manubibi
Titolo: Feather
Fandom: Originale
Personaggi: F/F (Eva/Jessica)
Genere: erotico
Avvertimenti: femslash, lime, flashfic
Parole: 440
Note: Per il prompt "Tickling" di [livejournal.com profile] yukiko_no_niji.


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Titolo: There's no time left
Fandom: RPF Musica
Personaggi: John Lennon/Paul McCartney (The Beatles)
Genere: erotico
Avvertimenti: lime, flashfic, slash
Parole: 502
Note: Per il prompt "Frottage" di [livejournal.com profile] muztco


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Titolo: Possesso.
Fandom: Originale
Personaggi: M/M
Genere: erotico
Avvertimenti: lime, flashfic, slash
Parole: 141
Note: Per il prompt "Schiena" di [livejournal.com profile] ichigo_85.


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manubibi
Titolo: You and I burning matches, lifting latches on our way back home.
Fandom: RPF The Beatles
Pairing: John Lennon/Paul McCartney
Genere: fluff, slice of life
Avvertimenti: uso dell'inglese nei dialoghi.
Parole: 507 (fiffi)
Rating: SFW
Note: Non saprei collocare questa fic in un periodo preciso. Sicuramente è prima del '66 (cioè prima che John incontrasse Yokobaldracca Ono), e dopo i primi tre dischi, facciamo nel '64. E mi rendo conto che in tutte le mie fic loro sono nella prima fase, quella dei caschetti XD e che ci posso fare, a me ispirano in quella fase lì. Comunque pare che ogni volta che vedo un nuovo film sui Beatles mi venga voglia di scrivere del John/Paul *lolla*, e stavolta è successo dopo aver visto Two Of Us, del 2000 (sul quale ho fangirlato nell'altro journal), che è praticamente fanservice McLennon con tanto di Jared Harris. *piange* E insomma, mi è venuta voglia. Fra l'altro questa flash è probabilmente ridicola, perché ho provato a rendere il loro accento attraverso i dialoghi in inglese. Potete tranquillamente dirmi che ho cagato fuori dal vaso qui, ne sono consapevole X°DDDD però chiarisco una cosa o due dello slang: "bird" è inteso come "ragazza", "ta" può significare varie cose, qui significa "grazie". E no, non mi sto mettendo in mostra "XD ho solo letto queste espressioni un migliaio di volte nelle interviste. E uhm, mi sembrava carino usare il loro linguaggio ;__; per quanto possa esserci riuscita. e_e


Carpet morbido e color panna sul pavimento, mobilio scuro, un ordine piuttosto rigoroso. Dev'essere casa di Paul.  )
 
 
manubibi
29 November 2011 @ 06:32 pm
Titolo: Komm, Gib Mir Deine Hand
Fandom: RPF The Beatles
Pairing: John Lennon/Paul McCartney
Genere: introspettivo
Avvertimenti: pre-slash, one-sided, what if?, probabilmente un po' OOC XD e non è betata ._.
Parole: 657
Note: Era da tanto che non scrivevo sui Beatles ;_; e amo tantissimo il loro periodo iniziale, diciamo dal 1962 al '66, quando avevano tutti i capelli a scodella, gli stivali, giacca e cravatta... insomma, quel periodo in cui tutti li odiano ora, perché l'immagine era decisa a tavolino e blablabla. Fottesega *ride* a me facevano sangue in quel periodo lì. Quando poi erano carini e non si occupavano di faccende più grandi di loro, compreso il loro essere una cosa sola. Comunque questa fic è ambientata ancora prima, nel periodo del '60-'62, prima di diventare davvero famosi in patria, quando passarono due anni ininterrotti di live shows ad Amburgo (tour che fu interrotto perché qualcuno scoprì che Georgie - Oh, George ;_____; sono 10 anni dalla sua morte, oggi, fra l'altro. RIP, piccino <3 - era minorenne, e fu riportato nel Regno Unito). E... niente, tante note inutili per dire il nulla XD la voglia di scriverci su mi è tornata dopo aver visto Lennon Naked con la [livejournal.com profile] naripolpetta ed [livejournal.com profile] eatintoothpaste, film che ho adorato sia come beatlemaniaca che come fan dei prodotti BBC e dei loro attori. Christopher Eccleston fa un Lennon così convincente, così lui, che mi ha lasciata a bocca aperta O_O e Andrew Scott che faceva Paul era semplicemente la puccezza e la tondità e NCLPF dklòfjglkjfdgd ;_; e ultima cosa, Komm Gib Mir Deine Hand è la versione tedesca di I Wanna Hold Your Hand, che se volete per curiosità trovate qui. È tutto XD
Disclaimer: lo sanno tutti che le RPF sono pura invenzione, vero? Okay.


