Titolo: Bathing in my sun
Fandom: Haikyuu!!
Personaggi: Yachi/Kiyoko
Genere: erotico, fluff
Avvertimenti: AU, yuri, fingering
Parole: 3267
Note: Questa è per tipo 4 cose diverse.
COW-T, settimana 3, M1 scegliendo fluff, AU e lemon come con le altre.
P0rnfest, prompt “RPG!AU, Kiyoko è la principessa del reame e Yachi la sua dama di compagnia. Che ci passa insieme più tempo di quanto dovrebbe.” Prompt che mi sono lasciata da sola, fra l'altro.
Presenting P0rn con l’immagine 69
Femslash February, ce la faccio proprio risicata yaaaay
“Ce la posso fare. Ce la posso fare.”
Si sta così bene, avvolti nell’oscurità e nel nulla dello sgabuzzino. È uno spazio stretto, con un po’ di luce che passa dalla fessura sotto la porta, ma a parte questo il fatto che Yachi si trovi schiacciata fra scope, palette e vari grembiuli non può fare altro che compattarla tutta assieme. Come se, senza qualcosa a tenerla stretta, ci fosse il pericolo di vederla fluttuare in tanti pezzi per lo spazio attorno a sé.
E forse succederà, se il suo cuore non la smetterà di battere così forte da minacciare di esplodere o fermarsi di botto.
Bum bum, e respira forte, tenendosi la mano premuta contro il petto per impedirgli di uscire. Bum bum, Hitoka trattiene il respiro giù in gola stringendo gli occhi chiusi, ma un piccolo gemito le scappa lo stesso. E allora tanto vale.
Lascia che i polmoni si svuotino e la testa cade all’indietro mentre stringe le ginocchia al petto.
Non ce la posso fare.
E, sinceramente, non è giusto. Non vale che la principessa Kiyoko possa farle tutto questo con uno sguardo, passandole le dita fra i capelli, sfiorandole la guancia col pollice. Ed è proprio quando la principessa le dedica uno dei suoi rari sorrisi lievi, quando la chiama per nome con la voce sottile e delicata come il tintinnio di una campanella, è quando la mattina Yachi la sveglia e la principessa si lascia scappare un mugolio assonnato e un soffice buongiorno che il cuore di Yachi prende a tamburellare, piccolo ma agitato.
Ma improvvisamente la voce della principessa interrompe il vortice di pensieri cupi facilitato dall’ombra che fino ad un istante fa le sembrava così rassicurante.
“Yachi-san?”
Viene da un posto così vicino che le rimbomba dentro, perché è stata scoperta. Sospira, prima di spingere con la mano contro la porta, ed è così che la principessa Kiyoko la trova: rannicchiata nello sgabuzzino buio, tutta rossa, ed i suoi occhi diventano grandi e larghi.
“Cosa ci fai lì?”
Yachi trema appena, premendosi ancora la mano sul petto - strano, adesso che la vede, la principessa, il suo petto non sembra più un posto così stretto, i suoi polmoni sembrano aver ricordato come funzionare.
“Stavo pensando,” dice Yachi, torcendosi le mani. Sul viso della principessa appare una espressione distesa, ora, le sue labbra si piegano appena in un sorriso, e con calma le porge la mano.
“Vieni con me.”
Yachi la guarda, sbatte le palpebre, ma pur senza capire prende la mano graziosa della sua principessa, facendosi aiutare ad alzarsi. Ogni parte del suo corpo è dove dev’essere, non serve più qualcosa di stretto a tenerla insieme. Guarda la principessa, e le stringe la mano con un po’ più di sicurezza mentre finalmente le sorride di rimando.
Parlare non sembra più facile dopo, anche davanti ad una tazza di tè caldo e con la luce del sole che disegna arabeschi sul tavolo, filtrata dalle tende. La principessa sembra concentrarsi un po’ più del solito sul viso di Yachi, che scappa dai suoi sguardi in continuazione mentre il rumore dei cucchiaini che girano pigramente nelle tazze fanno da sottofondo alle loro parole.
