Titolo: I'll love you long after you're gone
Fandom: Free!
Personaggi: Rei Ryuugazaki/Nagisa Hazuki
Genere: malinconico, romantico, erotico
Avvertimenti: AU, lime
Parole: 1764
Note: p0rnfest, prompt "lap dance"; COW-T, settimana 3, lezione settimanale, prompt "scossa".
Potrebbe essere l'ultima volta. Rei alza gli occhi sul corpo che ondeggia sopra di lui, circondato dal bianco lieve delle tende a loro volta illuminate dall'arancio delle lanterne che bagna di fuoco anche la pelle del danzatore sopra di lui, con le gambe aperte attorno ai suoi fianchi, il ventre che si muove come l'onda di un oceano che Rei non ha mai visto. Le sue mani scorrono lente e delicate lungo le cosce nude di Nagisa, il ragazzo che ama. Lo ama tanto da piangere, da sentire un fuoco che brucia nel petto e nelle viscere ogni volta che lo vede sorridere. E dire che la sua esistenza, fino a pochi mesi fa, era regolata da perfetti meccanismi e logiche ferree, impossibili da spezzare. Eppure, Nagisa ci è riuscito. Lo ha irretito con il movimento dei suoi fianchi, con il dolce saltellare entusiasta di ogni volta che vedeva Rei. Rei, che si è accorto di avere sviluppato un interesse particolare per il danzatore e concubina del loro sovrano quando l'ha visto ballare per davvero, spargendo sorrisi ma vedendo sincerità solo in quelli che lanciava verso Rei stesso.
Ma domani Rei dovrà andare. È suo dovere in quanto soldato dell'esercito, ha ricevuto ordini direttamente dal suo capitano Tadanori che l'ha guardato con pietà mentre, pietrificato, Rei fissava la sua chiamata ufficiale col timbro del Generale Yamazaki. Lo sanno tutti delle sue fughe fuori dai quartieri dell'esercito per incontrarsi con Nagisa, di notte, dopotutto.
Alza una mano per farla scorrere lungo il petto ed il ventre di Nagisa, impreziositi da piccoli barlumi riflessi della luce del fuoco, la pelle bagnata di olii profumati, pelle che subito dopo viene percorsa da una scossa di piacere.
E poi alza gli occhi, per la prima volta questa sera, con uno sguardo supplice, che chiede perdono per qualcosa al di fuori dal suo controllo. Ma gli occhi magenta di Nagisa sono morbidi, sorridono dolcemente; quando si curva su di lui per baciare le sue labbra bisbiglia piano, "non preoccuparti. So che tornerai da me."
Rei lo guarda stupefatto mentre Nagisa si rimette dritto per poi continuare a farsi percorrere e muovere da onde che giocano a rincorrersi lungo il suo corpo semi-nudo, coperto appena all'inguine ed adornato da gioielli che tentennano ad ogni movimento. È così bello, sembra che la luce riflessa su di lui crei un alone sulla sua pelle, fuori da lui, mentre i suoi fianchi prendono a muoversi con più veemenza sopra il grembo di Rei. Le mani di quest'ultimo allora si spostano dalle cosce bianche di Nagisa, si infilano lentamente sotto il velo che porta, fermato attorno alla vita. La pelle è un po' più calda sotto le sue dita, e liscia si curva quando sfiora il sedere del danzatore che sospira, lanciandogli una occhiata ma continuando a muoversi. Prima il petto e poi il ventre, infine i fianchi in modo armonico mentre le mani disegnano ghirigori invisibili nello spazio attorno a lui, i braccialetti dorati che simboleggiano lo status del suo padrone sembrano dipingere lampi nell'aria.
