03 June 2013 @ 12:26 am
[NBC HANNIBAL] I can touch the fear  
Titolo: I can touch the fear
Fandom: Hannibal (NBC)
Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Genere: dark, horror, introspettivo
Parole: 1164
Avvertimenti: age difference, lime, AU, vampirismo, cannibalismo, bloodplay, death
Note: lol, facciamo che sta cosa non l'ho scritta perché mi son letta un po' di fic su Hannibal e volevo dare il mio minuscolissimo contributo pieno di inesattezze e probabilmente anche OOC e chissene, shhhhh, MA solo e soltanto perché sta fic mi serviva per due challenge, cioè per #theXFandom e per le #BadwrongWeeks entrambe su [livejournal.com profile] maridichallenge. Facciamo anche che non aggiungo altro, và, che la fic è già orrida di suo e non c'è bisogno di aggiungere altro. Just... I warned you. *va a sentirsi una Brutta Persona mentre si prepara a dormire*



I suoi occhi si sono posati davvero su di lui per la prima volta solo qualche giorno dopo il suo arrivo (ovviamente l'ha visto altre volte, l'ha guardato come fosse esattamente lo stesso contenitore vuoto che per lui sono tutti questi giovani seduti in una aula semi-deserta), si è davvero accorto di lui quando ha colto un fremito nel suo sguardo mentre gli passava accanto, qualcosa di simile ad un terrore profondo ispirato dalla sua persona. Non riverenza, non rispetto e nemmeno repulsione. Si trattava del brivido di orrore di una preda che sa di aver appena fiutato un cacciatore.

In quel momento breve e fugace, il professore Lecter ha pregustato con immenso piacere l'ondata di adrenalina per un inseguimento appena iniziato, ma si è limitato a mostrare una facciata impassibile, squadrando incolore il ragazzo.

Graham - questo il nome dello studente - si è ben guardato dal parlare delle impressioni che ha ricevuto, ha semplicemente guardato altrove, dentro un libro che non gli avrebbe mai spiegato perché si fosse sentito tanto minacciato dalla semplice presenza di quel professore nella stanza.

Hannibal si permette, nella successiva solitudine di casa propria, di lasciarsi sfuggire un ghigno soddisfatto. Di solito quei giovani non provocano il minimo interesse in lui, tanto avvilenti come esseri umani che li guarda come se non ne valessero la pena, sempre spento nelle interminabili ore in cui finge di tentare di insegnare loro concetti che si limiteranno a comprendere solo superficialmente. E per quanto gli interessi, i loro risultati sono assolutamente vergognosi, ma non gli costa nulla far credere loro di essere dotati.

La sera del giorno in cui ha notato qualcosa di diverso in Graham - William Graham, legge da un documento, mentre assapora un vino raro - il professore finalmente prova qualcosa di diverso, una sensazione graffiante allo stomaco e brividi più in basso e poi lungo tutta la spina dorsale, una eccitazione che gli fa brillare gli occhi come fosse commosso da un'opera d'arte. Più potente di qualsiasi buon cibo abbia assaggiato in mesi, più inebriante del vino buono. Finalmente si dice che Graham è l'Unico.

La caccia però viene pianificata con cura. Inizialmente il professore si limita a guardare gli occupanti delle poche sedie con la solita espressione incolore, snocciolando fatti e concetti per giorni senza dare adito a sospetti che qualcuno possa interessarlo più degli altri. E quando lo studente Graham pone le prime domande, lanciando invisibili dardi al suo professore, è a quel punto che Lecter inizia a provare un genuino senso di divertimento, vita che scorre lungo tutto il suo corpo e che irradia da lui sotto forma di carisma e sicurezza. E quando lo studente ancora confuso dà segni di fiducia e di simpatia - stupidamente dimentico del primordiale senso di terrore - Hannibal impercettibilmente compie passi eleganti e silenziosi verso di lui. Dapprima sotto forma di risposte dal tono paterno e rassicurante, successivamente con risposte formali, proprio come un professore che ha preso in simpatia un ragazzino puramente per l'impegno dimostrato e per le doti intellettuali. In realtà la dote di Graham che ha scatenato il suo interesse è un'altra.