La coperta di lana puzza. Forse è l'aria che puzza, o forse sono i loro respiri contaminati di alcol, nicotina e sesso occasionale. )
 
 
manubibi
27 May 2010 @ 07:57 pm
Titolo: Long Tall Ringo
Genere: Erotico
Rating: NC-17
Fandom: Beatles
Pairing: Paul/Ringo
Note: diciamo che è un "seguito" di Twist & Shout, ma solo nel genere e nel pairing. E questo lo dedico alla mia insostituibile mogliettina Nadia <3 (sperando che le piaccia!!) credo che tutte le cose p0rn e perverse sui Beatles siano necessariamente da attribuire al periodo '63, dato che secondo me è il loro zenit di sexiness e giovanile strafottenza che personalmente a-do-ro. Quindi mi sono ispirata ad uno dei primi pezzi nei dischi (una cover, ma come la canta Paul...), e personalmente consiglio di ascoltarla durante la lettura, anche perché è molto breve =)
 
 
Beatles porn :/ )
 
 
 
Current Location: The London In My Dreams.
Current Music: Long Tall Sally - The Beatles
 
 
manubibi
08 January 2010 @ 09:20 pm
Titolo: Twist And Shout
Fandom: Beatles
Genere: Erotico, Romantico
Pairing: Ringo/Paul
Note: Siiiii, stasera sono ispirata! Il fatto è che Ringo ultimamente mi sta ossessionando abbastanza, soprattutto nel periodo di Please, Please Me e A Hard Day's Night! E l'idea di trattarlo un pò male mi ronzava in testa da un pò...ma mi sa che è venuta un pò corta >.<

omg )
 
 
Current Mood: cheerful
 
 
manubibi
05 January 2010 @ 06:28 pm

Titolo: Here Today

Personaggi: Beatles

Pairing: John/Paul

Genere: triste, introspettivo

Note: l'avevo iniziata tempo fa su un quaderno, ma poi l'avevo accantonata...comunque, questa canzone si slasha da sola. Giuro che non ho inventato niente, il testo è quello! Ovvio che per "I love you" intendeva "ti voglio bene", ma è troppo bello darci l'ALTRO significato *_________* è stata scritta nell'82, cioè due anni dopo la morte di John, e si trova nell'album Tug Of War (che dovrò scaricare ascoltare il prima possibile...)

 

 

I love you... )

 
 
manubibi
01 January 2010 @ 08:15 pm
Titolo: Bittersweet
Fandom: The Beatles
Pairing: John/Paul
Genere: Erotico
Note: Questa era da un pezzo che dovevo finirla, poi stasera grazie ad una belldom caldissima l'ho conclusa *ç* Perché John e Paul slashati sono il massimo! Comunque il periodo di riferimento è circa il 63-64, l'immaginario è quello dei Beatles con gli smoking, i capelli a caschetto...insomma, quelli iconici, e la versione secondo me più sexy di tutti e quattro <3 Spero che qualcuno la legga e che piaccia^^
*********

 

Daydreaming )

 

 
 
Current Mood: crazy
 
 
manubibi
26 December 2009 @ 12:05 am
Titolo: All Things Must Pass
Fandom: Beatles
Pairing: George/Paul
Genere: Triste, Introspettivo
Note: fa schifo. non ho niente di nuovo e tiro fuori il vecchiume, come al solito...-.-


paul/george OTP \o/ )
 
 
Current Mood: apathetic
 
 
manubibi
21 October 2009 @ 04:13 pm


Personaggi: Muse/Beatles; George Harrison, Matt Bellamy
Genere: Introspettivo
Note: Beh...solo per onorare le rimasterizzazioni dei dischi Beatles, un lavoro stupefacente che mi ha lasciato a bocca aperta...è stato come ascoltarli la prima volta di nuovo...
09.09.09
muse&beatles <3 )
 
