Perché sono culopesa e non mi va di fare tanti post per delle drabble/flashine/fic da meno di 100 parole "XD
Il sapore di nicotina vecchio di ore è tutto ciò che sa leccare dalla sua bocca, le sue dita spinte fra le labbra hanno un sapore di filtro, la sua lingua è umida e calda ed acida sul suo palato, l'unica immagine impressa sotto le palpebre è quella del primo giorno che l'ha visto a scuola, mentre fumava la solita immancabile Marlboro rossa, sullo sfondo della periferia volgare e disillusa. Gli ha detto che i suoi polmoni devono essere così pieni di catrame che una notte morirà soffocato e non farà nemmeno in tempo ad accorgersene. Lui ha riso acido ed ha risposto con il suo sarcasmo da ventenne che se lo augura caldamente.
Il materasso ha cigolato mille volte, quella notte.
QueenAdler 4h
I wonder what @BasherMoran's been doing these months? Still fapping over *some* pictures? #lol
BasherMoran 4h
@QueenAdler Shut up, bitch.
QueenAdler 4h
@BasherMoran That's how you like it, then?
QueenAdler 1 min
@BasherMoran I see.
Di solito la routine è questa: Holly si sveglia, prepara la colazione per tutte e due, si veste per piombarsi a scuola, ma mai senza aver prima lasciato un bacio sul viso giovane e rilassato, perfettamente felice, di Karen. Non se ne va prima di essersi assicurata che l'ambiente sia caldo e che sia tutto in ordine. Non se ne va prima di averle sussurrato qualcosa mentre dorme, ogni giorno qualcosa di diverso, magari anche di stupido o divertente o noioso - tanto Karen non è mai sveglia a quell'ora e non può prenderla in giro su cose che alla sua età suonano un po' vecchie.
Ma in Domeniche tiepide e tranquille a volte è Karen a scivolare fuori dalle lenzuola, preparando qualche pancake e le uova, facendo un casino infernale al quale Holly risponde facendo finta di non aver sentito. Tanto è Domenica, chi se ne frega se si svegliano ad orari improponibili, tanto poi possono sempre tornare a letto a scaldarsi a vicenda.
La cosa che Karen ama di più della Domenica è che, per l'appunto, è l'unico giorno in cui si sveglia abbastanza presto per vedere Holly dormire, per passarle le dita fra i capelli arruffati, magari incastrandole fra i nodi e ridacchiando fra sé e sé. Perché le piace vedere i suoi capelli in disordine, hanno un che di tenero e vagamente sensuale. Certo, forse è l'abbinamento con le labbra carnose, forse è l'immagine complessiva, ecco. Gli altri giorni non può passarle le dita fra le ciocche un po' secche, annusare la sua pelle.
Le Domeniche sono belle anche per questo.
Katniss non si è mai interessata di vestiti, in fondo perché avrebbe dovuto? I vestiti non si mangiano, i vestiti non hanno nessun valore e nessuno scopo oltre a quello di coprire il corpo nel freddo. Katniss odia Capitol City anche per tutta quella gente che compra e compra costantemente inutili orpelli e vesti che tanto, dopo qualche mese, finiscono in fondo a qualche armadio riempiendolo finché non bisogna comprarne un altro. Quando lei, Gale e tutto il Distretto 12 patiscono la fame sempre e costantemente.
Ma da quando è entrata nel meccanismo degli Hunger Games, dell'intrattenimento, delle reazioni del pubblico che possono stabilire la differenza fra vita e morte, improvvisamente si è ritrovata a dare importanza vitale a cosa indossa, a come è cucito, ai colori. E non può fare a meno di ammirare le dita di Cinna, sottili ed eleganti eppure decise nel tagliare, ricamare, disegnare. Ammira il fatto che, da rotoli di stoffa senza forma, Cinna sia in grado di creare armi contro la perfidia del sistema assassino di Capitol, bellissime e stupefacenti. Katniss ha impiegato settimane prima di comprendere la sua abilità ed il suo ruolo nella sua sopravvivenza. Sua, e di Peeta.
«Forse dovremmo scioglierti i capelli, Katniss» Mormora Cinna, passando le dita lungo la sua unica treccia, con delicatezza.
Lei rabbrividisce quasi senza motivo ad un contatto che sembrerebbe normale, e lo è.
«Davvero?»
«Sì. Credo stiano meglio con questo abbinamento» Continua a sussurrare, passandole dietro e sciogliendo con attenzione i capelli, lasciandoglieli cadere lungo le spalle. E c'è la frazione di un momento in cui Cinna potrebbe fare una decina di cose - baciarle il collo, le spalle scoperte, l'orecchio - ma non ce ne sarebbe motivo. Katniss si ritrova ad arrossire lievemente al pensiero, lasciando sciogliere per qualche secondo quella sua maschera di nulla, costruita per non lasciarsi toccare da nessuno all'esterno. Ma poi Cinna le fa un giro attorno, osservandola criticamente per assicurarsi che il suo aspetto sia esattamente ciò che il pubblico si aspetta.
