Titolo: Love me cancerously
Fandom: Le Cinque Leggende - Rise of the Guardians
Personaggi: evil!Jack Frost/Pitch Black
Genere: erotico
Avvertimenti: lievemente OOC, what if?, abbozzo di tentacle, lievemente dub-con
Parole: 1118
Note: allora, questa fic l'ho tirata fuori dall'ano (bonsoir finesse) in un disperato tentativo di aiutare la mia squadra a raggiungere i maledettissimi Phade questa settimana, quindi no, non voglio che venga letta perché ho appena sputtanato la mia dignità e ci tengo che questa cosa passi inosservata XDDD welp. Blame it on the COW-T.
«Che cosa mi suggerisci, Jack?» Sussurra il Re degli Incubi, accarezzando i capelli soffici come la neve dello Spirito del Gelo, che alza lo sguardo furbescamente dal suo grembo. Un ghigno sottile si disegna come ghiaccio tagliente sul viso bianco, un profilo che si staglia in un contrasto delizioso e totale con la figura scura che siede sul proprio trono di solitudine.
«Dovrei suggerirti qualcosa?» Sorride l'eterno ragazzo, stringendo le dita fra le pieghe della veste fatta d'ombre, con filamenti scuri che convergono verso Pitch, nutrendolo di paura ad ogni secondo. Da quando Jack Frost si è alleato con lui, Pitch ha iniziato ad esplorare la sensazione di non essere solo, è diventato sempre più potente, non tanto da essere una effettiva minaccia ma abbastanza da esistere. E Jack lo ha aiutato iniziando a ghiacciare le strade in modo da far crescere la paura degli incidenti. E Pitch è sempre lì a succhiare lo sgomento nei guidatori; così lui e Jack hanno iniziato a lavorare assieme per bilanciare la speranza e la sicurezza sparse dai Guardiani. North e Tooth hanno provato a riportare Jack nei loro ranghi, ma il ragazzo è stato trasparente nel far capire loro che non si torna indietro, e di sicuro non ne ha voglia. "Ma dopo quello che abbiamo passato insieme?" Ha squittito Tooth, alla quale Jack ha prontamente riso in faccia, volando via in una spirale di vento ghiacciato.
E così ora Pitch avvolge Jack nelle sue spire scure mentre riposano dopo giornate di avventure fuori nel cuore dell'Inverno. La paura inizia a diventare nutrimento anche per Jack, la sensazione che la gente gli stia dando potere senza neanche ricordarsi della sua esistenza gli offre opportunità che prima non pensava di poter avere. Ghiacciare intere fabbriche, bloccare porte e guardare gli umani agitarsi per uscire da stanze chiuse e gelide. Così imparate ad ignorarmi, pensa, mentre le dita sottili di Pitch passano delicatamente fra i suoi capelli. Gli occhi di Jack si sono fatti più scuri, la sua pelle più grigia, come se le paure più nere avessero cominciato anche a circolare nel suo sangue. Pitch lo guarda mentre diventano sempre più simili non solo dentro ma anche fuori, e prova piacere e soddisfazione, guarda la sua opera prendere vita e si sente come uno scienziato davanti ad un esperimento che sta finalmente riuscendo. Jack si solleva dalla sua posizione infantile, arriva a guardare Pitch negli occhi, trovandosi a far coincidere le proprie iridi grigie con quelle dorate dello spirito più anziano.
