessuno). La cosa che per un momento fa sorridere Kurt, che lo solleva per un momento dalla gelosia per Blaine che balla con un altro, è quell'aura visibilissima d'orgoglio. Dave Karofsky non ha compiuto passi da neonato come dice, ma da gigante. È irriconoscibile, rispetto al ragazzo sempre accigliato e dallo sguardo rabbioso, represso, aggressivo e spaventato. È sereno ora, sereno nell'aver compreso che il mondo forse ora lo giudicherà e lo additerà, ma che le cose prima o poi andranno meglio, che può trovare un gruppo col quale identificarsi, degli amici che lo difenderanno e chissà, forse anche un altro ragazzo docile e spaventato come lui che potrà renderlo un po' più felice. Quello che Kurt vede, col suo sguardo drammatico, è una Fenice. E forse prova della commozione, nonostante il fatto che Karofsky non sia sicuramente il suo miglior amico o una persona che stimi ai più alti livelli. Ma questa nuova visione di quello che considerava un nemico e che ora è perfettamente innocuo non può che sollevarlo, perlomeno.
Prima di tornare da Blaine si sincera che David abbia compreso che, in qualche modo, le cose sono tornate alla normalità. E si può gettare un problema alle spalle, senza sapere che quell'incontro per David vale molto di più.
Titolo: Change your mind
Fandom: Glee
Pairing: Dave/Sebastian
Genere: introspettivo
Parole: 645 (
fiumidiparole)
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jadina94.
Fandom: Glee
Pairing: Dave/Sebastian
Genere: introspettivo
Parole: 645 (
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Dave Karofsky è quasi sicuro che i ragazzini magrolini e soprattutto più piccoli di lui non gli piacciano. Non fanno per lui, sono stupidi, non si curano di nessun altro a parte loro, ascoltano musica inascoltabile ed in genere stanno fra loro. Quando sono gay, belli e vergini poi, quelli come lui non li guardano nemmeno. E contando che il cervello del maschio (dei maschi delle generazioni successive, più precisamente) rimane sempre indietro di una decina d'anni per saggezza, intelligenza ed arguzia, Dave Karofsky ha imparato semplicemente a non curarsene.
Non gli piacciono perché, da quando ha capito che i ragazzi lo eccitano sessualmente, quelli carini e quasi sempre stronzi gli fanno paura: lo intimoriscono e lo allontanano anche senza volerlo, perché fanno esattamente come le ragazze. Si riuniscono in gruppetti solidissimi e bannano inconsciamente qualsiasi altro tipo strutturale di ragazzo. Per queste ed altre motivazioni, Dave Karofsky ha in breve imparato che i twink non sono il suo tipo, che non lo sono mai stati e mai lo saranno in vita perché i magrolini stanno coi magrolini ed i robusti vanno a cercarsi un'altra pancetta da accarezzare. Dave Karofsky ha insomma una visione dei rapporti di coppia estremizzata dove esistono solo bianco e nero; magro e grasso. Per lui, ancora, non esistono vie di mezzo e forse sta bene così ed anzi, si vanta con se stesso (non potrebbe farlo con nessun altro dato che beh, non ha amici e no, Kurt e Blaine non possono essere considerati amici) di questo suo essere deciso e del suo fare delle opposizioni assolute uno stile di vita.
Insomma, Dave Karofsky ha tantissime convinzioni su quello che è ufficialmente il suo genere preferito di persone - quelli come lui - e su quello col quale ha imparato a non provarci mai - quelli come Sebastian Smythe - quindi vuole rimanerne assolutamente fuori. Dal triangolo Blaine/Sebastian/Kurt, ovviamente. Perciò si volta con in mano la sua fedelissima birra, amica di ormai numerose serate allo Scandal's, ed ignora la scenetta a detta sua patetica finché una mano non si posa sulla sua spalla, stringendola appena. Si gira, e la prima cosa che vede sono gli occhi vigili e forse delusi di Sebastian Smythe.
«Ehi, puoi ordinarmi una birra?»
«Non è andata bene, con Anderson, eh?» Lo punzecchia invece, però poi annuisce al barman, passando parola sull'ordinazione.
Sebastian saltella per sedersi sullo sgabello e ridacchia, prendendo la bottiglia fresca ed appoggiandosi al bancone come lui.
«Pare di no. Ma comunque non credo che mi ci fisserò troppo, in fondo il mare è pieno di pesci.»
Dave Karofsky ride, pensando a quante volte l'anno passato abbia pensato quella stessa frase e quanto sia stato inutile perché beh, lui voleva Kurt Hummel. Ed ora si è rassegnato andando avanti e facendo le proprie esperienze in un altro modo, ma non è sicuro che Sebastian sia il tipo da prendersi le cotte per qualcun altro.
«Capisco.»
«Però una sera ci riprovo, tanto non mi costa nulla...»
«Magari una denuncia!» Scherza Dave, sorseggiando, e Sebastian ridacchia. «Non voglio mica molestarlo?»
«Dagli occhi che hai mi sembreresti esattamente il tipo» Mormora Dave Karofsky, fissandolo improvvisamente. Non sa come gli sia uscita, ma regge la propria battuta e poi ridacchia, arrossendo appena. «Scherzo.»
Sebastian rimane a guardarlo per qualche momento, prima di girarsi di nuovo verso il barman e ghignando appena, muovendo la testa a ritmo di Labelle.
«Odio la disco anni '70» Bofonchia Sebastian, voltandosi verso Dave. «Te lo chiedo col mio sguardo da molestatore, andiamo fuori di qui?»