 
Current Mood: calm
Current Location: casa, finalmente...
Current Music: Something - The Beatles
 
 
manubibi
07 September 2009 @ 10:08 am
Personaggi: Beatles
Pairing: John/Paul
Genere: Generale (traduzione: BOOOOH!!!)
Note: L'ho scritta di getto, non so cosa significa e probabilmente fa un bel pò schifo, ma vabbè...era da un mese che non postavo niente e mi sentivo un pò in colpa, così sono partita dalla prima frase che mi è venuta in mente ed ecco qui questa schifezza...il brutto della noia...cazzo, è quasi una drabble XD


E' solo una lacrima, Paul. Niente di cui preoccuparsi.
Scende da sola, non c'è motivo per cui sia nata.
Non chiedermi scusa, non rattristarti, non ne vale la pena.
Perché sono una nullità, per te.

Non fare l'ipocrita, perché è così.
No, no...
Si, invece.
Tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme...non esiste più.
Abbiamo scritto, suonato, amato, mosso folle insieme, ma tutto ciò l'hai buttato al vento, e io sono un niente.

Allora, lo vuoi?
Vuoi tu, James Paul McCartney, prendere come tua legittima moglie Linda Eastman, e amarla, onorarla e rispettarla per il resto della tua vita finché morte non vi separi?
.
Non guardarmi, Non farlo...stronzo. Mi hai visto piangere.
Ti odio, Paul McCartney, e te la farò pagare.
John, io...
E' stato un terribile errore, innamorarmi di te.

Auguri.
 
 
Current Mood: bored
 
 
manubibi
24 July 2009 @ 09:11 pm
Titolo: Something
Personaggi: Beatles
Genere: Introspettivo, malinconico
Disclaimer: niente di mio, non mi paga nessuno ò.ò comunque Pattie è una gran donna *_____*
 

George era distrutto. Gli sembrava ieri quando l'aveva vista sul set di A Hard Day's Night, bellissima e intrigante, e gli aveva fatto sudare sette camicie per uscire con lei. Lei continuava a scappare e lui la cercava, caparbio e testardo. Dopotutto lui si era quasi distrutto le dita per imparare a suonare la chitarra. E ad un ragazzo così bello e insistente non poteva che cedere, alla fine. Il matrimonio era stato un pò assurdo, con John e Ringo in vacanza altrove per distrarre i giornalisti. E non avrebbe mai potuto dimenticare il viaggio di nozze e la prima notte con lei.

-Quindi è tutto qui?-, chiese George con lo sguardo scuro e freddo.
-Sì, direi che è tutto-, rispose la moglie chiudendo a fatica la valigia nera e trascinandola fuori dalla stanza senza degnarlo di un altro sguardo.


Dieci anni dopo era tutto finito.
L'LSD l'aveva spaventata.
E George voleva dei figli, ma non erano mai riusciti ad averne.
E non era stato esattamente quello che si considera un "marito fedele"...ma la voleva ancora, non poteva rinunciare.
-Pattie.
La donna si voltò e lo vide avvicinarsi e toglierle di mano la valigia.
-Non te ne andare.
Lei ghignò sarcastica, fulminandolo all'istante.
-E perché? Così puoi farti anche Linda e Yoko mentre io mi prendo cura di te?
-Non è successo niente con Maureen, lo vuoi capire?
-Può darsi. E con tutte le altre?-, rilanciò lei riprendendosi la valigia. -Adesso voglio vivere, George-, aggiunse, sentendosi improvvisamente libera.
-No, ascolta-, riprese George prendendole il polso. -Ti prego, resta. Non...non ti tradirò più, non ti darò più motivo di odiarmi.
All'improvviso si sentì davvero disperato, pronto a tutto. Non c'era niente di giusto in tutto questo. Non doveva andare così. Perché?
Se fosse stata una soluzione si sarebbe anche inginocchiato. L'amava troppo, troppo per lasciarla andare così.
Pattie sospirò, pensando che se l'avesse davvero ferito l'avrebbe lasciata andare.
-Non ti odio, George. Ma non ti amo più, io amo Eric.
Per George fu la peggior pugnalata al proprio orgoglio di tutta una vita.
Tentò tante volte di riaverla, fu ancora caparbio, testardo, insistente. Questa volta non servì, e qualche anno dopo capì che lei aveva avuto ragione.
Pattie aveva sempre ragione.