Lo vuole, lo vuole tantissimo. Dovranno separarsi per chissà quanto e, nonostante Rei abbia giurato a se stesso e Nagisa che tornerà per stringerlo ancora, la paura di non poterlo fare esiste. Lo vuole, Dèi, lo vuole. Le sue mani diventano un po' più pesanti quando scorrono verso l'inguine nudo di Nagisa che trema, ma non si ferma. Rei lo guarda con attenzione, lo sguardo che afferra ogni frammento che riesce a cogliere di Nagisa sopra di sé, per metterlo al sicuro nella memoria. Quella di Rei è eccezionale. Quando sarà lontano da lì, potrà sognare della pelle che brilla, degli occhi e del sorriso di Nagisa. Sorride malinconico al pensiero. Proprio allora Nagisa torna a guardarlo, per poi fermarsi e piegarsi di nuovo su di lui, con le labbra che sfiorano quelle del soldato.
"Voglio tornare," Rei afferma, gli occhi pieni di bellezza che si scaldano per una determinazione che solo ora sembra stancarlo, ora che tutto il suo corpo è in fiamme e Nagisa sembra già una illusione.
"Allora ti aspetto," Nagisa risponde con un piccolo sorriso, per poi sciogliere il velo da attorno i suoi fianchi rivelando il suo corpo. "Rei-chan riesce sempre ad avere quello che vuole," cinguetta nascondendo la paura dietro un altro bacio più lungo ed affamato. "Rei-chan non mi lascerà solo."
"No," Rei concorda, per poi far scorrere le mani, finalmente, lungo tutto il corpo di Nagisa che ha smesso di ondeggiare ed ora è curvato su di lui, strofinando il proprio sesso già duro contro i pantaloni dell'altro con sospiri di desiderio.
Accanto al cuscino di Rei siede un vasetto di olio prodotto proprio per le serate in cui ai soldati viene concessa qualche ora per farsi coccolare e soddisfare dalle concubine di palazzo, tutti nella stessa enorme sala ma separati da veli sottili, troppo lievi per attutire i gemiti provenienti dai letti vicini. Nagisa lo afferra versandone un po' sulle dita di Rei, con un sorriso.
"Puoi prepararmi, Rei-chan," gli annuncia piano, e quando l'altro un po' stupito infila la mano fra le sue gambe ed inizia a disegnare cerchi attorno alla sua fessura Nagisa prende a muoversi di nuovo reggendosi contro le spalle di Rei, con la voglia calda che sale e scende riempiendo le sue vene. Ma quando il dito di Rei inizia ad entrare a lui, si ferma e sospira, le labbra appena aperte, per poi scendere e poi afferrare la mano sotto di lui, ed accompagnare un secondo dito in sé.
"Nagisa-kun..." Rei mormora, con le guance rosse allo spettacolo del danzatore che si scioglie attorno ai suoi polpastrelli, e poi geme per una scossa dovuta alle dita dentro di sé che hanno sfiorato un punto speciale in lui.
"Rei-chan," risponde, con la voglia che cresce così in fretta da lasciarlo quasi stordito, e da rendere i suoi occhi liquidi, dolci ed invitanti come il miele. "Mettilo dentro," aggiunge poi frettoloso, respirando veloce e poi afferrando il sesso eretto contro il quale strofinava le cosce. "Rei-chan."
Rei stringe di nuovo le dita attorno alle cosce di Nagisa, e sente che è già troppo lontano, ma si inarca quando entra in lui, col sangue che sembra sommergerlo già per il calore che sente attorno a sé, lasciandolo senza fiato per un momento. Sensazioni come queste non dovrebbero essere così dolci e non dovrebbe già sentirne la mancanza. Nagisa geme sopra di lui piano, il dorso della mano premuto contro le labbra mentre gli occhi prendono a mostrare un bagliore liquido diverso da quello dovuto all'eccitazione o al desiderio.
