31 January 2016 @ 03:06 pm
[FREE!] Fill di Gennaio per il Pornfest 9 (Parte 2)  
Fandom: Free!
Personaggi: Sousuke/Nagisa
Avvertimenti: underage
Parole: 2606
Prompt: Teacher!AU 'Professore, sono stato molto cattivo, non pensa che dovrebbe punirmi?'


"Hazuki," chiama con voce autoritaria, le sopracciglia aggrottate. "Che stai facendo?"
Il ragazzino alza la testa di scatto con lo sguardo di chi è stato beccato con le dita nel vaso di marmellata, poi sbatte le palpebre con aria innocente mentre il resto della classe comincia a ridacchiare.
"Sì? Oh! Non sto facendo nulla, professor Yamazaki, davvero!" Squittisce in tono acuto, coprendo il banco con tutte e due le mani, poi stendendosi su di esso col proprio busto.
Sousuke piega la testa per guardarlo con la sua migliore espressione scettica, poi sospira. "Hazuki, fai attenzione," dice prima di riprendere la lezione. Anche se è la quinta volta in tutta l'ora che trova Nagisa a scarabocchiare sul banco. Ci passa sopra così tante volte che il resto della classe comincia a notarlo... e ciò non va bene.

"Senti, Nagisa, posso chiederti una cosa? Puoi almeno fare finta di seguire quando spiego?" Lo rimprovera poi. "Nonostante quello che facciamo in privato non posso regalarti i voti. Devi metterti in testa le cose."
"Ma non mi piace studiare e non mi piace la Matematica, cosa posso farci?" Nagisa si lamenta, una volta buttato sul divano di casa del giovane professore, facendo zapping fra i canali. Sousuke, bollendo l'acqua nella sua teiera, gli lancia una occhiataccia.
"Oggi sembrava mi stessi prendendo in giro," continua, guardando le bolle apparire sulla superficie dell'acqua.
"Ma no, Sou-chan. È che... stavo facendo una cosa," Nagisa risponde vagamente, e Sousuke si chiede sempre di più se lo stia veramente prendendo in giro.
"Nagisa, davvero, la gente comincerà a parlare. Non posso fare favoritismi."
Due braccia si allacciano attorno alla sua vita e una testa si appoggia sulla sua schiena. Quand'è che Nagisa si è alzato e l'ha raggiunto lì?
"Però io sono il tuo preferito, vero?" Pigola, facendo sospirare l'altro. L'adulto.
Sousuke si stropiccia gli occhi, versando l'acqua su due tazze. "Seh," risponde, per poi voltarsi e chinarsi mentre Nagisa si alza sulle punte, con un sorriso birichino.
"Seh," Nagisa gli fa il verso, per poi afferrare la tazza rossa, mentre Sousuke prende quella nera.
"Fai i compiti, io devo correggere i test," gli ordina, facendo un cenno con la testa.
"Ma Sou-chan..."
"No, niente 'ma'. Non dici sempre ai tuoi che passi il pomeriggio da Ryugazaki a studiare? Almeno fai qualcosa, non stare stravaccato sul divano!"
"Ma sono stanco," Nagisa si lagna, strofinando la testa contro il petto dell'altro. "Ho lavorato tanto di cervello oggi."
"Sì, immagino," Sousuke sbuffa, sarcastico.
"Sai, stavo pensando a quanti posti andrebbero bene per stare un po' soli, a scuola," Nagisa continua, abbracciandolo di nuovo e guardando all'insù con un paio di occhioni teneri e innocenti. "E poi ho passato tutta la lezione a disegnarti da dietro. Anche se non sono bravo a disegnare... ma con un modello così bello non potevo resistere."
Sousuke si acciglia, con tutto il viso stropicciato. "Eh? Nagisa, sei serio? Stavi disegnando me?!"
Il ragazzo sospira, chiudendo gli occhi. "Tranquillo, non mi ha visto nessuno..."
"Non è quello il punto! Non devi portare tutto questo a scuola!" Sousuke risponde alzando la testa, l'espressione ora del tutto seria e severa, staccando le braccia dell'altro da sé. "Vuoi che perda il lavoro? Vuoi che mi sbattano in prigione? Almeno fammelo sapere, così mi regolo di conseguenza!" Continua, la voce sempre più alta.
Nagisa arrossisce, e poi guarda in basso sporgendo il labbro inferiore. "Scusa..." pigola con aria colpevole e contrita. "Mi dispiace, Sou-chan, non lo farò più."
Sousuke sospira roteando gli occhi, e lo spinge piano di lato per portare la sua tazza sul tavolo.
"Fai i compiti," gli ordina di nuovo, ancora nervoso e col cuore a mille. "E non fare storie."
Nagisa rimane in piedi per qualche secondo, pietrificato, prima di dirigersi verso la televisione, spegnerla e poi afferrare il suo zaino. Estrae i suoi libri e si mette a capotavola, per poi piegarsi sul libro di Biologia con aria seria, in silenzio.
Sousuke gli lancia solo una occhiata o due, mentre in silenzio prende a leggere i test della classe di Nagisa, premendo le labbra in linee strette ogni tanto e facendo segni in rosso, ma tutto sommato i risultati lo soddisfano.