«I giorni stanno diventando noiosi. Non ho più nulla per cui infuriarmi, da quando un certo spiritello mi volteggia attorno ad ogni ora del giorno e mi rende il lavoro così semplice.» Jack sorride, gli occhi scuri per un attimo attraversati da un'ombra eccitata. «Oh, noia? E dire che il mio ruolo sarebbe quello di divertire. Sto facendo male il mio lavoro?» Sospira Jack, che ora sovrasta il compagno, sentendo già i filamenti di ombre fremere nell'oscurità. Pitch lo osserva con pacato piacere, poggiando le mani sui suoi fianchi, la penombra sembra chiudersi come un globo su di loro mentre le loro labbra si scambiano venti freddi e veli di elettrizzante paura. Il viso di Pitch fra le dita di Jack prende un colorito più chiaro, ma il suo corpo è ormai abituato al freddo costante di quando sono nella stessa stanza. Anzi, il freddo in questo momento non fa altro che risvegliare un lato di lui che credeva di aver completamente soffocato. Tutto il suo corpo si tende sotto la carezza complessiva di quello piccolo e magro di Jack. «Oh, questa adesso è la tua idea di divertimento...?» Sghignazza, stringendolo a sé per sentire il freddo penetrare dai vestiti e raggiungere il proprio corpo non abituato a questo tipo di attenzioni. E come reazione al gelo, il suo corpo si muove impercettibilmente, le ombre si stringono sempre più attorno agli arti di Jack, che ridacchia con gli occhi sempre più scuri, un desiderio bollente - nonostante il suo corpo sia fatto di gelo - che lo spinge a muoversi contro quelle piccole braccia che lo stanno afferrando da tutte le parti come fosse un prigioniero, ma un prigioniero offertosi per una piacevole tortura. Jack ride mentre le emanazioni di Pitch strisciano sulla sua pelle sotto il maglione, sotto i pantaloni, lo toccano ovunque e si infilano senza possibilità di scampo dentro di lui, solo per stuzzicarlo. Un mugolio esce come musica suadente dalla sua bocca, che Pitch provvede a possedere immediatamente, immobile sul suo trono, con la lingua che tocca le sue labbra, che gioca con lui. «Sì, potrebbe essere una buona idea per scacciare la noia» Sussurra, annuendo mentre i tentacoli prendono più consistenza e spogliano Jack per il loro padrone. Gli occhi di Jack si chiudono, le palpebre invase dagli incubi mentre le forze carnivore di Pitch si arrampicano attorno al suo corpo, toccandolo e riempiendolo di orrore morboso: esattamente quello che cercava. Jack apre la bocca in un urlo silenzioso, con tutte le sue paure più intime strappate dalla sua mente e rese reali nelle sue percezioni; il tutto mentre Pitch lo stringe più forte, gli lascia briciole di oscurità sulla pelle, che si ghiacciano immediatamente su di lui. Pitch lo tocca, osserva le sue reazioni, annuisce con piacere mentre la sua bocca prende a succhiare la pelle del petto ancora giovane che si alza e abbassa velocemente davanti a lui. «Se non è divertente questo, per te...» Balbetta Jack, ridacchiando mentre i denti affilati di Pitch prendono a mordere la sua pelle, arrossandola e facendo sfuggire gemiti all'eterno ragazzo. Pitch annuisce, muovendo il proprio corpo a causa del dolore che inizia a montare nel suo ventre, la sua voglia di essere soddisfatto. Una voglia che non sapeva nemmeno di avere e che forse è solo il risultato della corruzione. Una corruzione che, comunque, suona comprensibile alle sue orecchie, o solo molto suadente. Gli occhi di Pitch bruciano sulla sua pelle, si sente obbligato a fissarli, trovando una quantità di lussuria pari alla propria.
E poi le ombre prendono ad invaderlo, nonostante le sue continue contrazioni, si spingono dentro di lui e i suoi gemiti sono una melodia inaudita per Pitch, che si nutre degli incubi che stanno invadendo gli occhi aperti di Jack, ormai posseduto, la bocca aperta in un rantolo basso e freddo, le ombre sempre più solide avvolte attorno a lui e che spingono dentro di lui, possedendolo, ferendolo, rendendo il suo corpo sempre meno candido, sempre meno puro, sempre più sporco. E quando i suoi gemiti diventano urla, un vento polare li avvolge entrambi, li nasconde al mondo, li stringe assieme alle tenebre in un solo, unico e immobile attimo di pace.