"Nagisa-kun," lo chiama, ma Nagisa scuote la testa in silenzio, per poi riprendere a muoversi e spingersi in basso per avvolgere Rei il più possibile, anche se fa male, anche se il suo corpo non era ancora pronto e si sente come se stesse venendo strappato in due. Tutto il suo corpo fa male, e nonostante le sensazioni caccino via i pensieri anche il petto è pieno di dolore come se un pugnale lo stesse trafiggendo. Eppure sorride, di nuovo curvo sopra l'uomo che sa con certezza di amare da quando hanno avuto una lunga e placida conversazione su uno dei balconi a palazzo, osservando la gente in città che rifluiva verso le case riponendo gli attrezzi di lavoro ed accendendo le lanterne delle case mentre il sole riempiva il cielo di un colore che pareva diventare quello degli occhi di Rei. Sorride con forza, sorride aggrappandosi alla certezza che domani sarà solo un arrivederci. Sorride chinandosi a raccogliere un gemito dalle labbra di Rei, sorride quando una lacrima e poi due gli bagnano le guance. Sorride sempre, sorride perché è meglio dell'alternativa, sorride perché non può fare altro. Lo sguardo di Rei si annebbia per il piacere, ma curva le mani attorno alle guance rotonde di Nagisa, attirandolo a sé per un bacio lungo con svariati gemiti a puntellare il silenzio fra loro.
"Prometto di tornare," sussurra, con la mano che scende poi lungo il collo, il petto ed il ventre dell'altro. Infine sfiora il suo sesso, lo accarezza per poi stringerlo fra le dita. Guarda gli occhi di Nagisa chiudersi con le lacrime che sembrano fermarsi, ed il suo viso rilassarsi con un singhiozzo.
"Mi spiace," quello risponde, per poi lasciarsi andare ad una scia di piccoli gridi soffocati dal respiro troppo rapido, con tutto il corpo che si muove in movimenti balbettanti. "Rei-chan," Nagisa chiama poi fra un singhiozzo e l'altro, stringendo le dita fra i capelli scuri di Rei, perso fra il piacere ed il desiderio che domani non arrivi mai.
Rei lo stringe con un braccio, gli bacia i capelli mentre si ritrova confuso fra la tensione nelle sue viscere e la paura. Con l'altra mano continua a toccare, a stimolare il sesso di Nagisa, mentre annusa i suoi capelli. I suoi capelli così rari in quel regno, esotici addirittura, che lo fanno preoccupare per il rischio che qualcuno possa mettere le mani addosso a Nagisa e fargli del male.
"Portati sempre dietro un pugnale," gli raccomanda, fra un respiro affannoso e l'altro, con gli occhi lucidi per il piacere e la commozione. Nagisa lo guarda annuendo, per poi appoggiare la fronte contro la sua, e poi lasciare che le labbra scivolino giù per baciare ancora ed ancora quelle di Rei.
"Non metterti... nei guai," quello aggiunge, chiudendo gli occhi e stringendo ora un pugno attorno ad una ciocca di capelli biondi.
"Ci proverò, ma mi mancherà Rei-chan a trattenermi," Nagisa replica con un singulto che somiglia ad una risatina.
Quando Rei finalmente raggiunge l'orgasmo che si diffonde per tutto il suo corpo in una tensione e rilassamento, lo fa con le labbra premute contro quelle di Nagisa, e Nagisa lo bacia respirando sulla sua bocca, sorridendo per tutte le volte che Rei chiama il suo nome.
"Lasci indietro una fidanzata, Ryuugazaki?" Un compagno di viaggio chiede a Rei quando i loro cavalli li hanno già portati lontani da palazzo, lontani da Nagisa.
"Prego?"
"Sembri triste."
Rei sospira, bevendo un sorso d'acqua dalla sua borsa di cammello.
"Sì, ho lasciato qualcuno a palazzo."
"Ah! Anch'io voglio tornare per mia moglie. Anche i miei piccoli mi aspettano," l'altro risponde, lasciandogli una pacca sulla spalla. "Buona fortuna," aggiunge bonario.
"Grazie," Rei replica con un lieve sorriso, per poi tornare a guardare davanti a sé, costringendosi ad avere fiducia anche se in combattimento tutto può succedere: un colpo troppo veloce, una parata debole, qualcuno che lo colpisca alle spalle. Ma deve tornare, nonostante le incognite. Ha una promessa da mantenere, e c'è qualcuno che lo aspetta.