"Che fortuna, almeno non siete completi imbecilli," mormora lanciando un'altra occhiata nella direzione di Nagisa, che però sembra davvero troppo concentrato sul testo per sentirlo. La cosa lo sorprende, e sorride contento raccomandandosi di non parlare più finché non hanno finito i loro rispettivi doveri.

Non sa nemmeno quanto tempo è passato, né gli è sembrato di sentire alcun rumore, come quello della sedia di Nagisa che si spostava. Il fatto è che proprio mentre stava per registrare un voto sulla sua agenda, quelle che riconosce essere le mani ancora piccole eppure abbastanza forti di Nagisa spingere le sue ginocchia schiuse, prima di infilarsi fra di esse e appoggiare il viso sul suo grembo. Sousuke si spinge un po' indietro, quasi urla, ma poi il suono gli muore in gola quando la bocca di Nagisa prende a passare la bocca aperta sul cavallo dei pantaloni, con un piccolo gemito desideroso.
"Nagisa!" Squittisce, ma non riceve alcuna risposta, Nagisa invece abbraccia la sua vita con un braccio, sbottonando i pantaloni con l'altra.
"Non ce la faccio... sei troppo bello quando hai gli occhiali, Sou-chan," mormora, infilando la mano nelle mutande del suo professore, che stringe i denti attorno al suo labbro.
"Nagisa, cazzo..."
"Eccolo," l'altro risponde, ridacchiando. E poi prende a succhiare con aria innocente la punta, solo la fessura in cima, mentre guarda all'insù chiedendo silenziosamente il permesso, per poi passare la punta della lingua attorno alla corona coperta da uno strato di pelle.
"Cazzo..." Sousuke sospira piano, per poi togliere gli occhiali e appoggiare il braccio contro gli occhi, mentre silenziosamente muove il bacino, il che incoraggia Nagisa a continuare. Quello lo fa con un sorriso, prima tirando il pezzo di pelle in cima con la labbra, poi chiude le labbra attorno alla punta, provocando un sospiro più caldo e pesante nell'altro.
"N-Nagisa..." Il professore si lamenta, con le gambe che si allargano, poi prende ad accarezzare la nuca bionda, soffice, del suo studente con la bocca aperta che tortura la punta del suo sesso, lento, ridacchiando. Questo ragazzino è evidentemente nel bel mezzo di una esplosione ormonale, per voler fare così tanto sesso. E dire che Sousuke all'età di circa ventisei anni sarebbe già contento col farlo due o tre volte a settimana... questo ragazzino non lo lascia in pace un giorno. Quando accade è perché è stanco, o perché è arrabbiato o stressato o troppo contento per annoiarsi. Di sicuro uno dei modi migliori per assicurarsi che si metta a succhiare Sousuke in modo così lento e affamato è-- farlo sentire in colpa. Oh, grandioso.
Quando Nagisa alza lo sguardo - lasciandolo andare - è come se si svegliasse da un sonno profondo e piacevolissimo. "Cos--?"
"Non è che Sou-chan può far sentire bene anche me?" Pigola lamentoso mentre visibilmente si tocca fra le gambe, tutto rosso in viso.
"Tu sei uscito da un porno," Sousuke quasi abbaia, incredulo. Ma prende ad accarezzarsi da solo, mentre senza troppe cerimonie tira il ragazzo verso di sé, a sedere sulla sua coscia. I due scambiano un bacio umido, dai sapori dolce e amaro, con le lingue che si sfiorano come se fossero troppo timidi per baciarsi come si deve. Ma Sousuke avvolge le braccia attorno al corpo di Nagisa, attirandolo contro di se per poi sollevarlo di peso, caricarselo sulle spalle spingendo il proprio sesso eretto di nuovo dentro i pantaloni per poi scaricare il ragazzino sul suo letto e raggiungendolo veloce. Subito la sua mano si infila aggressiva e veloce, anche fredda, nei pantaloni da ginnastica di Nagisa, raggiungendo subito la sua mezza erezione e scatenando un cinguettio ed un gemito prolungato in lui, che apre le gambe con gli occhi invece chiusi, le braccia buttate sul cuscino, il bacino che si muove in cerchio sotto la mano di Sousuke che per ora non fa altro che sfiorarlo e stuzzicarlo con un piccolo ghigno. Per una volta può prendersi delle soddisfazioni, no?
"Sou-chaaaan," Nagisa miagola, guardandolo con gli occhi ridotti a due morbide fessure, il magenta dei suoi occhi mostra quanto già è leggera la sua testa. Quindi Sousuke prende ad accarezzarlo nei pantaloni con il palmo della mano, gioca con le dita attorno al sesso giovane, ora già duro, del più giovane, e lo bacia piano, poi prende a tastare la fessura fra le sue natiche, ad accarezzare piano i testicoli.
"Sou-chan!" Nagisa lamenta, il bacino sollevato che cerca più frizione, e Sousuke inizialmente gliela nega. Poi guarda negli occhi magenta, con un sospiro.
"Levati i pantaloni."