-Papà-, lo chiama Dhani dal fondo del corridoio. George alza lo sguardo, emergendo dai pensieri come dalla nebbia.
-Che c'è?-, chiede mettendo a fuoco la figurina del figlio.
-Mi insegni?-, dice il bimbo trascinandosi dietro la vecchia Gretsch che è più grande di lui.
George scoppia a ridere di cuore, correndo dal bambino e prendendo la chitarra.
-Certo, ma ce ne vuole una piccola per te.
-Non importa, io guardo...tu suona-, risponde Dhani con un piccolo sorriso. E' da tanto che non vede il papà suonare.
George vorrebbe non avere in mente quella canzone, ma gli ronza in testa come un mantra.
Appena accenna alle prime note non prova sensazioni di tristezza o depressione, solo una sottile nostalgia ma soprattutto tenerezza, e comincia a canticchiare.

Something in the way she moves...

 
 
Current Music: la sigla di Paperissima ò.ò
 
 
manubibi
23 July 2009 @ 07:01 pm
 

-Carina, eh?-, commentò John.

-Si, ma hai la ragazza-, gli ricordò George.

-E questo dovrebbe essere un problema?-, ribatté John noncurante. –Questa è decisamente più carina.

-Dio, John, calma gli ormoni, siamo tutti usciti dalla pubertà, almeno all’anagrafe-, borbottò Ringo. Non gli andava che John puntasse le ragazze come George con le bistecche. E questa Claire in particolare. Non che avanzasse pretese, ma probabilmente le si era già affezionato.

-Perché, tu non ci hai fatto un pensierino?-, lo stuzzicò George.

-No, dopo averla vista spargere sangue sul mio letto ho perso ogni attrattiva-, rispose Richard scocciato.

-A proposito, l’hanno arrestato?-, intervenne Paul.

-Certo. E spero che ci marcisca, in prigione-, borbottò Richard incupendosi. –Aggredire così una donna solo per la borsetta…

Gli altri tre annuirono indignati.

 

La sera dopo sorrisero compiaciuti davanti al pubblico che si schiacciava nel locale ora troppo piccolo per contenere il numero crescente di liverpooliani orgogliosi della band locale che stava per fare il botto.

One, two, three, four. Tutti e quattro scattarono in sincrono in un rock n’ roll acerbo ma coinvolgente, con melodie azzeccate, e con una vena di umorismo inglese e iconoclasta che faceva storcere un po’ il naso agli anziani benpensanti e retrogradi. In poche parole, l’idillio degli adolescenti accorsi per ballare e fare la corte alle ragazze.

Claire era lì, in fondo al locale, che osservava e ascoltava, impossibilitata a ballare ma ugualmente estasiata. Rimase incantata dalla qualità di quelle canzoni. E loro, sul palco, emanavano un fascino particolare, che non aveva sperimentato il pomeriggio prima. Di una cosa era certa: il contratto ce l’avevano in mano.

Suonarono per un tempo esageratamente lungo. Claire, sfinita, a metà concerto si chiese come facessero fisicamente a sopportare quello sforzo. Lei era stanca semplicemente a starsene lì a guardare, mentre loro si scatenavano sul palco.

Finirono molto tardi, e un paio di centinaia di corpi si trascinarono fuori, esausti ma soddisfatti.

Claire rimase e si avvicinò al palco sul quale c’era Ringo, intento a smontare la batteria.

-Stasera tocca a me sistemare tutto mentre gli altri vanno a corteggiare le ragazze-, spiegò con un mezzo sorriso, e poi le rivolse uno sguardo luccicante di aspettativa. –Allora?

-Beh…fantastici. Avete un futuro. Ma accorciate le serate di tre o quattro ore!-, rispose lei sorridendo, e Richard ridacchiò.

Si misero a chiacchierare, e dopo un po’ arrivò Paul correndo.

-Ringo! Ringo! Ci hanno fatto firmare il contratto! Manchi solo tu!

Richard trattenne il respiro e lo seguì fuori da una porta, dalla quale venne prima un silenzio tombale e poi uno scoppio di urla festose. I quattro ragazzi uscirono di nuovo sul palco saltando e ululando come probabilmente non avevano mai fatto in vita. Andarono tutti insieme a comprarsi da bere e, sempre più ubriachi, a cantare e urlare per le strade. Claire era felice per loro, ma si sentiva un’intrusa.