Fandom: Free!
Personaggi: Rei Ryuugazaki/Nagisa Hazuki
Genere: malinconico, romantico, erotico
Avvertimenti: AU, lime
Parole: 1764
Note: p0rnfest, prompt "lap dance"; COW-T, settimana 3, lezione settimanale, prompt "scossa".
Potrebbe essere l'ultima volta. Rei alza gli occhi sul corpo che ondeggia sopra di lui, circondato dal bianco lieve delle tende a loro volta illuminate dall'arancio delle lanterne che bagna di fuoco anche la pelle del danzatore sopra di lui, con le gambe aperte attorno ai suoi fianchi, il ventre che si muove come l'onda di un oceano che Rei non ha mai visto. Le sue mani scorrono lente e delicate lungo le cosce nude di Nagisa, il ragazzo che ama. Lo ama tanto da piangere, da sentire un fuoco che brucia nel petto e nelle viscere ogni volta che lo vede sorridere. E dire che la sua esistenza, fino a pochi mesi fa, era regolata da perfetti meccanismi e logiche ferree, impossibili da spezzare. Eppure, Nagisa ci è riuscito. Lo ha irretito con il movimento dei suoi fianchi, con il dolce saltellare entusiasta di ogni volta che vedeva Rei. Rei, che si è accorto di avere sviluppato un interesse particolare per il danzatore e concubina del loro sovrano quando l'ha visto ballare per davvero, spargendo sorrisi ma vedendo sincerità solo in quelli che lanciava verso Rei stesso.
Ma domani Rei dovrà andare. È suo dovere in quanto soldato dell'esercito, ha ricevuto ordini direttamente dal suo capitano Tadanori che l'ha guardato con pietà mentre, pietrificato, Rei fissava la sua chiamata ufficiale col timbro del Generale Yamazaki. Lo sanno tutti delle sue fughe fuori dai quartieri dell'esercito per incontrarsi con Nagisa, di notte, dopotutto.
Alza una mano per farla scorrere lungo il petto ed il ventre di Nagisa, impreziositi da piccoli barlumi riflessi della luce del fuoco, la pelle bagnata di olii profumati, pelle che subito dopo viene percorsa da una scossa di piacere.
E poi alza gli occhi, per la prima volta questa sera, con uno sguardo supplice, che chiede perdono per qualcosa al di fuori dal suo controllo. Ma gli occhi magenta di Nagisa sono morbidi, sorridono dolcemente; quando si curva su di lui per baciare le sue labbra bisbiglia piano, "non preoccuparti. So che tornerai da me."
Rei lo guarda stupefatto mentre Nagisa si rimette dritto per poi continuare a farsi percorrere e muovere da onde che giocano a rincorrersi lungo il suo corpo semi-nudo, coperto appena all'inguine ed adornato da gioielli che tentennano ad ogni movimento. È così bello, sembra che la luce riflessa su di lui crei un alone sulla sua pelle, fuori da lui, mentre i suoi fianchi prendono a muoversi con più veemenza sopra il grembo di Rei. Le mani di quest'ultimo allora si spostano dalle cosce bianche di Nagisa, si infilano lentamente sotto il velo che porta, fermato attorno alla vita. La pelle è un po' più calda sotto le sue dita, e liscia si curva quando sfiora il sedere del danzatore che sospira, lanciandogli una occhiata ma continuando a muoversi. Prima il petto e poi il ventre, infine i fianchi in modo armonico mentre le mani disegnano ghirigori invisibili nello spazio attorno a lui, i braccialetti dorati che simboleggiano lo status del suo padrone sembrano dipingere lampi nell'aria.