Dave ridacchia, annuendo ed alzandosi con la sua fidanzata alcolica (l'unica femmina che permette di avere dentro di sé) per seguire il piccolo Warbler fuori dal locale.
È chiacchierando con lui, appoggiato casualmente al muro, che Dave Karofsky inizia ad imparare che forse c'è un ragazzino fra tanti che sfugge alle classificazioni. Impara che forse vale per tutti, ma non ci si vuole scervellare, stasera vuole solo divertirsi, per una volta.
Titolo: I've got the moves like Kinney.
Fandom: Crossover (Glee/Queer As Folk/RPF)
Personaggi: Sebastian Smythe, Jude Law
Genere: erotico
Avvertimenti: PG15
Note: promptata da
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Aggrotta le sopracciglia, seduto alla sua scrivania su una sedia comoda e ricca di comfort, spostando nervosamente i fogli fitti di appunti e programmi mentre osserva attentamente il giovane appollaiato con nonchalance e tranquillità sullo sgabello che invece è posizionato esattamente di fronte a lui.
«Buongiorno» Esordisce, annuendo lievemente all'indirizzo di... Di... Cerca per un momento il foglio col curriculum di... Sebastian Smythe, ecco.
«Buongiorno» Risponde con calma di ragazzo, sistemandosi meglio a sedere e poggiando le mani sulle ginocchia, in una specie di posa da scolaretto che forse alla Dalton inculcavano così bene negli allievi che non se ne andrà mai più, riflette. «Ci tengo a dirle che sono molto felice di incontrarla, Signor Law» Aggiunge, con un lieve e discreto sorriso. Il Direttore si acciglia ancora di più, alzando la guardia. Non gli sono mai piaciuti i leccaculo e questo qui lo è di sicuro. E per di più è anche carino, il che lo rende più avvantaggiato su tutti gli altri concorrenti che ha visto negli ultimi giorni. Ma, si ripete, non deve concedere nessun tipo di simpatia a nessuno dei ragazzi che si presentano per un impiego, perciò scansa le sue parole con una mano e sospira prima di piantare gli occhi glaciali ed inquietanti - sa che lo sono - su Smythe, fissandolo per qualche secondo prima di abbassare gli occhi sul curriculum e prendere un'aria meno aggressiva e più neutrale. «Allora, Sebastian - posso, vero?» Si interrompe, prima di ricevere un assenso e continuare, «Il tuo curriculum è interessante - Dalton, nondimeno, e poi vedo che conosci quattro lingue ed hai delle esperienze nel campo... Tutto molto promettente, lo ammetto.»
«Ma... ?» Ribatte Sebastian, inarcando le sopracciglia.
«Ma ti manca qualche qualifica, per esempio una laurea in giornalismo» Risponde, sorridendo.
Sebastian sbatte le palpebre come se non capisse quelle parole, e si sporge sulla scrivania per guardare meglio l'interlocutore negli occhi.
«Ma ho frequentato l'Università di Cleveland»
«Sì, lo leggo qui, ma gli altri hanno concluso gli studi. Mi capisci, vero?»
Sebastian annuisce, mordendosi il labbro e sospirando per poi guardare fuori dall'ampia finestra del cinquantasettesimo piano. Ha fatto tutto il giro della Pennsylvania per trovare un lavoro che non fosse alla Kinnetic per ovvi motivi, e questa è l'unica possibilità prima di dover volare altrove. Di sicuro non vuole tornare in Ohio - Blaine e Kurt vivono lì per sempre felici e contenti - ed ha un po' di paura di avventurarsi in Stati che non conosce.
Perciò, per farsi strada, teme che dovrà fare ciò che in realtà ha imparato a fare meglio, anche se si è detto qualche anno fa che non userà più i mezzucci.
Quando torna a posare gli occhi sul giovane datore di lavoro, lo fa con un altro sguardo, più interessato ed audace, per poi sorridere. «Lei conosce Brian Kinney, signor Law?»
L'altro aguzza lo sguardo quasi subito, mettendosi sull'attenti e decidendo che quel ragazzino non può più essere preso con indifferenza.
«Sì, lo conosco. Perché?» Sì, ci ho scopato una volta. Te l'ha raccontato?
Sebastian si trattiene dal sorridere e fa spallucce, con un'espressione noncurante.
«Oh, niente davvero, signor Law. Mi chiedevo...»
«Tu come lo conosci?» Chiede l'altro, dal tono marcatamente inglese. È evidente che stia già pensando le cose più inappropriate (Allora Kinney si fa ancora i ragazzini?) e Sebastian non può non ghignare, ora.
«Certo che lo conosco. Sono il suo figlio adottivo» Spiega, abbassando il tono della voce e modellandolo su una sfumatura maliziosa ed esplicita. Contemporaneamente, si fa ancora più vicino, fissandolo con aria predatoria, come se stesse ancora puntando un suo coetaneo in un corridoio assolato nell'ora buca. «Brian Kinney mi ha insegnato tutto quello che so».
Dieci minuti dopo, la testa del più giovane fra le gambe e la patta aperta, le dita strette convulsamente fra i suoi capelli, Jude Law, Direttore dell'Indiana Gazette, si ritrova a constatare fra insopportabilmente lente fitte di piacere che Smythe dopotutto aveva ragione. Ha imparato proprio tutto da Kinney.
Dieci minuti dopo, la testa del più giovane fra le gambe e la patta aperta, le dita strette convulsamente fra i suoi capelli, Jude Law, Direttore dell'Indiana Gazette, si ritrova a constatare fra insopportabilmente lente fitte di piacere che Smythe dopotutto aveva ragione. Ha imparato proprio tutto da Kinney.
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