Nagisa obbedisce subito - a quello sì, apparentemente - mentre Sousuke apre un paio di cassetti, dimentico di quale sia quello con il lubrificante, salviette e i suoi preservativi.
"Sou-chan," Nagisa lo chiama petulante, con la voce tremula per la voglia, per il bisogno di sentire le dita ed il sesso di Sousuke dentro di lui.
"Sei stato un bambino cattivo oggi," l'altro annuncia invece, versando un po' di lubrificante fra le dita. "Quindi niente Sou-chan oggi."
"No," Nagisa protesta, alzandosi a sedere, ma poi si blocca col respiro spezzato in gola, quando Sousuke prende a succhiarlo piano, assicurandosi di fare più rumore possibile e di torturarlo con la lingua lento, metodico, prima la base e poi piano, piano, su fino alla punta seguendo la forma naturale dell'erezione, e poi in modo simile a come aveva fatto Nagisa prende a passare la punta della lingua sulla punta, la succhia, disegna cerchi invisibili attorno ad essa, per poi scoprire la parte più sensibile, dando svariate lappate decise. In tutto questo, Nagisa già singhiozza, i muscoli che tremano, e quando un dito di Sousuke prende a muoversi dentro di lui non può fare a meno di far scattare il bacino con un gemito alto e roco.
"S-Sou-chan... per piacere..."
Sousuke scuote la testa divertito, per poi affondare con la bocca quanto più in fondo gli riesce. A quel punto, Nagisa spinge involontariamente dentro di lui con un gemito ancora più forte, e poi afferra i suoi capelli neri tirandoli con forza fino a fare male, ma Sousuke si limita a ringhiare attorno a lui, le vibrazioni che fanno ancora peggio, fanno tremare il corpo e il respiro del ragazzino.
"Sou-chan," Nagisa continua a singhiozzare, e poi strilla quando il dito dentro di lui lo tocca con più insistenza fino a stimolare la prostata, crudelmente, continua a toccarla e strofinare la punta del dito contro di essa. A quel punto i fianchi di Nagisa non fanno altro che rimbalzare sul materasso finché, la mano libera di Sousuke non lo blocca giù, e tutto ciò che può fare è allargare le gambe, non sapendo su cosa concentrarsi fra il dito che lo sta abusando o la bocca che lo sta coccolando e allo stesso tempo torturando piano.
Nagisa continua a singhiozzare, ora con entrambe le mani fra i capelli di Sousuke che, per tutta risposta, prende a succhiare con più rapidità, la bocca che produce rumori umidi e osceni attorno al sesso bagnato, duro di Nagisa.
"Sou-chaaaaaan," Nagisa quasi piange, frustrato, finché Sousuke non aggiunge un altro dito dentro di lui e solleva la testa, guardandolo mentre lo scopa con le dita veloce, con forza, assicurandosi di toccare la prostata ogni volta.
"Ah, Sou-ch-ah, ah," Nagisa piagnucola con il corpo che impazzisce, e Sousuke lo divora con gli occhi, assimila tutte le sue espressioni ed i suoi ansiti e questo ragazzino è troppo carino e troppo malizioso per essere reale.
Lo vuole.
Sa che ha detto che non lo avrà oggi, ma... l'espressione estatica e assieme completamente vuota, disperata del giovane lo costringono quasi come fossero forze fisiche a interrompersi, togliendo le dita da dentro Nagisa - che sembra sgonfiarsi e che ansima spossato ma frustrato, guardandolo e poi accendendosi quando lo vede infilarsi un preservativo.
"Sei un problema, lo sai, vero?" Sousuke ringhia, i denti stretti mentre si sistema fra le gambe di Nagisa senza alcuna particolare gentilezza, e l'altro geme solo a guardarlo ergersi sopra di lui, e poi si inarca come Sousuke entra in lui, piano ma senza fermarsi, con un lungo, straziato gemito affondando sempre più a fondo dentro il calore di Nagisa che si contrae costantemente attorno a lui ed è così morbido, tutto stretto attorno a lui.
Sousuke non si accorge di aver trattenuto il respiro finché non lo lascia andare, e poi guarda in basso per vedere lo spettacolo di Nagisa rosso in viso, le labbra schiuse, il petto che si alza e abbassa furiosamente, poi i capelli spettinati, e che lo fanno sembrare ancora più bello.
La mascella di Sousuke si contrae un po' di volte a quello spettacolo, e poi dalla sua gola sale un sussurro, "tutto okay?"
"S-sì, oh... Sou-chan," Nagisa squittisce, agitando la testa. "Ah, ti prego... non farò più... non mi distrarrò più, giuro..." Nagisa sembra star vaneggiando, ma almeno Sousuke gliel'ha fatto dire. Sorride, e finalmente prende a spingere dentro il corpo che, a dire il vero, lo stava torturando a sua volta, e appena comincia entrambi gemono, Sousuke preme i polsi di Nagisa contro il cuscino e poi solleva il bacino, e poi sbatte dentro di lui causando un ringhio in sé stesso, ed un gemito lascivo, alto, nell'altro.
"S-Sou-chan," Nagisa singhiozza continuamente, col respiro talmente veloce che quasi si ferma, e fra una spinta violenta e l'altra prende a delirare, prega, chiama, ma soprattutto sospira un "ti amo."