«Empatia» sussurra fra sé e sé durante uno dei suoi pasti solitari, pieno di energia come se avere finalmente un obiettivo gli avesse dato nuova vita. «Una straordinaria empatia» si ripete, sorridendo appena con gli occhi traboccanti di gioia. Qualcosa di nuovo. L'ha notato quando Graham è sbiancato in più occasioni sedendosi accanto a specifiche persone che Lecter sa avere problemi mentali specifici. L'ha visto correre fuori dall'aula in preda ai conati durante una presentazione solamente per la descrizione degli effetti di più psicofarmaci mescolati ed ingurgitati assieme all'alcol. Ed è stato in quella occasione che il professor Lecter ha avuto il suo primo incontro solitario con la deliziosa preda. Che si è limitata a fissarlo in mezzo al terrore ed al malessere, balbettando per poi svicolarsi e fuggire. Hannibal glielo ha lasciato fare, divertito e stuzzicato. Perché sapeva che gli sarebbe successo di rimanere solo con lui di nuovo, e così è stato.

Graham è entrato nel suo studio, l'aria esitante e spaventata, l'atteggiamento di una lepre che tenta disperatamente di fuggire.

Lecter l'ha guardato, il senso di vittoria già intenso sulla lingua.

«Vogliamo discutere il suo voto?» chiede, il tono apertamente divertito, alzandosi in piedi e, sorpassando il ragazzo - dall'odore e sicuramente dal sapore oh così dolce - chiude a chiave la porta in mogano. Immediatamente la stanza si riempie di vibrazioni che stuzzicano tutti i suoi sensi, e se potesse lo consumerebbe subito, lì, impietoso, ascoltandolo gorgogliare. L'idea lo riempie di entusiasmo, come un serpente al quale viene offerto un topolino come spuntino. Graham gli rivolge occhiate spaventate e supplichevoli, frasi che fra le righe suonano come una richiesta di aiuto. Hannibal Lecter, perfettamente impassibile, lo ascolta come fosse un'aria di una opera, il piacere che già scorre giù e si accumula finché non si sente detonare d'energia. E nel bel mezzo di una frase afferra i polsi del giovane, li torce solo per sentirlo guaire per il dolore, lo spinge contro il muro e non importa che si tratti di un'azione affrettata, non importa che il piccolo Will stia già urlando all'aggressione, tutto il suo corpo reclama soddisfazione e nutrimento e uno sfogo a tutta l'adrenalina accumulata da quando ha iniziato a corteggiare il giovane. Il suo corpo preme contro quello notevolmente più fresco e morbido, i vestiti strofinati con placida soddisfazione contro quelli di Will - Will è un nome delizioso sulle sue labbra - mentre la mente gli si riempie dei pensieri e desideri più torbidi. Potrebbe possederlo carnalmente e poi consumarlo perché diventino uno in tutti i modi che conosce, potrebbe anche ascoltarlo mentre il suo sangue gorgoglia nell'agonia. Ma la durezza fra le sue cosce gli suggerisce ben altro, ed il ragazzo ormai pietrificato è così semplice da spogliare, ammirare come un'opera d'arte. È così semplice incidere tagli non troppo profondi sulla sua pelle per succhiare via sangue ed energia, è così semplice scostargli la testa per morderlo sul collo morbido e così profumato di vigore e gioventù. La paura ha reso la preda così saporita e così malleabile, tanto che prima di succhiare la vita dal suo corpo l'azione più semplice è proprio quella di voltarlo, renderlo suo, entrargli dentro mentre estrae sangue rosso e vivo da fuori.

La vita pulsa di nuovo in lui, le vibrazioni di paura ed eccitazione gli donano l'esperienza più soddisfacente di una intera esistenza. Esplodendo dentro il ragazzo, Hannibal Lecter esamina il suo corpo acerbo eppure in qualche modo bellissimo, lo incide con accuratezza millimetrica e infine sorride, lasciando un bacio sulle sue labbra fredde. «È stato un piacere» sussurra in tono delicato, sollevandolo con cura per poi disporlo sul proprio divanetto, un corpo quasi senza vita con tocchi selvaggi di sangue, emozionante nella sua unicità. Will Graham può provare tutto, e negli ultimi battiti del suo cuore può cogliere persino tutto ciò che il suo vampiro ha provato, e nell'unico istante che conta prova finalmente gioia.

 
 
Current Music: Va eurovision - I Feed You My Love | Powered by Last.fm