Fandom: Le Cinque Leggende - Rise of the Guardians
Personaggi: evil!Jack Frost/Pitch Black
Genere: erotico
Avvertimenti: lievemente OOC, what if?, abbozzo di tentacle, lievemente dub-con
Parole: 1118
Note: allora, questa fic l'ho tirata fuori dall'ano (bonsoir finesse) in un disperato tentativo di aiutare la mia squadra a raggiungere i maledettissimi Phade questa settimana, quindi no, non voglio che venga letta perché ho appena sputtanato la mia dignità e ci tengo che questa cosa passi inosservata XDDD welp. Blame it on the COW-T.
«Che cosa mi suggerisci, Jack?» Sussurra il Re degli Incubi, accarezzando i capelli soffici come la neve dello Spirito del Gelo, che alza lo sguardo furbescamente dal suo grembo. Un ghigno sottile si disegna come ghiaccio tagliente sul viso bianco, un profilo che si staglia in un contrasto delizioso e totale con la figura scura che siede sul proprio trono di solitudine.
«Dovrei suggerirti qualcosa?» Sorride l'eterno ragazzo, stringendo le dita fra le pieghe della veste fatta d'ombre, con filamenti scuri che convergono verso Pitch, nutrendolo di paura ad ogni secondo. Da quando Jack Frost si è alleato con lui, Pitch ha iniziato ad esplorare la sensazione di non essere solo, è diventato sempre più potente, non tanto da essere una effettiva minaccia ma abbastanza da esistere. E Jack lo ha aiutato iniziando a ghiacciare le strade in modo da far crescere la paura degli incidenti. E Pitch è sempre lì a succhiare lo sgomento nei guidatori; così lui e Jack hanno iniziato a lavorare assieme per bilanciare la speranza e la sicurezza sparse dai Guardiani. North e Tooth hanno provato a riportare Jack nei loro ranghi, ma il ragazzo è stato trasparente nel far capire loro che non si torna indietro, e di sicuro non ne ha voglia. "Ma dopo quello che abbiamo passato insieme?" Ha squittito Tooth, alla quale Jack ha prontamente riso in faccia, volando via in una spirale di vento ghiacciato.
E così ora Pitch avvolge Jack nelle sue spire scure mentre riposano dopo giornate di avventure fuori nel cuore dell'Inverno. La paura inizia a diventare nutrimento anche per Jack, la sensazione che la gente gli stia dando potere senza neanche ricordarsi della sua esistenza gli offre opportunità che prima non pensava di poter avere. Ghiacciare intere fabbriche, bloccare porte e guardare gli umani agitarsi per uscire da stanze chiuse e gelide. Così imparate ad ignorarmi, pensa, mentre le dita sottili di Pitch passano delicatamente fra i suoi capelli. Gli occhi di Jack si sono fatti più scuri, la sua pelle più grigia, come se le paure più nere avessero cominciato anche a circolare nel suo sangue. Pitch lo guarda mentre diventano sempre più simili non solo dentro ma anche fuori, e prova piacere e soddisfazione, guarda la sua opera prendere vita e si sente come uno scienziato davanti ad un esperimento che sta finalmente riuscendo. Jack si solleva dalla sua posizione infantile, arriva a guardare Pitch negli occhi, trovandosi a far coincidere le proprie iridi grigie con quelle dorate dello spirito più anziano.