“Principessa,” dice la dama, stringendosi fra le spalle, “devo dirvi una cosa importante, e non mi aspetto niente da voi, e non lo dico per guadagnarci qualcosa, e non voglio assolutamente che vi sentiate obbligata a rispondere, e non voglio che quello che vorrei dirvi vi metta a disagio.” Le sue parole rotolano sempre più veloci fuori dalle sue labbra, e stringe gli occhi insieme anche se il mondo fuori di lei non cambierà per questo - la principessa la sta guardando di sicuro mentre arrossisce furiosamente, forse sente anche il suo cuore sbatacchiare forte nel petto, e forse può leggerle il pensiero in ogni piega della sua espressione. Ma qualsiasi sia il caso, rimane seduta dov’è e la guarda in silenzio, finché Yachi non apre lentamente gli occhi.
“Di cosa si tratta?” Chiede la principessa, spostando una ciocca dei suoi lunghi capelli neri dietro l’orecchio, e sarà una illusione ma a Yachi sembra di vedere un po’ di colorito sulle sue guance, giù per il collo.
“Ecco, sì,” Yachi ricomincia, giocando con le proprie dita. “Stavo pensando che negli ultimi tempi è difficile per me starvi accanto.”
Guarda in basso, dentro la tazza come se potesse immergervisi e sparire, ma lo sguardo della principessa diventa un tocco quasi concreto sulla sua fronte, e perciò alza gli occhi.
Ma prima che i loro sguardi possano incontrarsi, è quello della principessa a spostarsi. Verso il tavolo, sulle proprie mani che ora stringe lievemente a pugno, e la sua espressione pare rigida, quasi contrita.
“... Perché non riesco a guardarvi, perché quando vi guardo non riesco a fare altro.” Yachi spinge le parole fuori dalle labbra una ad una, e stringe le braccia attorno al ventre.
La principessa alza gli occhi di nuovo su di lei, con le lunghe ciglia che battono sbigottite, e Yachi si agita sulla sedia mentre prende un sorso di tè.
“Insomma, voglio dire… è da tanto tempo che passo le giornate con voi. Abbiamo passato pomeriggi insieme, abbiamo fatto tante cose, abbiamo parlato tanto. Sono stata la vostra ombra a lungo, e spero di aver fatto un buon lavoro.”
Yachi preme le labbra insieme in una linea sottile, con le guance che diventano un po’ più calde.
“Ho visto la vostra gentilezza, e non ho mai visto nessuno che fosse forte e bello come voi.”
La principessa smette di girare il cucchiaino nella tazza, e finalmente apre le labbra.
“Cosa stai cercando di dirmi, Yachi?”
Yachi trema appena, curvandosi un po’ nelle proprie spalle come se volesse diventare una piccola pallina invisibile.
“Principessa, non riesco più ad immaginare di passare una giornata senza starvi accanto. Voglio essere il vostro sostegno per sempre. Non so come altro dirlo.”
La principessa sbatte ancora le palpebre, e improvvisamente appoggia la schiena contro la sedia con uno sguardo imbambolato. Un discorso del genere non sarebbe inappropriato sulle labbra di un cavaliere, ma nessuno le ha mai detto qualcosa di simile. Yachi è con lei tutti i giorni, dal risveglio alla notte, l’ha vista nuda e l’ha aiutata a vestirsi. Non c’è un anfratto di Kiyoko che Yachi non conosca.
Lentamente la sua mano scivola verso quella della sua dama, e nonostante la senta fremere Yachi non ritira la propria, quindi avanza ancora un po’, fino a stringerla fra le proprie.
Abbassano entrambe lo sguardo ancora, con il viso in fiamme, e in quel momento a Kiyoko sembra che Yachi sia tutta intera nel palmo della sua mano, piccola e fragile e rannicchiata su se stessa, senza difese.
È un pensiero sciocco, ma il suo cuore comincia a battere forte e finalmente alza lo sguardo, e poi sente le proprie gambe farla alzare in piedi mentre Yachi la guarda con gli occhi un po’ lucidi.
“Alzati,” le dice, e Yachi esita solo un momento prima di obbedire, lasciandosi sfuggire solo un piccolo gemito strozzato quando le braccia della principessa si avvolgono attorno a lei e il suo profumo di fiori diventa forte. Il calore sul viso di Yachi diventa calore su tutta la pelle quando le dita di Kiyoko passano dolcemente fra i suoi capelli ed entrambe chiudono gli occhi solo un momento.
“Grazie,” dice Kiyoko, finalmente allontanandosi quanto basta per guardare Yachi negli occhi con un brillio. “Ti voglio bene, Yachi.”