Lo vuole, lo vuole tantissimo. Dovranno separarsi per chissà quanto e, nonostante Rei abbia giurato a se stesso e Nagisa che tornerà per stringerlo ancora, la paura di non poterlo fare esiste. Lo vuole, Dèi, lo vuole. Le sue mani diventano un po' più pesanti quando scorrono verso l'inguine nudo di Nagisa che trema, ma non si ferma. Rei lo guarda con attenzione, lo sguardo che afferra ogni frammento che riesce a cogliere di Nagisa sopra di sé, per metterlo al sicuro nella memoria. Quella di Rei è eccezionale. Quando sarà lontano da lì, potrà sognare della pelle che brilla, degli occhi e del sorriso di Nagisa. Sorride malinconico al pensiero. Proprio allora Nagisa torna a guardarlo, per poi fermarsi e piegarsi di nuovo su di lui, con le labbra che sfiorano quelle del soldato.
"Voglio tornare," Rei afferma, gli occhi pieni di bellezza che si scaldano per una determinazione che solo ora sembra stancarlo, ora che tutto il suo corpo è in fiamme e Nagisa sembra già una illusione.
"Allora ti aspetto," Nagisa risponde con un piccolo sorriso, per poi sciogliere il velo da attorno i suoi fianchi rivelando il suo corpo. "Rei-chan riesce sempre ad avere quello che vuole," cinguetta nascondendo la paura dietro un altro bacio più lungo ed affamato. "Rei-chan non mi lascerà solo."
"No," Rei concorda, per poi far scorrere le mani, finalmente, lungo tutto il corpo di Nagisa che ha smesso di ondeggiare ed ora è curvato su di lui, strofinando il proprio sesso già duro contro i pantaloni dell'altro con sospiri di desiderio.
Accanto al cuscino di Rei siede un vasetto di olio prodotto proprio per le serate in cui ai soldati viene concessa qualche ora per farsi coccolare e soddisfare dalle concubine di palazzo, tutti nella stessa enorme sala ma separati da veli sottili, troppo lievi per attutire i gemiti provenienti dai letti vicini. Nagisa lo afferra versandone un po' sulle dita di Rei, con un sorriso.
"Puoi prepararmi, Rei-chan," gli annuncia piano, e quando l'altro un po' stupito infila la mano fra le sue gambe ed inizia a disegnare cerchi attorno alla sua fessura Nagisa prende a muoversi di nuovo reggendosi contro le spalle di Rei, con la voglia calda che sale e scende riempiendo le sue vene. Ma quando il dito di Rei inizia ad entrare a lui, si ferma e sospira, le labbra appena aperte, per poi scendere e poi afferrare la mano sotto di lui, ed accompagnare un secondo dito in sé.
"Nagisa-kun..." Rei mormora, con le guance rosse allo spettacolo del danzatore che si scioglie attorno ai suoi polpastrelli, e poi geme per una scossa dovuta alle dita dentro di sé che hanno sfiorato un punto speciale in lui.
"Rei-chan," risponde, con la voglia che cresce così in fretta da lasciarlo quasi stordito, e da rendere i suoi occhi liquidi, dolci ed invitanti come il miele. "Mettilo dentro," aggiunge poi frettoloso, respirando veloce e poi afferrando il sesso eretto contro il quale strofinava le cosce. "Rei-chan."
Rei stringe di nuovo le dita attorno alle cosce di Nagisa, e sente che è già troppo lontano, ma si inarca quando entra in lui, col sangue che sembra sommergerlo già per il calore che sente attorno a sé, lasciandolo senza fiato per un momento. Sensazioni come queste non dovrebbero essere così dolci e non dovrebbe già sentirne la mancanza. Nagisa geme sopra di lui piano, il dorso della mano premuto contro le labbra mentre gli occhi prendono a mostrare un bagliore liquido diverso da quello dovuto all'eccitazione o al desiderio.