«I giorni stanno diventando noiosi. Non ho più nulla per cui infuriarmi, da quando un certo spiritello mi volteggia attorno ad ogni ora del giorno e mi rende il lavoro così semplice.» Jack sorride, gli occhi scuri per un attimo attraversati da un'ombra eccitata. «Oh, noia? E dire che il mio ruolo sarebbe quello di divertire. Sto facendo male il mio lavoro?» Sospira Jack, che ora sovrasta il compagno, sentendo già i filamenti di ombre fremere nell'oscurità. Pitch lo osserva con pacato piacere, poggiando le mani sui suoi fianchi, la penombra sembra chiudersi come un globo su di loro mentre le loro labbra si scambiano venti freddi e veli di elettrizzante paura. Il viso di Pitch fra le dita di Jack prende un colorito più chiaro, ma il suo corpo è ormai abituato al freddo costante di quando sono nella stessa stanza. Anzi, il freddo in questo momento non fa altro che risvegliare un lato di lui che credeva di aver completamente soffocato. Tutto il suo corpo si tende sotto la carezza complessiva di quello piccolo e magro di Jack. «Oh, questa adesso è la tua idea di divertimento...?» Sghignazza, stringendolo a sé per sentire il freddo penetrare dai vestiti e raggiungere il proprio corpo non abituato a questo tipo di attenzioni. E come reazione al gelo, il suo corpo si muove impercettibilmente, le ombre si stringono sempre più attorno agli arti di Jack, che ridacchia con gli occhi sempre più scuri, un desiderio bollente - nonostante il suo corpo sia fatto di gelo - che lo spinge a muoversi contro quelle piccole braccia che lo stanno afferrando da tutte le parti come fosse un prigioniero, ma un prigioniero offertosi per una piacevole tortura. Jack ride mentre le emanazioni di Pitch strisciano sulla sua pelle sotto il maglione, sotto i pantaloni, lo toccano ovunque e si infilano senza possibilità di scampo dentro di lui, solo per stuzzicarlo. Un mugolio esce come musica suadente dalla sua bocca, che Pitch provvede a possedere immediatamente, immobile sul suo trono, con la lingua che tocca le sue labbra, che gioca con lui. «Sì, potrebbe essere una buona idea per scacciare la noia» Sussurra, annuendo mentre i tentacoli prendono più consistenza e spogliano Jack per il loro padrone. Gli occhi di Jack si chiudono, le palpebre invase dagli incubi mentre le forze carnivore di Pitch si arrampicano attorno al suo corpo, toccandolo e riempiendolo di orrore morboso: esattamente quello che cercava. Jack apre la bocca in un urlo silenzioso, con tutte le sue paure più intime strappate dalla sua mente e rese reali nelle sue percezioni; il tutto mentre Pitch lo stringe più forte, gli lascia briciole di oscurità sulla pelle, che si ghiacciano immediatamente su di lui. Pitch lo tocca, osserva le sue reazioni, annuisce con piacere mentre la sua bocca prende a succhiare la pelle del petto ancora giovane che si alza e abbassa velocemente davanti a lui. «Se non è divertente questo, per te...» Balbetta Jack, ridacchiando mentre i denti affilati di Pitch prendono a mordere la sua pelle, arrossandola e facendo sfuggire gemiti all'eterno ragazzo. Pitch annuisce, muovendo il proprio corpo a causa del dolore che inizia a montare nel suo ventre, la sua voglia di essere soddisfatto. Una voglia che non sapeva nemmeno di avere e che forse è solo il risultato della corruzione. Una corruzione che, comunque, suona comprensibile alle sue orecchie, o solo molto suadente. Gli occhi di Pitch bruciano sulla sua pelle, si sente obbligato a fissarli, trovando una quantità di lussuria pari alla propria.
E poi le ombre prendono ad invaderlo, nonostante le sue continue contrazioni, si spingono dentro di lui e i suoi gemiti sono una melodia inaudita per Pitch, che si nutre degli incubi che stanno invadendo gli occhi aperti di Jack, ormai posseduto, la bocca aperta in un rantolo basso e freddo, le ombre sempre più solide avvolte attorno a lui e che spingono dentro di lui, possedendolo, ferendolo, rendendo il suo corpo sempre meno candido, sempre meno puro, sempre più sporco. E quando i suoi gemiti diventano urla, un vento polare li avvolge entrambi, li nasconde al mondo, li stringe assieme alle tenebre in un solo, unico e immobile attimo di pace.
Leave a comment