Sousuke non lo sente nemmeno all'inizio, troppo preso dalle sensazioni che causano una dipendenza in lui. Nagisa crea dipendenza. Dalla sua voce che prende a squittire e tremare e ansimare e si libra in versi così carini e dolci che il primo istinto di Sousuke è soffocarlo. Ma tiene le mani ben ferme sui polsi dell'altro, col bacino che scatta con forza e rapidità nel corpo di Nagisa che circonda il suo bacino con le cosce magre e sode, che pulsa, che si contrae attorno a lui e poi si contrae ancora al massimo quando viene, costringendo anche l'altro a farlo, nel preservativo. Sousuke rimane in posizione per qualche secondo, stordito dalle onde e dal ribollire dentro di sé, prima di accasciarsi con quanta ragionevolezza basta a rotolare di lato prima di schiacciare il ragazzino. Nagisa sembra aver corso da Iwatobi a Tokyo, e con la bocca aperta al massimo prende lunghi, abbondanti respiri riempiendo l'aria dei suoi gemiti e ancora di piagnucolii prima di calmarsi e cominciare a ridere.
"Oh-- che... che bella cosa," commenta, con la voce roca da quanto ha gridato. E meno male che proprio ora in genere il quartiere di Sousuke comincia a ripopolarsi dopo il lavoro.
"Sei un demone," Sousuke commenta fra un ansito e l'altro. "Sei un demone," ripete stringendo il braccio attorno a lui per poi baciarlo tentando di non perdere il respiro sulle labbra aperte e umide di Nagisa.
"No, che dici? Sono un... un angioletto..." Nagisa ribatte con la bocca ora impastata dal piacere e dal bisogno di dormire. "Solo un sonnellino e poi faccio tutti i compiti, giuro..."
"Ti conviene. Mezz'ora, poi giuro che ti sbatto fuori di casa," Sousuke lo minaccia, farfugliando con gli occhi già chiusi, abbracciandolo da dietro quando tutti e due giacciono di lato, ma prima copre entrambi i loro corpi col lenzuolo, e poi prende sonno anche lui, suo malgrado.

Quando apre gli occhi, due ore dopo, quelli si allargano a dismisura, e poi sospira sconfitto, guardando con rabbia e frustrazione il ragazzino acciambellato sul suo letto, che dorme beatissimo come l'angioletto che dice di essere.



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Personaggi: Sousuke/Nagisa
Parole: 3414
Prompt: Sousuke compra un collarino con il campanellino e un paio di orecchie da gatto carine a Nagisa


"S-o-u chan!"
Nagisa trotterella dal suo compagno appena sente il rumore della chiave infilata nella toppa. Sembrerebbe un animaletto domestico, nei giorni in cui è davvero di buonumore e torna a casa dopo il turno corto del Giovedì per poi struggersi un paio d'ore nell'attesa che Sousuke torna a casa.
"Oi, micetto," Sousuke risponde prendendolo in giro. Cosa che Nagisa sembra genuinamente non capire, perché sbatte le palpebre in modo innocente prima di piegare la testa un paio di volte.
"Perché 'micetto'?" Chiede, allungandosi sulle punte dei piedi per guardare Sousuke meglio negli occhi. Neanche fosse alto sei metri. Quello si ritrae leggermente, ormai abituato alle invasioni di spazio dell'altro. Si gratta la testa, prima di indicare l'interezza di Nagisa con la mano, muovendola dall'alto in basso nella speranza di potersi spiegare senza doverlo fare esplicitamente. "Beh..."
"Eh?" Nagisa risponde invece, sbattendo le palpebre di nuovo.
"Lascia stare..."
"Hai una borsetta della spesa!" Nagisa esclama ora eccitatissimo, saltellando come un cagnolino.
Sousuke gli sorride, perché non può fare altrimenti, perché l'energia e l'entusiasmo di Nagisa lo contagiano sempre come un virus benevolo che sveglia energia e benessere nel suo corpo. Però poi il sorriso si trasforma in un piccolo ghigno, quando Nagisa gli ruba la borsetta di plastica dal pugno, bottino del giretto di spesa speciale fatto subito dopo il turno di lavoro. La apre, sbatte le palpebre e ne estrae un curioso cerchietto con un paio di bianche orecchie da gatto finte, poi una scatoletta nera di cartone. Alza lo sguardo, interrogando Sousuke.
"Queste sono tutte cose per te," quello spiega, soddisfatto, mentre prende il cerchietto e lo aggiusta sulla testa di Nagisa, per poi chinarsi e baciargli le labbra tenere. "Apri la scatola."
Nagisa sbatte le palpebre in modo insistente, ma poi annuisce, sollevando il coperchio della scatoletta misteriosa. Al suo interno, acciambellato su un piccolo panno rosso, c'è un collarino in pelle, sottile, con un campanellino tondo ed il nome Nagisa inciso su una piastrina accanto ad esso. Dall'altra parte, è inciso il nome di Sousuke. Nagisa lo raccoglie fra le dita e lo guarda, poi lo agita, ed il suono tintinnante del campanellino lo fa ridacchiare come un bambino.