-Beh, allora potrò dire di aver conosciuto della gente famosa, ‘una volta, quand’ero giovane…’

-Perché? Non vuoi essere la nostra prima amica pluri-bastarda?-, fece Ringo con uno sguardo da cagnolino così verosimile che mancava solo che si mettesse ad uggiolare.

-Oh! Certo, perché no? Magari vi insegno un po’ di francese.

 
 
Current Location: salotto
 
 
manubibi
12 July 2009 @ 05:06 pm

[niente di mio, tutto inventato eccetera...]

-Maman?-, sussurrò al risveglio.

-Mon dieu, petite, qu’est-ce que c’est passé?-, rispose la voce di una donna dai lineamenti morbidi e rassicuranti.

-Quelqu’un m’a

-Ehm, scusate-, esordì un’altra voce, che riconobbe come quella del ragazzo.

-Oh, ciao-, sorrise lei.

-Buongiorno-, fece lui rivolto alla madre di Claire, che sorrise.

-Grazie mille…

-Richard.

-Grazie mille, Richard. Sei davvero un caro ragazzo, so che ti sei preso cura di lei-, continuò la donna in tono commosso, e Richard sentì tutto il suo sollievo. Doveva essere una mamma fantastica.

-Non fa niente, ho…abbiamo fatto quello che avrebbe fatto chiunque-, si schermì lui.

-Non credo che chiunque l’avrebbe aiutata. Con la gente egoista e indifferente che c’è in giro…vi devo tutto, praticamente.

-Beh, che razza di buoni inglesi saremmo stati, ad ignorare una fragile ragazza bisognosa di soccorso?-, fece lui con un sorriso timido.

Prima che la donna potesse commentare sul lato romantico di un’affermazione simile, qualcuno li interruppe.

-Ehi, Ringo!

Si voltarono e videro altri tre ragazzi alti e vestiti quasi tutti uguali che trotterellavano verso di loro litigandosi l’ultima brioche della colazione.

-Ciao, ragazzi-, salutò Richard, e li presentò alle due donne: -Questi sono i miei amici che erano con me ieri, sono Paul, John e George-, continuò indicandoli uno ad uno.

La madre di Claire balzò un piedi e li abbracciò stretti tutti e tre. John, senza fiato, fece cadere la brioche che George prontamente afferrò al volo e si ficcò in bocca tutta intera attirandosi sguardi omicidi.

-Grazie mille di tutto, ragazzi-, disse la signora in lacrime.

-Scusate, mia mamma è esageratamente sensibile-, borbottò Claire.

-Almeno tu ce l’hai una mamma-, commentò Paul rabbuiandosi.

-Oh…povero caro-, singhiozzò la madre di Claire mettendo la mano davanti alla bocca. –Mi dispiace…

Paul e John deglutirono ricacciando indietro i pensieri negativi e George intervenne.

-Ringo, poi andiamo a provare? Paul ne ha scritta un’altra.

-Oh, siete un circolo di poeti?-, chiese la mamma.

-No, siamo una rock n’ roll band-, rispose John leggermente alterato.

-Ah-, fece lei schioccando la lingua in disapprovazione.

-Forte!-, esclamò Claire illuminandosi. –Adoro quella musica! Elvis e Buddy Holly sono i miei preferiti!

I quattro ragazzi la fissarono raggianti.

-Vuoi venire a vederci? Domani sera suoniamo e forse firmeremo un contratto…-, disse Paul con aria noncurante, ma negli occhi gli brillava un puro e narcisistico orgoglio.

-Certo, volentieri! Fantastico!-, esclamò lei sorridendo. –E…ancora grazie mille per tutto, vi devo la vita.

-Nessun problema, è stato un piacere rottamare quel bastardo-, disse John con un lampo di rabbia negli occhi.

-Come posso…ripagarvi?-, chiese lei, sicura che con la mamma nella stanza non le avrebbero dato la solita risposta squallida.

-Beh, direi che a nome di tutti posso dire che un bacino è più che sufficiente-, rispose John con un ghigno. Gli altri tre annuirono vivacemente ridacchiando, e Claire roteò gli occhi, dando loro un bacio sulla guancia a testa.

-Direi che il debito è saldato-, annunciò George con aria solenne, e dopo qualche minuto lasciarono la stanza.

