Titolo: fiore appassito
Fandom: Marco Polo
Personaggi: Jia Sidao/Mei Lin
Genere: erotico
Avvertimenti: incest, pwp, missing moment
Parole: 1051
Note: prima fic di oggi per il pornfest. Sì, è incest. Vedi che mi frega *fa dondolare i fucks not given* also Sidao è un po' più ingenuo qui che in canon. Vabbè *shrugs*
ah sì, e ci fillo anche il prompt 6 della Maritombola, "fiore appassito".
Mei Lin sarà anche appassita nell'anima, ma il suo corpo è ancora glorioso, elegante, e nonostante tutto appare fragile.
Non è la prima volta che le si avvicina mentre le sue forme sono troppo evidenti per una situazione che appaia decente, ma dopotutto nulla nell'aria, in questo momento, è decente. Sidao è abituato alla freddezza, ma quando la vede ostentare gelo e indifferenza lui si infiamma, quieto, scivola con una mano attorno a lei. Mei Lin non reagisce, perlomeno non subito, ma sospira muta, e lui le passa le dita sul ventre, le unghie che solleticano la pelle morbida e setata di lei.
"Jia," lei mormora, con il tono di un vento freddo, ammonitrice. Ma non si muove, e lascia che le sue mani viaggino in basso, che le sue dita sfiorino la pelle sensibile fra le sue gambe, ed a differenza di tutti gli altri poveri sconosciuti che ha toccato oggi, questo le strappa un brivido ed un sospiro di piacere.
Non potrebbe interessarle di meno il fatto che sono fratelli. Di sicuro non sono mai cresciuti come tali. Lei era la sua regina, ed era il potere nel suo piccolo mondo quand'erano bambini, e lo è ancora.
Non l'ha mai toccata così. Sul suo viso si dipinge stupore quando le sue mani si bagnano di lei, e non avverte nessun segno di repulsione. Dev'esserselo aspettato. Forse sapeva già tutto. Ma certo che lo sapeva, lei non escluderebbe nessun fattore dai suoi piani.
Sidao sa di non avere segreti per lei. Non le ha mai nascosto nulla, e per quanto essere vulnerabile non sia in nessuna parte di lui, le si inginocchierebbe davanti in ogni momento, ogni giorno, le offrirebbe la propria bocca e le proprie mani solo per sentirla chiamare il suo nome. Per quanto bravo sia a nasconderlo, ora non lo deve fare più. Le sue dita delicate, ma precise, scivolano dentro di lei serpentine, la toccano, la massaggiano, e le sue labbra si posano su quel collo liscio e lungo, morbido, che si piega aggraziato come la curva di un serpente pronto ad attaccare. Lei si curva all'indietro, mostra i seni piccoli e tondi, gli accarezza la testa mormorando il suo nome. Jia accarezza il suo corpo, con cautela, come se una mossa sbagliata potesse costargli la testa, e può sentire il gelo emanato da lei, tanto che pare salire lungo le sue dita. Entra dentro di lei con i polpastrelli che cercano calore ed umidità, il suo corpo si preme contro il più gracile mentre la spinge contro un tavolo decorato d'oro, lindo, sul quale la fa chinare. Mei Lin non fa domande, ma apre le gambe, sporge il bacino all'indietro, e lo guarda sempre fredda.
Jia Sidao è sicuro che anche in quel momento stia calcolando.
E quando si spinge dentro di lei, ammirando le sue forme, sfiorandole la schiena con cauti baci, il tavolo cigola. Il suo corpo è tiepido, come se il gelo nel cuore di lei si fosse espanso, negli anni, al resto del suo essere.
Ma continua a toccarla nonostante tutto, la chiama per nome, le bacia adorante la pelle. E lei chiude gli occhi, respira, si lascia possedere. Perché Jia Sidao è un'arma che all'occorrenza le può servire. Perché lo conosce troppo bene perché possa davvero farle del male.
Perché un giorno lei avrà il potere, e lui sarà morto, e lasciargli avere il suo corpo è l'unico amore che gli può concedere.