"Per me?" Chiede, gli occhi aperti e grandi, dolci come una caramella. Sousuke annuisce passando le dita fra le ciocche bionde, e poi prende il collarino, facendo verso a Nagisa di girarsi.
"Questo è per quando sarai a casa ad aspettarmi, d'ora in poi. Voglio sentire il suono di questo companellino quando torno a casa," spiega, e poi si china a baciare il collo del più giovane. "Capito?" Continua con un tono più basso e lievemente autoritario.
Nagisa piega il collo con un piccolo sorriso, per poi stringere i fianchi dell'altro con le proprie mani. "Capito," risponde, per poi baciarlo e facendo danzare il bacino contro il suo corpo, piano. Come reazione, Sousuke lo stringe più vicino con le mani grandi che scivolano giù verso il sedere, e Nagisa emette un piccolo risolino per poi miagolare e imitare il suono di un gatto che fa le fusa.
"Sou-chan," mormora, per poi guardare su. "Mi manchi sempre così tanto quando sei a lavoro, Sou-chan..." si lamenta, petulante.
"Sì?" L'altro risponde, con un piccolo ghigno divertito. Ovviamente Nagisa sta esagerando, non è mai così dipendente da qualcun altro. E queste sono battute degne del porno più becero e meno creativo, ma fanno il loro effetto. Forse perché dette a bassa voce, in tono intimo e vibrante, non come se fossero una lista della spesa.
Nagisa annuisce, gli occhi grandi ed il labbro spinto fuori.
"Mmh," Sousuke risponde, le mani che palpano le natiche del più giovane mentre gli bacia una guancia. "Quanto ti sono mancato oggi?"
Nagisa lascia andare un lieve sospiro, prima di mordersi un labbro e circondare il collo del suo uomo con le braccia.
"Mi sono masturbato mezz'ora fa, ma non riuscivo a venire perché non c'eri tu..." risponde, in tono piagnucoloso, mentre si alza sulle punte per spingere il suo corpo contro l'altro e fargli percepire quanto gli è mancato.
Sousuke chiude gli occhi e controlla il suo respiro, prima di baciare il più basso e prenderlo in braccio senza sforzo, nonostante la spalla ancora indebolita dopo il trauma muscolare di qualche anno fa.
Il loro appartamento è più sobrio di quanto ci si aspetterebbe da una coppia dove uno dei due è pazzo per oggetti inutili, carini e rosa, anche se ogni tanto sulle mensole o sul tavolo si scorgono vere stramberie e oggetti infantili che ha comprato frignando per il fatto che aveva assolutamente un bisogno vitale di possedere delle lucette a forma di fantasmino che si accendono al tocco. E poi ci sono foto buffe di lui e Sousuke, come quella in cui erano al mare e Nagisa aveva seppellito un Sousuke molto contrariato nella sabbia.
Sousuke, con Nagisa avvolto attorno alla sua vita e alle sue spalle saldo e con fiducia, immediatamente lo porta nella loro camera da letto, dove si vede benissimo qual è il lato del letto di Nagisa e qual è quello di Sousuke. Uno è ordinato e tutto è al proprio posto, l'altro è una esplosione di colori e vestiti lanciati dove capita, cosa per la quale Sousuke rimprovera l'altro spesso, però poi non ottiene mai ordine e armonia in quella stanza. O forse l'armonia che serve è proprio quella.
Nagisa viene depositato sul letto, col movimento che fa suonare il piccolo campanello al suo collo, e sorride sentendolo. "È così carino!" Commenta, e poi comincia a scuotere il collarino quanto può per sentirlo di nuovo. Sousuke gli sorride, e poi si piega su di lui, con le mani appoggiate ai lati della sua testa, per baciarlo ancora.
"Ti piace, allora?" Bisbiglia.
"È carinissimo!" Nagisa lo rassicura, per poi accarezzare una sua guancia. "Mi fa sentire come se fossi ancora più tuo."
"L'intenzione era anche quella," Sousuke concorda, annuendo. Nagisa lo guarda e poi arriccia le labbra.
"Ma allora anche tu dovresti portare qualcosa che dica che anche tu sei mio."
Sousuke si morde le guance, rendendosi conto che effettivamente non ci aveva pensato.
"Cosa vorresti?" Chiede poi, e osserva il viso di Nagisa col naso che si arriccia mentre pensa.
"Voglio... voglio prenderti un braccialetto con i pinguini e lo dovrai portare sempre!"
"Niente pinguini, è ridicolo," Sousuke ribatte subito. "Un bracciale normale è una cosa, i pinguini sono un'altra."
"Uffa, io però non ho potuto scegliere questo," Nagisa replica indicando il collarino.
"Quello lo devi portare solo a casa e solo per un'oretta o due finché non arrivo, non sempre," Sousuke argomenta, per poi baciargli il mento. "Quello che vuoi prendere tu, io dovrei portarlo tutto il giorno e davanti all'altra gente..."
"Un tatuaggio?"
"Non se ne parla nemmeno, già la gente ha paura di me senza che sembri un membro della yakuza..."
"Ma così terresti anche lontani altri uomini piccoli e carini come me..."