La dama arrossisce ancora, e sbatte le palpebre furiosamente, ma poi qualcosa nel petto diventa solido e forte nel suo petto quando alza lo sguardo e guarda la principessa negli occhi con la luce del sole che mette in risalto ogni curva del suo viso e che fa splendere i suoi occhi.
Esitante, si sporge in avanti e avvicina il viso a quello della principessa, col cuore che batte forte ma, stranamente, deciso. Kiyoko regge il suo sguardo e non si ritrae, anzi le stringe le braccia attorno con più forza, con una mano che sale lungo la schiena di Yachi.
Che esita ancora qualche secondo, si avvicina piano, Kiyoko la sente rabbrividire fra le sue braccia e infine chiude gli occhi quando Yachi tocca le sue labbra con le proprie. Con timidezza, ed è un contatto breve ma geme lo stesso lievemente, mentre la mano di Kiyoko sale fino alla nuca e gioca piano coi suoi capelli biondi prima che si spinga contro di lei per baciarla davvero.
Yachi sente i seni della principessa premuti contro di lei, sente le sue labbra muoversi sotto le proprie, sente le sue braccia strette attorno a lei, e per un momento il suo corpo sembra essere diventato una statua, mentre la sua mente cerca di afferrare ciò che sta accadendo. Quando lo fa, però, Yachi finalmente si muove e risponde, con le labbra che si accompagnano a quelle di Kiyoko, baciano le sue mentre le spalle si rilassano, e il gelo che si era formato in un secondo nel suo petto si tramuta istantaneamente in calore, liquido e confortevole quanto una tazza di cioccolato.
Le loro labbra sono premute così forte assieme che Yachi sente la principessa sorridere, e apre gli occhi per vedere i suoi socchiusi dolcemente con una morbidezza che non sapeva potesse dimostrare.
“Sei così dolce che non sono riuscita a trattenermi,” spiega la principessa, facendo un passo indietro e lasciandola andare, ma poi si morde il labbro con un po’ di rosa che le colora le guance di nuovo. “Sai, devo dirti anch’io qualcosa.”
Yachi trattiene il respiro per qualche secondo, improvvisamente con tensione sul suo viso, e guarda in basso con tutto il peso della propria posizione che le cade sulle spalle. Oh, no, ha baciato la principessa. Ha davvero baciato la principessa - non ne ha il diritto. Non ha nemmeno il diritto di abbracciarla, non ha il diritto di dirle che la ama. Potrebbero punirla severamente per questo.
“Ho voglia di toccarti un po’ di più,” dice Kiyoko invece, prendendole la mano e portandola alle proprie labbra. E poi la gira, palmo in su, bacia il centro della sua mano e la guarda, con gli occhi scuri puntati in quelli tondi e innocenti di Yachi. “Non ho mai pensato nulla di simile, e lo sto pensando solo adesso. Però le tue labbra hanno un buon sapore, e… ho tanta voglia di assaggiarti di nuovo. Posso?”
Gli occhi di Yachi si allargano e il cuore le balzella nel petto, mentre Kiyoko abbassa lo sguardo e indietreggia di un passo.
“Sono solo una suddita,” dice Yachi, imitandola e stringendo i pugni per poi trattenere il respiro per qualche secondo con gli occhi stretti stretti, prima di buttarlo tutto fuori con un mucchio di parole.
“Ma se è questo che volete, se volete che vi baci e vi tocchi e vi baci ancora e solo se lo volete, allora lo farò volentieri perché siete bellissima e dolce e gentile e meravigliosa, principessa.”
Mentre recupera il fiato, Kiyoko la guarda con la testa piegata di lato e un rossore che diventa sempre più intenso sulle guance, ma finalmente allunga di nuovo una mano accarezzando la testa della sua dama di compagnia.
“Davvero?”
Yachi la guarda con gli occhi larghi e la testa ancora china, per poi annuire.
Kiyoko le accarezza la guancia, annuendo, e preme un bacio sulla sua fronte.
“D’accordo. Grazie, Yachi-san.”
Non passamo molti giorni prima che Yachi si ritrovi seduta sul letto, tutta rossa e tremante come poco prima, con tutti i muscoli tesi. Tuttavia le basta guardare la principessa mentre lascia cadere l’abito cerimoniale della Domenica perché il bollore che ha conservato e che è cresciuto vertiginosamente coi giorni sciolga la tensione fra i muscoli e sotto la pelle, mentre il petto riprende a rimbombare per le piccole esplosioni calde nel cuore.