«Haymitch sarà contento, credo» Sorride, passandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio come tocco finale.
«Suppongo di sì» Borbotta lei, affrettandosi a lasciare il camerino per andare, per esempio, a lavarsi la faccia che starà sicuramente bollendo.
Se ne è innamorato follemente dalla prima volta che l'ha vista.
Non una biondona 90-60-90. Non una rossa sputafuoco. E no, non Jane. Con le donne è in un bello e rilassante periodo di pausa.
Quando ha visto quella maglietta schiaffata in vetrina in negozio, non ha saputo resistere. Gli ha ricordato le vibrazioni eccitate e disturbanti di quando ha strisciato sconvolto su un tappeto di teschi, il cuore a mille. Bei ricordi.
Il senso di smarrimento che prova ogni mattina, accompagnato dalla realizzazione che Lhyr non dorme accanto a lei come una volta, sembra farle avvizzire il cuore ogni giorno di più. A volte alza lo sguardo dal proprio pasto, con l'intenzione di chiacchierare di dire qualsiasi cosa ed incontrare un paio d'occhi identici ai propri, vedendo solo il paesaggio dai colori spenti del paesaggio morto davanti a sé. Soffre ed allo stesso tempo avverte la furia crescere dentro il suo corpo fragile e piccolo, così tanta rabbia che se esplodesse potrebbe distruggere tutto il Mondo Emerso. Una rabbia nata da quegli istanti in cui una vocina sottile nelle sue orecchie grida ingiustizia, solitudine, lacerazione.
E quando sente il bisogno di ricordare, di farsi male, si sforza di ricordare ogni dettaglio di quel pomeriggio in un prato verde, nella luce del Sole, quando Lhyr le aveva preso la mano e le aveva sorriso, lasciando un bacio leggero ed infinito sulle labbra della propria gemella, gli occhi socchiusi, le ciglia lunghe che vibravano, l'espressione rilassata ed il respiro caldo sulla pelle. A Shyra si spezza il cuore ogni volta, si giura vendetta, si giura di ritrovarla a qualsiasi costo.
Pregusta un momento che non arriverà mai.
Il sapore di nicotina vecchio di ore è tutto ciò che sa leccare dalla sua bocca, le sue dita spinte fra le labbra hanno un sapore di filtro, la sua lingua è umida e calda ed acida sul suo palato, l'unica immagine impressa sotto le palpebre è quella del primo giorno che l'ha visto a scuola, mentre fumava la solita immancabile Marlboro rossa, sullo sfondo della periferia volgare e disillusa. Gli ha detto che i suoi polmoni devono essere così pieni di catrame che una notte morirà soffocato e non farà nemmeno in tempo ad accorgersene. Lui ha riso acido ed ha risposto con il suo sarcasmo da ventenne che se lo augura caldamente.
Il materasso ha cigolato mille volte, quella notte.
QueenAdler 4h
I wonder what @BasherMoran's been doing these months? Still fapping over *some* pictures? #lol
BasherMoran 4h
@QueenAdler Shut up, bitch.
QueenAdler 4h
@BasherMoran That's how you like it, then?
QueenAdler 1 min
@BasherMoran I see.
Di solito la routine è questa: Holly si sveglia, prepara la colazione per tutte e due, si veste per piombarsi a scuola, ma mai senza aver prima lasciato un bacio sul viso giovane e rilassato, perfettamente felice, di Karen. Non se ne va prima di essersi assicurata che l'ambiente sia caldo e che sia tutto in ordine. Non se ne va prima di averle sussurrato qualcosa mentre dorme, ogni giorno qualcosa di diverso, magari anche di stupido o divertente o noioso - tanto Karen non è mai sveglia a quell'ora e non può prenderla in giro su cose che alla sua età suonano un po' vecchie.
Ma in Domeniche tiepide e tranquille a volte è Karen a scivolare fuori dalle lenzuola, preparando qualche pancake e le uova, facendo un casino infernale al quale Holly risponde facendo finta di non aver sentito. Tanto è Domenica, chi se ne frega se si svegliano ad orari improponibili, tanto poi possono sempre tornare a letto a scaldarsi a vicenda.