"Non ne ho bisogno," Sousuke conclude, bacia le labbra dell'altro, per poi succhiarne uno e facendolo sospirare. "Mi basta avere una peste per casa, figuriamoci se vado in cerca di altre," scherza infine.
"Sei cattivo," Nagisa risponde, accigliato, ma poi si illumina dal nulla e stringe Sousuke a sé, passando le mani sulla sua schiena ampia con un piccolo gemito di apprezzamento.
"Cattivissimo," Sousuke sibila, con un lieve ghigno. "Così cattivo che sto per decidere di lasciarti qui e andare a fare la doccia..." aggiunge prendendo una ciocca di capelli color fieno fra le dita.
Quelle di Nagisa si stringono attorno alla sua camicia, e una protesta infantile, prolungata, risuona contro il suo orecchio, "No!"
Ride, e una delle mani che lo sorreggono prende a toccare il petto di Nagisa strappandogli un sospiro, si infila sotto la maglietta rosa con scritte casuali in inglese e lo guarda in viso mentre accarezza la sua pelle, poi prende a torturare lievemente uno dei suoi capezzoli per sentirlo inarcarsi appena. Nagisa lo guarda dritto nelle pupille di rimando, con un piccolo ghigno agli angoli della sua bocca.
"La doccia la puoi fare dopo," Nagisa continua, calmo, accarezzando con le dita fra i capelli corti e scuri dell'altro, che sospira piano prima di posare le labbra sul collo e percorrere la linea della mandibola del giovane uomo sotto di sé con una scia di baci.
"La facciamo insieme."
"'kaaaay."
Sousuke infila l'indice sotto la sottile cinghia al collo di Nagisa e fa suonare ancora quel piccolo campanello, mentre lo bacia ed entrambi sghignazzano.
"Sei carino con queste orecchie," Sousuke commenta, toccandole. Nagisa è carino sempre, si corregge, ma non lo dice.
"Tu sei carino," Nagisa risponde come fossero ancora nella fase in cui ci si scambia smancerie invece di spintonarsi e a volte ignorarsi come fanno loro, adesso.
"Siamo finiti in un film di quelli che piacciono a Rin?" Sousuke dice ridendo, e scuote la testa. "Che cosa imbarazzante..."
"Però è vero che sei carino," Nagisa insiste, e posa un piccolo bacio sulla punta del suo naso.
"Okay, basta con le cazzate, spogliati," Sousuke ribatte, sollevandosi sulle ginocchia e sfilando la camicia.
"Ah, vuoi farlo allora!" Nagisa trilla allegro, e subito leva i pantaloni, ma quando sta per fare lo stesso Sousuke lo ferma, con una mano sul polso.
"No, mi piace. 'Money is like much not not'," legge, e scoppia a ridere.
"Eh?" Nagisa sbatte le palpebre, guardando in basso alla sua maglietta. "Che c'è? Mi piaceva e l'ho presa."
"Sì, ma le scritte non vogliono dire niente."
"Eh, chissenefrega." Nagisa fa per toglierla di nuovo, ma ancora Sousuke lo blocca.
"No, sei quasi meglio così che senza, e poi faresti un casino con le orecchie da gatto e voglio che rimangano dove sono," spiega, accarezzando Nagisa fra le gambe sopra le mutande viola, e provoca un respiro più profondo. "Ti mangio," aggiunge, con un largo sorriso, prima di premere la testa contro la pancia di Nagisa, sotto la maglietta, e dargli piccoli morsetti sulla pelle.
Nagisa, da una parte distratto dal sangue che scorre vertiginoso verso l'inguine e dall'altra reagendo al solletico, inarca la schiena prendendo la testa di Sousuke a schiaffi, neanche troppo piano. L'altro continua a sghignazzare, provando come sempre un certo senso di libertà nel poter giocare.
"Sou-chan, smettil-ah..." Il fiato di Nagisa sobbalza quando Sousuke prende a leccare il suo ventre caldo, piano, la testa che si muove sotto la maglietta, e poi emerge fissando Nagisa con uno sguardo diverso, meno giocoso. Anche lo sguardo dell'altro è cambiato, ora si guardano tesi e immobili, e quando Nagisa prende a respirare più forte, Sousuke lo attacca con i denti contro il suo collo scattando a farsi spazio fra le gambe magre che si allargano. Quando si baciano, coi corpi magnetizzati che sembrano muoversi in sintonia per rimanere a contatto, Sousuke si bilancia sopra a Nagisa con una mano mentre con l'altra fa per sfilargli gli slip e Nagisa preme con le mani contro il suo petto per sorreggerlo. Lo fanno con respiri più pesanti e le labbra umide, le lingue che si accarezzano appena le loro bocche vengono a contatto; entrambi arrossiscono per l'eccitazione e Sousuke grugnisce leggero nella bocca di Nagisa che risponde con piccoli gemiti.
Sono insieme da quasi due anni, e ancora c'è tensione positiva fra di loro, voglia di toccarsi sempre, assaggiarsi, provare qualcosa di nuovo, e intrecciare le dita come tutti i racconti che si sono scambiati apprezzando le diversità fra loro, che li rendono quasi del tutto opposti l'uno all'altro.