È così bella, e quando siede accanto a Yachi le tende della camera da letto disegnano fiori di luce sulla sua pelle di porcellana.
“Siete così bella,” Yachi mormora, sfiorando il neo sul mento della principessa. Che, con chiunque altro, mostrerebbe un cipiglio quasi freddo e distaccato ma, Yachi se n’è accorta solo di recente, accanto alla sua dama si ammorbidisce, diventa una espressione sempre tenera, sempre distesa.
Per un secondo, Yachi si chiede da quanto Kiyoko pensasse a Yachi in questi termini, da quanto la desiderasse in questo modo. Si chiede se sarebbe stato possibile dirglielo prima, quanto l’ammira, quanto sia bella e gentile.
Le dita di Kiyoko che scivolano fra le sue cosce scacciano i suoi pensieri, però, e Yachi si lascia scappare un gemito sorpreso mentre guarda la sua principessa con gli occhi aperti, spalancati.
“Scusami,” dice Kiyoko, e allontana la mano di nuovo con il rosa che si spande sulle guance, e Yachi spalanca la bocca, per poi scuotere la testa e prenderle la mano.
“No, no, non… ero solo sorpresa,” balbetta, e piano, con qualche pausa, avvicina il viso a quello di Kiyoko, col viso tutto rosso e caldo, prima di baciarla e far scivolare la propria, di mano, lungo la sua coscia. Tremando, con esitazione e la convinzione assoluta che non ne abbia il diritto. Ma Kiyoko, dopotutto, non sembra rifiutare il suo tocco. Sospira sulle sue labbra, prima di spingersi contro di lei nel bacio, stringendo un braccio attorno alla sua vita, e Yachi chiude gli occhi avventurandosi con le dita su per il suo ventre, fino a toccarle il seno sussultando.
“Non l’ho mai fatto prima,” confessa, guardando la principessa con un addendo di pudore.
“Nemmeno io,” Kiyoko ammette a voce bassa, e sospira.
“Però mi sono toccata spesso, ultimamente, pensandovi.” Yachi si interrompe, e si copre subito il viso. “Non so perché l’ho detto.”
Kiyoko sussulta un momento, poi scoppia a ridere.
“Oh! Oh, ma non… oh, non volevo… non so perché l’ho detto,” Yachi ripete, arrossendo ancora di più, ma Kiyoko scuote la testa agitando i bei capelli scuri.
“Non ti preoccupare. Mi fa piacere,” risponde, premendo la mano calda di Yachi contro il proprio seno, e preme ancora le proprie labbra sulle sue. Le labbra di Yachi tremano, prima di lasciarle sfuggire un gemito. Fa caldo fra le sue gambe, e c’è qualcosa che pulsa, e le sembra un po’ la stessa cosa che sente quando immagina la principessa, nelle sue fantasie. Ma questo è reale, sono davvero i suoi capezzoli che sente sotto le dita, è davvero il suo respiro caldo che sente contro la guancia, sono davvero le sue ciglia a solleticarle la pelle.
E di nuovo esita, con lo sguardo che sfugge a quello di Kiyoko mentre si tortura le mani. Kiyoko la osserva da dietro gli occhiali, sorpresa, infine sospira.
“Per favore, Yachi, almeno tu non tenerti così lontana da me.”
Yachi la guarda di nuovo, e nella sua espressione c’è qualcosa di solitario, qualcosa di sbagliato.
“Ah, ma non volevo… non intendevo darvi quella impressione!” Risponde, accarezzandole il fianco.
“Lo so,” Kiyoko risponde con un sorriso lieve. “Tutti vogliono mostrare che mi considerano importante, ma tutti sembrano anche allontanarsi da me, come se avessero paura.”
Yachi sbatte le palpebre, con le labbra che si aprono appena, ma per qualche secondo non dice nulla. Infine, però, annuisce con un’aria decisa mentre spinge gentilmente Kiyoko contro il materasso, sovrastandola.