 
 
Current Music: For What It's Worth - Placebo
 
 
manubibi
10 July 2009 @ 09:16 pm
Fandom: Beatles
Pairing: nessuno
rating: verde (per ora)

disclaimer: no, non sono miei, e se lo fossero starei qui a scrivere, comunque?? Bahhh ù.ù

Capitolo 1



Liverpool d’inverno era splendida ed assumeva un fascino particolare, con tutta quella neve, il cielo azzurro-grigio e le strade accompagnate da pini e cipressi imbiancati sui lati. Un piccolo gioiello, ma per Claire era la solita, vecchia, noiosa routine. Alzarsi la mattina alle sei per andare a lavorare in fabbrica con la mamma fin da quando aveva quindici anni ormai era uno strazio. Aveva tanta voglia di prendere una svolta, magari in modo inaspettato, ma non voleva rimanere prigioniera di quel posto. L’unica cosa che le permetteva di affrontare la vita con un sorriso era la musica, quella che ascoltava distrattamente facendo colazione o nelle pause di lavoro, quando il vecchio Jack accendeva la radio e passavano canzoni contemporanee o vecchi pezzi jazz. Le piaceva tutta la musica, e le piaceva tanto cantare.

La sirena che anche quel giorno decretava la fine della giornata lavorativa suonò in anticipo, e Claire sorrise levandosi di dosso quella tuta pesante. E anche quel giorno era andata. Come al solito salutò tutti e si affrettò fuori accolta dal gelido vialetto suburbano, senza aspettare la madre o qualcun altro. Aveva fretta di preparare la cena, moriva di fame.

Camminava frettolosamente lungo il viale alberato, tremando di freddo, avvolta nel cappotto di cotone che nonostante tutto era quasi inutile, i brividi continuavano ad elettrizzarle la spina dorsale. D’un tratto avvertì un rimestamento nello stomaco, un senso di angoscia o di pericolo. Tese le orecchie e sentì dei passi furtivi dietro di lei. Deglutendo impaurita accelerò il passo stringendosi di più nel cappotto, e si maledì per aver voluto uscire prima da lavoro. Se avesse aspettato cinque minuti l’avrebbe accompagnata il vecchio Jack!

Sentì uno spiffero caldo sulla nuca, e poco prima di girarsi sentì uno strattone al braccio. Cominciò a strillare, ma una mano inguantata le tappò la bocca. Subito dopo fu spinta di malo modo contro un muro solido in mattoni, sentendo la testa girare per il dolore. L’altra mano dell’aggressore tirò la borsa.

-Mmmmh-, protestò lei cercando di divincolarsi, ma il ladro era forte e massiccio. Se fosse stato un altro giorno gli avrebbe lasciato la borsetta, ma quella volta non poteva, non doveva. Dentro c’era l’anello di mamma. Non poteva perderlo, era l’unico ricordo che le restava.

Alla fine il ladro si stancò e sbrigativamente tirò fuori dal giaccone un lungo coltello, e lo infilò con violenza in un punto a caso nel ventre della ragazza, che singhiozzò senza fiato e si afflosciò.

La vista le si offuscava ad intervalli, il dolore era una marea nel cervello come il sangue che stava perdendo abbondantemente. Non si accorse di quello che succedeva, ma vide per qualche minuto tante macchie grige che danzavano, urla e voci confuse, poi un mormorio indistinto e si sentì sollevare. A quel punto le macchie si fecero a puntini neri, e poi niente.


 
 
Current Location: my sweet home
 
 
manubibi
08 July 2009 @ 09:19 pm
Fandom: Beatles
Pairing: George/Paul
Rating: Verde
Disclaimer: No, non sono miei ç______________________ç che due...