"I pantaloni," Nagisa dice fissando quelli di Sousuke. "Toglili."
L'altro lo osserva mordendosi la lingua, e gli occhi chiari si riempiono di nero, prima che obbedisca.
"Sissignore."
Nagisa lo guarda, mentre siede e toglie i jeans, mostrando un paio di slip stretti e neri sotto. Siede anche lui, baciandogli la spalla, quella debole, e scorre con le labbra anche da una spalla all'altra formando un arco sulla schiena, e poi stringe le braccia più minute attorno al collo di Sousuke, baciando piano la pelle del suo collo, la nuca, fra i capelli. Avverte anche i brividi che scorrono sotto pelle, sorride, e poi Sousuke si volta spingendolo di nuovo giù sul materasso, infine lo sovrasta ancora una volta con un bacio aggressivo, una mano che scivola giù per il fianco di Nagisa, leggera, ma abbastanza lenta e calda da farlo tremare.
Gli occhi magenta puntano verso la mano che, ora, si ferma sulla sua coscia, e poi sulle dita che palpano e stringono per apprezzare la sua carne.
"Sou-chan," chiama, sollevando il bacino. L'altro lo osserva, poi la sua mano risale stavolta per l'interno della coscia, si ferma a millimetri dal bordo degli slip, e resta lì premuta leggermente, in modo che Nagisa non se ne dimentichi. "Cosa fai?"
Sousuke non risponde, ma sorride beato nel guardare la frustrazione che si mostra sul viso di Nagisa, oltre che in mezzo alle sue gambe.
"Sou-chan..."
Finalmente la mano si muove, scosta gli slip vistosi dell'altro, e prende con leggerezza a tentare la fessura sotto di essi, e Nagisa sospira più forte allargando le gambe. Sousuke si limita a stuzzicarlo senza spingersi più in là, ma il sesso di Nagisa è già ovviamente più visibile e più facile, per la bocca dell'altro, da leccare leggermente attraverso la biancheria.
Nagisa geme frustrato, ma Sousuke si interrompe e sale di nuovo per baciargli le labbra.
"Non parlare. Miagola o fai le fusa," ordina, mentre sorride ancora.
Nagisa sbatte le palpebre due volte e poi ghigna, annuendo.
"Da adesso?"
"Da adesso."
Nagisa si mordicchia il labbro, ma poi annuisce di nuovo spingendo Sousuke a rotolare di lato solo per togliersi gli slip e togliere anche quelli di Sousuke, che lo lascia fare, e metterglisi a cavalcioni sopra.
"Meow," dice, ridendo, e si curva su di lui col sedere ben in alto, il viso che invece preme e fruga contro il collo di Sousuke con un lieve tremolio che viene dalla sua gola.
"Mmh, bravo micio," Sousuke risponde con un piccolo sorriso, accarezzando la curva ora pronunciata della sua schiena con le punte delle dita. "Bravo, ripete piegando un po' la testa indietro.
Nagisa fa le fusa ancora per un po', rilassato dalle carezze leggere, e poi prende a mordicchiare l'orecchio del più grande, che reagisce con una piccola spinta del bacino, che gli comunica che non può più aspettare. Afferra una ciocca dei capelli di Nagisa per farsi guardare e lo bacia, infine afferra la bottiglia di lubrificante nell'ultimo cassetto del comodino accanto al letto, e quando la vede gli occhi di Nagisa si allargano affamati.
Lo seguono mentre versa una quantità ragionevole di liquido sul suo sesso già eretto, e Nagisa si avvicina da solo, posizionandosi sopra di esso. Sousuke lo guarda negli occhi mentre comincia ad allargare una entrata in lui con un dito e poi un secondo, tentando di non spingersi dentro Nagisa troppo presto, anche se i piccoli suoni frustrati ed i brividi che scuotono il suo corpo lo tentano fin troppo.
"Basta, sono pronto," Nagisa protesta ondeggiando i fianchi per seppellire le dita di Sousuke più a fondo, ma l'altro lo ammonisce di nuovo.
"Parlano, i gatti?"
Nagisa sbuffa con un lamento, e poi lo guarda, gli occhi lucidi, stringendo forte i denti sul suo labbro per non chiamare di nuovo Sou-chan.
Sousuke ghigna, ma poi rimuove le dita e poggia entrambe le mani sui fianchi magri e aggraziati del suo ragazzo. Finalmente lo spinge verso il basso e Nagisa è pronto, lo segue. Appena Sousuke inizia ad entrare in lui, i suoi respiri si fanno veloci, la bocca lascia uscire un respiro profondissimo, ed un rantolo spinge fuori dalla sua gola; Sousuke invece lo osserva e prende subito a spingere dentro di lui, a farsi massaggiare dall'interno caldo, umidiccio e ancora stretto di Nagisa.
"Ah, Nagisa..." mormora, il bacino che subito si muove su e giù, gli occhi che si chiudono da soli mentre tutto il suo corpo formicola piacevolmente per lo stimolo sopraffacente. Nagisa rimane lì immobile lasciandolo fare per un po', prima di prendere a cavalcarlo sempre meno in controllo di sé stesso. Sousuke è grande, lo riempie tutto, sembra che si sia infilato in ogni cellula di lui, che lo abbia già esplorato tutto e che ora stia lasciando un calco di sé stesso dentro al proprio corpo.