“Va bene,” sussurra, premendo un breve bacio sulle sue labbra, e le guance di Kiyoko si infiammano di nuovo ma, poi, sorride avvolgendo ancora le braccia attorno alla dama. “Ma mi dovete guidare. Non so cosa dovrei fare,” aggiunge poi, e Kiyoko la guarda a lungo contro i raggi del sole nella stanza, poi annuisce. Prende la mano piccola e ancora esitante di Yachi, guidandola lungo il proprio corpo con piccoli sospiri e un lungo sorriso, poi si morde il labbro quando le dita della sua dama finiscono fra le sue gambe. E Yachi ammutolisce, spalancando gli occhi alla sensazione umida sulle punte delle dita. Certo, è una sensazione che conosce già, ma… bagnarsi della principessa è una di quelle cose che non si sarebbe mai aspettata di fare. La luce soffusa del sole accarezza la pelle e illumina gli occhi scintillanti di Kiyoko, e Yachi si ferma a guardarla per un po’ mentre, dimentica di tutto, appoggia la fronte contro la sua. Sente Kiyoko allargare le gambe e le sue braccia stringerla ancora, e naturale come il respiro a Yachi viene da muovere le dita nel calore che l’invita, nell’umidità accogliente dove le punte delle dita trovano un bottoncino che sembra sciogliere la principessa sotto di lei, sbattendo le palpebre con le labbra che si aprono, con un mugolio che sboccia dalle sue labbra. È un suono che Yachi non le ha mai sentito fare, ma per un istante ci pensa su, a quanto dolce suonasse.
Bacia ancora la sua principessa, osservando di sfuggita i fiori di luce danzare sulla sua pelle e il rossore che diventa sempre più evidente sulle sue guance, con il calore che cresce dentro di lei immediatamente, sempre di più. Fa bollire i pensieri e la paura nell’aria, si dissolvono come vapore e il corpo di Yachi finalmente non trema più mentre esplora con sempre meno timidezza il corpo di Kiyoko, con le labbra e con le dita, con gli occhi. Sente le cosce un po’ morbide della principessa stringersi di nuovo attorno alla sua mano, sente il suo bacino ondeggiare e Yachi si lecca le labbra, guardando la sua principessa arrossire ancora, con gli occhi socchiusi e liquidi, ma rabbrividisce quando altre dita appaiono fra le sue gambe, toccandola a loro volta, e deglutisce trattenendosi con un pigolio, ma muove le dita ancora, fa piovere baci sulla pelle della principessa, con movimenti sempre più fluidi e la pelle che sembra diventare sempre più calda.
E poi, senza avvertimento, la principessa lascia andare un piccolo singulto, si irrigidisce, inarca la schiena, e in quell’esatto momento Yachi spalanca gli occhi, per la sorpresa, mentre entrambe si fermano.
“Va… tutto bene?” Chiede, e Kiyoko chiude gli occhi respirando forte, con i denti piantati nel labbro. Poi li riapre di nuovo, con uno sguardo tanto sereno che potrebbe calmare il cuore di Yachi per sempre. Annuisce, tremando ancora, con un piccolo mugolio.
“Va tutto bene. Grazie,” dice, per poi baciare la fronte di Yachi mentre le sue dita riprendono a muoversi fra le sue cosce, e ottiene un mugolio frustrato. Anche i fianchi di Yachi prendono a cercarla, come a volersi spingere contro il suo tocco delicato, e presto tutto il suo corpo preme contro quello della principessa, le sue labbra la esigono e Kiyoko cede facilmente, schiudendo le labbra mentre la osserva soddisfatta.
Yachi singhiozza, frustrata, mentre insegue una sensazione che sta proprio lì, nel suo fulcro, la può assaggiare, e poi lascia esplodere un sospiro fra le labbra quando finalmente la tocca, la fa scoppiare, e il calore irrora la sua pelle e ogni centimetro della sua carne, intenso e gustoso.
Il suo corpo sembra perdere tutta la propria forza all’improvviso, mentre il suo centro trema e i suoi occhi rimangono spalancati su quelli della principessa sotto di lei. Sente le dita ritrarsi e trema ancora, un po’ infastidita, ma finalmente abbraccia Kiyoko immergendosi nel profumo forte della sua pelle, col sole che da fuori le accarezza e le culla.
Rimangono abbracciate per qualche minuto, con qualche piccolo bacio e qualche chiacchiera sporadica, prima che Yachi rotoli sul fianco guardando Kiyoko da vicino. Si mette a contare le lentiggini sul suo naso e sorride, toccandole il fianco.
È successo tutto in un secondo, o così le pare. Ma è cambiato tutto, persino il tremore costante nel suo cuore sembra essere cessato. Almeno per oggi.