George era stanco. Semplicemente stanco, sfibrato, come un vecchio. Non desiderava altro che il nulla per un pò: nessun rumore, nessuna sensazione. Solo prendersi una vacanza dalla vita.
Era stanco della musica, stanco dei viaggi in aereo, stanco dei fan, stanco delle urla da sotto il palco, stanco dell'ambiente.
Stanco di Paul.
Stanco di litigare con lui per qualsiasi cosa, stanco di sentirsi stretto e ingabbiato dall'ego smisurato del bassista, stanco di non saper reagire come faceva John.
Fu proprio la stanchezza a farlo reagire.
-Basta, Paul.
Disse quelle due parole con un sospiro pesante, esausto.
Paul lo fissò, non aveva bisogno di rispondere.
-George...
-Basta, Paul. Basta. Non parlare più. Chiudi il becco per dieci minuti-, lo interruppe il chitarrista tremando leggermente, e si tolse di dosso la chitarra, che improvvisamente era diventata un peso.
-Che ti...
-Stai zitto. Paul, stai zitto. Stai zitto perché fra poco ti arriva un pugno.
Paul rimase basito a fissarlo mentre se ne andava strascicando i piedi. Era stupito, aveva avvertito nella voce del suo chitarrista un velo di qualcosa di nuovo.
-E' esaurito. L'hai esaurito-, commentò Ringo.
Paul seguì George ignorando il batterista.
-Che ti prende?
George, sdraiato su un divano con il braccio sopra gli occhi, scoprì il viso rivelando delle occhiaie che Paul non aveva notato. Eppure c'erano da un pezzo. Mesi. Occhiaie quasi blu. Al buio si notavano spaventosamente.
-Georgie.
-Non chiamarmi così-, sbottò lui scattando e spingendolo via.
Paul lo fissò ancora più esterrefatto. No, George non aveva mai fatto così prima.
-D'accordo, George, parliamo.
-No! Perché con te non si può parlare! O si fa come dici tu o...non lo so, perché ho sempre fatto come volevi. Mi sono rotto le palle, Paul. Mi hai rotto. Paul, sono stanco, vattene.
-Sei stanco di me?
-Si, cazzo. Sparisci dalla mia vita.
Paul sentì una scossa di orgoglio. E gelosia, cieca.
-Allora a chi sei passato? A John, senza dirmelo, magari.
George sbuffò.
-No. Sono solo stanco di te. Davvero, levati dai piedi o ti ci costringo io.
Paul adesso era davvero incazzato, e aveva una paura fottuta.
-Ah si? E come?-, lo sfidò.
George scattò di nuovo, lo sguardo furente e sprezzante. Con tutta la propria forza, lo scaraventò fuori, ma non riuscì a chiudere la porta intralciata dalla scarpa di Paul.
-Fottiti-, ringhiò George, ulteriormente irritato.
-No. Sono sempre stato abituato a farmi fottere da te.
George era stanco. Troppo stanco per rimbeccare. Troppo, troppo. Esausto. Dalla stanchezza gli si gonfiarono gli occhi e dopo qualche secondo spuntò una lacrima che coprì subito. Era questo il suo modo di sfogare il nervosismo, ma con Paul non era mai servito fino a quel momento. Era la goccia, letteralmente.
Paul si spaventò.
-George-, mormorò preoccupato avvicinandosi. -George-, ripeté in tono più dolce, -mi spiace.
-Sparisci.
-No.
-Per favore.
-No, io...mi dispiace.
-E' tutto okay. Vai via.
-Non è tutto okay-, insistette Paul, passando le braccia attorno alla sua vita e posando un bacio possessivo sul suo collo.
George ci provò a non rabbrividire. Ma era impossibile, e sospirò.
Si voltò deciso a fronteggiarlo, ma la labbra di Paul furono decisamente più veloci.
George era stanco anche di questo.
-No, Paul. Basta. Basta, basta!-, protestò staccandoselo di dosso. -Lo capisci? Non ti sopporto più! Non ce la faccio! Basta! BASTA!-, proruppe urlando, e continuò a urlare la stessa parola arrossendo, spinse fuori Paul con successo e chiuse la porta a doppia mandata.

Passarono parecchie ore prima che uscisse, e Paul era lì seduto a terra. Sembrava un ragazzino.
-George-, cominciò per l'ennesima volta alzando lo sguardo di scatto.
Gli occhi neri di George lo accusarono ancora.
-Addio.
George uscì dalla porta.
Paul capì che stavolta era davvero tutto finito. Finito, e perso.

Qualche mese dopo, i Beatles si sciolsero ufficialmente.
Paul inghiottì i rimorsi alla prima nota di All Things Must Pass.

[perdono, sto riprendendo solo ora in mano le fanfic...magari fra un pò sarò di nuovo in grado di scrivere decentemente. Come giustificazione posso dire che l'ho scritta di getto XD]