Gemono e non se ne rendono conto finché Nagisa non si piega in avanti con versi non intenzionalmente disumani, angelici o forse infernali, Sousuke sa solo che lo stanno soltanto facendo pulsare più forte e lo stanno facendo diventare più violento nello spingersi con sempre più energia pura, animale dentro il corpo stretto, caldo, invitante, del suo ragazzo. Che ora frigna per il piacere, stretto stretto, caldo, fuori controllo nel suo miagolio sempre più lungo e lezioso, con i continui forti tintinnii del suo campanellino che scandiscono ogni spinta potente in lui.
"Nagisa..."
"S-Sou-chan," risponde nonostante la regola impostagli. Non gli interessa più. Prende il cerchietto sulla sua testa e lo butta sul materasso, e poi comincia ad agitarsi su e giù, a contrarsi furiosamente attorno al sesso nudo di Sousuke. Che comunque non gli ricorda più che Nagisa dovrebbe solo miagolare, invece afferra con un pugno i suoi capelli e lo stringe a sé quasi fino a togliergli il respiro, poi gli viene dentro con qualche ultimo sobbalzo del bacino.
Nagisa sospira, continua a muoversi, e Sousuke chiuderebbe gli occhi ora lasciandosi cullare dalla sonnolenza se non gli facesse pena la visione di Nagisa che squittisce disperato sopra di lui.
Allunga una mano e avvolge le dita attorno al sesso di Nagisa iniziando subito a pompare, e l'altro ripete i suoi gemiti, si muove ancora attorno a lui, veloce e secco, finché non inizia ad ansimare rumorosamente, correndo incontro all'orgasmo che poi lo sommerge come un'onda alta ed il respiro gli si blocca in gola per un istante mentre tutto il suo corpo rallenta, strisce di bianco zampillano da lui e finiscono calde, viscose, sul ventre di Sousuke. Quest'ultimo lo guarda con gli occhi fuori fuoco, un'espressione stupida sul viso, ma poi respira a fondo trovando pace.
"Nagisa," chiama di nuovo a mo' di commento, per dire tante cose che in fondo sarebbero inutili da ripetere quando Nagisa basta.
L'altro vacilla su di lui, con la bocca aperta, gli occhi chiusi, e poi sorride beato. Infine crolla di lato con piccoli respiri veloci, ancora eccitati e acuti. Con una mano cerca un fazzoletto per poi pulire la pancia di Sousuke che si solleva e abbassa rapida riprendendo il respiro perso.
"Ah, Sou-chan..." Nagisa geme piano, accoccolandosi contro di lui. "Hai preso il cibo facendo la spesa?" Continua subito, in tono più pratico, e guarda l'altro pigramente.
Ah... giusto, la spesa.
"Uh... no. Mi... uhm, ma non ce n'è bisogno, no? Abbiamo ancora roba da mangiare."
"Non importa, ci andiamo tutti e due dopo," Nagisa risponde chiudendo gli occhi.
Sousuke sbuffa, anche se si dice che tanto al supermercato non ci andranno. Si addormenteranno, e poi Nagisa sarà così rimbambito dal sonno che non avrà più intenzione di andarci. "Domani," dirà, e Sousuke potrà rimanere a casa in pace.
E invece Nagisa lo scuote saltellando già vestito e coi capelli bagnati per la doccia che ovviamente si è appena fatto, per poi annunciare che vuole andare al supermercato.
"Vacci da solo," Sousuke borbotta, tirando di più il lenzuolo sopra la sua testa.
"No, mi serve qualcuno che porti le borse!" Nagisa ribatte allegramente.
"Non sono un facchino," l'altro risponde secco.
"Ma sei un uomo grande e forte e tanto bello quando mostri i muscoli..." Nagisa sussurra mieloso.
Sousuke apre gli occhi a metà, alzando un sopracciglio.
"Sono immune alle moine. Voglio stare a letto."
"Anche senza di me?"
"Soprattutto senza di te," grugnisce.
"Anche se finita la spesa penserò a te che mi scopi forte come prima e mi masturberò tutto solo in bagno?" Nagisa insiste, con la voce sempre più sottile e sempre più vicina, gli occhi che sorridono suadenti. "O magari chiederò a qualcun altro di sostituirti..."
Sousuke chiude gli occhi e si ripete che ovviamente Nagisa sta scherzando. Che può rimanere tranquillo a letto. Eppure ringhia, frustrato, per poi alzarsi a sedere.
"Va bene," sputa infine, scocciato, iniziando a rivestirsi.
Nagisa ride silenziosamente, il piccolo diavolo, mentre trotterella fuori dalla stanza.
E Sousuke si stropiccia gli occhi, sbadigliando, mentre guarda la scatola del cinturino. Vuota. E poi realizza che Nagisa ha intenzione di andare al supermercato con il collarino...
Oh, no. Ma una parte di lui lo trattiene e pensa: oh, sì.