Fandom: Marco Polo
Personaggi: Jia Sidao/Mei Lin
Genere: erotico
Avvertimenti: incest, pwp, missing moment
Parole: 1051
Note: prima fic di oggi per il pornfest. Sì, è incest. Vedi che mi frega *fa dondolare i fucks not given* also Sidao è un po' più ingenuo qui che in canon. Vabbè *shrugs*
ah sì, e ci fillo anche il prompt 6 della Maritombola, "fiore appassito".
Mei Lin sarà anche appassita nell'anima, ma il suo corpo è ancora glorioso, elegante, e nonostante tutto appare fragile.
Non è la prima volta che le si avvicina mentre le sue forme sono troppo evidenti per una situazione che appaia decente, ma dopotutto nulla nell'aria, in questo momento, è decente. Sidao è abituato alla freddezza, ma quando la vede ostentare gelo e indifferenza lui si infiamma, quieto, scivola con una mano attorno a lei. Mei Lin non reagisce, perlomeno non subito, ma sospira muta, e lui le passa le dita sul ventre, le unghie che solleticano la pelle morbida e setata di lei.
"Jia," lei mormora, con il tono di un vento freddo, ammonitrice. Ma non si muove, e lascia che le sue mani viaggino in basso, che le sue dita sfiorino la pelle sensibile fra le sue gambe, ed a differenza di tutti gli altri poveri sconosciuti che ha toccato oggi, questo le strappa un brivido ed un sospiro di piacere.
Non potrebbe interessarle di meno il fatto che sono fratelli. Di sicuro non sono mai cresciuti come tali. Lei era la sua regina, ed era il potere nel suo piccolo mondo quand'erano bambini, e lo è ancora.
Non l'ha mai toccata così. Sul suo viso si dipinge stupore quando le sue mani si bagnano di lei, e non avverte nessun segno di repulsione. Dev'esserselo aspettato. Forse sapeva già tutto. Ma certo che lo sapeva, lei non escluderebbe nessun fattore dai suoi piani.
Sidao sa di non avere segreti per lei. Non le ha mai nascosto nulla, e per quanto essere vulnerabile non sia in nessuna parte di lui, le si inginocchierebbe davanti in ogni momento, ogni giorno, le offrirebbe la propria bocca e le proprie mani solo per sentirla chiamare il suo nome. Per quanto bravo sia a nasconderlo, ora non lo deve fare più. Le sue dita delicate, ma precise, scivolano dentro di lei serpentine, la toccano, la massaggiano, e le sue labbra si posano su quel collo liscio e lungo, morbido, che si piega aggraziato come la curva di un serpente pronto ad attaccare. Lei si curva all'indietro, mostra i seni piccoli e tondi, gli accarezza la testa mormorando il suo nome. Jia accarezza il suo corpo, con cautela, come se una mossa sbagliata potesse costargli la testa, e può sentire il gelo emanato da lei, tanto che pare salire lungo le sue dita. Entra dentro di lei con i polpastrelli che cercano calore ed umidità, il suo corpo si preme contro il più gracile mentre la spinge contro un tavolo decorato d'oro, lindo, sul quale la fa chinare. Mei Lin non fa domande, ma apre le gambe, sporge il bacino all'indietro, e lo guarda sempre fredda.
Jia Sidao è sicuro che anche in quel momento stia calcolando.
E quando si spinge dentro di lei, ammirando le sue forme, sfiorandole la schiena con cauti baci, il tavolo cigola. Il suo corpo è tiepido, come se il gelo nel cuore di lei si fosse espanso, negli anni, al resto del suo essere.
Ma continua a toccarla nonostante tutto, la chiama per nome, le bacia adorante la pelle. E lei chiude gli occhi, respira, si lascia possedere. Perché Jia Sidao è un'arma che all'occorrenza le può servire. Perché lo conosce troppo bene perché possa davvero farle del male.
Perché un giorno lei avrà il potere, e lui sarà morto, e lasciargli avere il suo corpo è l'unico amore che gli può concedere.
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