Titolo: St’amore è panna montata al veleno
Fandom: Killing Stalking
Personaggi: Oh Sangwoo/Yoon Bum
Genere: erotico
Avvertimenti: missing moment, violenza, pwp
Parole: 776
Note: COW-T10, seconda settimana, M3 con “Achille Lauro – Me ne frego”, prevedibilmente. Sì, l’ho usata per una roba di “amore” veramente malato, ma oh, non avevo altre idee XD posso pure chiamarla una spitefic contro il rompimento di palle degli anti. E io scrivo ficcy su KS nel 2020, che potete farmi? Nulla, mwahahahaha.
In giorni come questo, Sangwoo parrebbe quasi dolce. In giorni come questo, assomiglia a qualcuno di diverso, qualcuno che sarebbe potuto diventare in potenziale, se qualcuno non l'avesse rotto come un giocattolo. A volte lo guarda e non legge sufficienza, disprezzo, una risata silenziosa nel suo sopracciglio alzato.
A volte apre le braccia, e lascia che Bum gli si accoccoli addosso mentre guardano la televisione in silenzio. In quei momenti, a volte gli viene in mente quanto fosse piacevole da bambino, stare assieme a qualcuno senza tremare come un coniglietto - ormai tanto tempo fa.
A volte, Sangwoo pare avere davvero bisogno di lui. Nel modo in cui, pure scopandolo come un animale, a Yoon Bum sembra che trattenendolo per le braccia sottili Sangwoo non faccia altro che trattenerlo, perché non gli sfugga tra le dita.
A volte sorride, ed è così bello. Gli fa ricordare i tempi in cui Bum si masturbava furiosamente pensando alla sua faccia, sussurrando il suo nome fra le lenzuola sporche e puzzolenti, nella sua camera disastrata, nel disordine. L’unica cosa che sembrava avere un senso erano il viso, il nome di Sangwoo.
A volte lo dimentica, che non è altro che una illusione. E quando lo dimentica, Sangwoo si premura prontamente di ricordarglielo.
Non è una persona gentile.
Però adesso, in giorni come questo, sembrerebbe quasi esserlo. È diventato così gentile che a volte Bum gli dice di no, e non si ritrova scaraventato al suolo con soltanto uno schiaffo. Va meglio di prima, di sicuro.
E quando fanno sesso, in giorni come questo, Sangwoo spesso lo prende in bocca, addirittura, anche se non gli piace. A volte lo guarda, mentre la sua lingua si muove contro la carne calda di Bum, e guardare la sua faccia rossa distendersi per il piacere pare un motivo abbastanza valido da continuare a farlo.
E quando lo prende da dietro, le mani salde sui suoi fianchi rachitici, Sangwoo si premura di andare piano, di assicurarsi che non gli faccia troppo male. A volte gli accarezza sbrigativamente il ventre, la schiena, i capelli, per fargli sapere che può anche godere. Che non glielo negherà.
E Bum gode, tantissimo. Ogni singola volta. Così tanto da tremare, piangere, da gemere così forte da infastidirsi da solo, gode così tanto da non sapere cosa farsene. Ogni volta va a fuoco, con le mani grandi di Sangwoo che lo tengono al sicuro, o che scelgono di non fargli del male invece del farglielo - le stesse mani che potrebbero stringerlo e ucciderlo con una facilità ridicola. Mani che, effettivamente, l’hanno già quasi ucciso fin troppe volte.
Preferirebbe non pensarci, ma lo sa. Ormai l’ha visto accadere abbastanza volte perché il risultato possa cambiare. Prima o poi torneranno al punto di partenza. Lo sa, e preferisce seppellire il campanello d’allarme sotto il piacere di adesso. Di questo momento. Di questo istante mentre inarca la schiena con le dita di Sangwoo che si muovono con violenza dentro di lui. In giorni come questo, quelle mani lo accarezzano, si intrecciano alle sue, quelle mani lo tengono caldo, al sicuro.
Forse è amore, forse è solo che Sangwoo si sente bene, con qualcosa di vivo e inerme per casa. Qualcosa che non sia un ricordo di sua madre.
Altri, fuori da queste mura, direbbero che non può essere amore, che è solo violenza, che dovrebbe scappare. E forse hanno ragione. Forse Sangwoo finirà per ucciderlo, quando si sarà stancato. Ma perché pensarci? È così bello, adesso. È tutto perfetto. Perché pensarci?
Forse Sangwoo è veleno, il suo amore è mortale, ma quando lo chiama per nome la sua voce è così bella. Quando lo tocca così, sotto il lenzuolo, preoccupandosi del suo piacere, le sue mani sono così dolci. Quando lo guarda e sorride Sangwoo è perfetto, pure con le occhiaie; è così perfetto che Yoon Bum a volte ancora pensa che non si meriti di essere qui. Si meriterebbe di essere di nuovo a casa dello zio, a farsi picchiare e scopare da lui, senza potersi lamentare, senza valere nulla per nessuno.
Yoon Bum viene ancora, sul materasso spoglio e duro, Sangwoo gli sussurra qualcosa all’orecchio che non sente. E poi lo costringe con la faccia in giù, premuta con forza contro il letto, prima di ficcarsi dentro di lui, prima con attenzione e poi perdendo qualsiasi controllo. A Yoon Bum basta sentire il suo respiro sulla schiena, gli basta sentirlo seppellito a fondo dentro di lui, gli basta la sua voce mentre grugnisce.
Anche se domani tornasse tutto ad essere pugni e coltelli, in giorni come questo è tutto così bello e dolce, abbastanza da volerne ancora. Di tutto quanto.