La cosa che Karen ama di più della Domenica è che, per l'appunto, è l'unico giorno in cui si sveglia abbastanza presto per vedere Holly dormire, per passarle le dita fra i capelli arruffati, magari incastrandole fra i nodi e ridacchiando fra sé e sé. Perché le piace vedere i suoi capelli in disordine, hanno un che di tenero e vagamente sensuale. Certo, forse è l'abbinamento con le labbra carnose, forse è l'immagine complessiva, ecco. Gli altri giorni non può passarle le dita fra le ciocche un po' secche, annusare la sua pelle.
Le Domeniche sono belle anche per questo.
Katniss non si è mai interessata di vestiti, in fondo perché avrebbe dovuto? I vestiti non si mangiano, i vestiti non hanno nessun valore e nessuno scopo oltre a quello di coprire il corpo nel freddo. Katniss odia Capitol City anche per tutta quella gente che compra e compra costantemente inutili orpelli e vesti che tanto, dopo qualche mese, finiscono in fondo a qualche armadio riempiendolo finché non bisogna comprarne un altro. Quando lei, Gale e tutto il Distretto 12 patiscono la fame sempre e costantemente.
Ma da quando è entrata nel meccanismo degli Hunger Games, dell'intrattenimento, delle reazioni del pubblico che possono stabilire la differenza fra vita e morte, improvvisamente si è ritrovata a dare importanza vitale a cosa indossa, a come è cucito, ai colori. E non può fare a meno di ammirare le dita di Cinna, sottili ed eleganti eppure decise nel tagliare, ricamare, disegnare. Ammira il fatto che, da rotoli di stoffa senza forma, Cinna sia in grado di creare armi contro la perfidia del sistema assassino di Capitol, bellissime e stupefacenti. Katniss ha impiegato settimane prima di comprendere la sua abilità ed il suo ruolo nella sua sopravvivenza. Sua, e di Peeta.
«Forse dovremmo scioglierti i capelli, Katniss» Mormora Cinna, passando le dita lungo la sua unica treccia, con delicatezza.
Lei rabbrividisce quasi senza motivo ad un contatto che sembrerebbe normale, e lo è.
«Davvero?»
«Sì. Credo stiano meglio con questo abbinamento» Continua a sussurrare, passandole dietro e sciogliendo con attenzione i capelli, lasciandoglieli cadere lungo le spalle. E c'è la frazione di un momento in cui Cinna potrebbe fare una decina di cose - baciarle il collo, le spalle scoperte, l'orecchio - ma non ce ne sarebbe motivo. Katniss si ritrova ad arrossire lievemente al pensiero, lasciando sciogliere per qualche secondo quella sua maschera di nulla, costruita per non lasciarsi toccare da nessuno all'esterno. Ma poi Cinna le fa un giro attorno, osservandola criticamente per assicurarsi che il suo aspetto sia esattamente ciò che il pubblico si aspetta.
«Haymitch sarà contento, credo» Sorride, passandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio come tocco finale.
«Suppongo di sì» Borbotta lei, affrettandosi a lasciare il camerino per andare, per esempio, a lavarsi la faccia che starà sicuramente bollendo.
Se ne è innamorato follemente dalla prima volta che l'ha vista.
Non una biondona 90-60-90. Non una rossa sputafuoco. E no, non Jane. Con le donne è in un bello e rilassante periodo di pausa.
Quando ha visto quella maglietta schiaffata in vetrina in negozio, non ha saputo resistere. Gli ha ricordato le vibrazioni eccitate e disturbanti di quando ha strisciato sconvolto su un tappeto di teschi, il cuore a mille. Bei ricordi.
Il senso di smarrimento che prova ogni mattina, accompagnato dalla realizzazione che Lhyr non dorme accanto a lei come una volta, sembra farle avvizzire il cuore ogni giorno di più. A volte alza lo sguardo dal proprio pasto, con l'intenzione di chiacchierare di dire qualsiasi cosa ed incontrare un paio d'occhi identici ai propri, vedendo solo il paesaggio dai colori spenti del paesaggio morto davanti a sé. Soffre ed allo stesso tempo avverte la furia crescere dentro il suo corpo fragile e piccolo, così tanta rabbia che se esplodesse potrebbe distruggere tutto il Mondo Emerso. Una rabbia nata da quegli istanti in cui una vocina sottile nelle sue orecchie grida ingiustizia, solitudine, lacerazione.
E quando sente il bisogno di ricordare, di farsi male, si sforza di ricordare ogni dettaglio di quel pomeriggio in un prato verde, nella luce del Sole, quando Lhyr le aveva preso la mano e le aveva sorriso, lasciando un bacio leggero ed infinito sulle labbra della propria gemella, gli occhi socchiusi, le ciglia lunghe che vibravano, l'espressione rilassata ed il respiro caldo sulla pelle. A Shyra si spezza il cuore ogni volta, si giura vendetta, si giura di ritrovarla a qualsiasi costo.
Pregusta un momento che non arriverà mai.
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