"Nagisa-kun," lo chiama, ma Nagisa scuote la testa in silenzio, per poi riprendere a muoversi e spingersi in basso per avvolgere Rei il più possibile, anche se fa male, anche se il suo corpo non era ancora pronto e si sente come se stesse venendo strappato in due. Tutto il suo corpo fa male, e nonostante le sensazioni caccino via i pensieri anche il petto è pieno di dolore come se un pugnale lo stesse trafiggendo. Eppure sorride, di nuovo curvo sopra l'uomo che sa con certezza di amare da quando hanno avuto una lunga e placida conversazione su uno dei balconi a palazzo, osservando la gente in città che rifluiva verso le case riponendo gli attrezzi di lavoro ed accendendo le lanterne delle case mentre il sole riempiva il cielo di un colore che pareva diventare quello degli occhi di Rei. Sorride con forza, sorride aggrappandosi alla certezza che domani sarà solo un arrivederci. Sorride chinandosi a raccogliere un gemito dalle labbra di Rei, sorride quando una lacrima e poi due gli bagnano le guance. Sorride sempre, sorride perché è meglio dell'alternativa, sorride perché non può fare altro. Lo sguardo di Rei si annebbia per il piacere, ma curva le mani attorno alle guance rotonde di Nagisa, attirandolo a sé per un bacio lungo con svariati gemiti a puntellare il silenzio fra loro.
"Prometto di tornare," sussurra, con la mano che scende poi lungo il collo, il petto ed il ventre dell'altro. Infine sfiora il suo sesso, lo accarezza per poi stringerlo fra le dita. Guarda gli occhi di Nagisa chiudersi con le lacrime che sembrano fermarsi, ed il suo viso rilassarsi con un singhiozzo.
"Mi spiace," quello risponde, per poi lasciarsi andare ad una scia di piccoli gridi soffocati dal respiro troppo rapido, con tutto il corpo che si muove in movimenti balbettanti. "Rei-chan," Nagisa chiama poi fra un singhiozzo e l'altro, stringendo le dita fra i capelli scuri di Rei, perso fra il piacere ed il desiderio che domani non arrivi mai.
Rei lo stringe con un braccio, gli bacia i capelli mentre si ritrova confuso fra la tensione nelle sue viscere e la paura. Con l'altra mano continua a toccare, a stimolare il sesso di Nagisa, mentre annusa i suoi capelli. I suoi capelli così rari in quel regno, esotici addirittura, che lo fanno preoccupare per il rischio che qualcuno possa mettere le mani addosso a Nagisa e fargli del male.
"Portati sempre dietro un pugnale," gli raccomanda, fra un respiro affannoso e l'altro, con gli occhi lucidi per il piacere e la commozione. Nagisa lo guarda annuendo, per poi appoggiare la fronte contro la sua, e poi lasciare che le labbra scivolino giù per baciare ancora ed ancora quelle di Rei.
"Non metterti... nei guai," quello aggiunge, chiudendo gli occhi e stringendo ora un pugno attorno ad una ciocca di capelli biondi.
"Ci proverò, ma mi mancherà Rei-chan a trattenermi," Nagisa replica con un singulto che somiglia ad una risatina.
Quando Rei finalmente raggiunge l'orgasmo che si diffonde per tutto il suo corpo in una tensione e rilassamento, lo fa con le labbra premute contro quelle di Nagisa, e Nagisa lo bacia respirando sulla sua bocca, sorridendo per tutte le volte che Rei chiama il suo nome.
"Lasci indietro una fidanzata, Ryuugazaki?" Un compagno di viaggio chiede a Rei quando i loro cavalli li hanno già portati lontani da palazzo, lontani da Nagisa.
"Prego?"
"Sembri triste."
Rei sospira, bevendo un sorso d'acqua dalla sua borsa di cammello.
"Sì, ho lasciato qualcuno a palazzo."
"Ah! Anch'io voglio tornare per mia moglie. Anche i miei piccoli mi aspettano," l'altro risponde, lasciandogli una pacca sulla spalla. "Buona fortuna," aggiunge bonario.
"Grazie," Rei replica con un lieve sorriso, per poi tornare a guardare davanti a sé, costringendosi ad avere fiducia anche se in combattimento tutto può succedere: un colpo troppo veloce, una parata debole, qualcuno che lo colpisca alle spalle. Ma deve tornare, nonostante le incognite. Ha una promessa da mantenere, e c'è qualcuno che lo aspetta.
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