Titolo: Hunter
Fandom: Hannibal
Personaggi: Hannibal/Will
Avvertimenti: missing moment, spoiler per la 1x08
Parole: 530
Note: promptato dalla
xel1980 sul drabble meme :3 non è niente di che, davvero XD sono in un periodo di ispirazione inesistente. ;_;
Il silenzio fra loro aleggia come una lieve patina di nebbia, che offusca parzialmente lo sguardo di Will, così come le circostanze di ciò che Hannibal ha chiamato "una disgrazia". I suoi capelli sono scombinati, il labbro spaccato sembra stare ancora sanguinando, e Will nota con una certa curiosità che il Dottor Lecter pare passarsi la lingua sul taglio con una piccola smorfia di dolore ed un lieve sorriso di piacere, ma potrebbe star scambiando l'intera cosa per un prodotto della propria immaginazione. Non sarebbe la prima volta.
Poi, passato qualche minuto di silenzio, con l'intera squadra dell'FBI che li ha lasciati per occuparsi d'altro ormai da un pezzo, Hannibal alza gli occhi sul braccio di Will, il suo collo, il suo mento, le sue labbra, come per sincerarsi che sia davvero tornato tutto d'un pezzo. Che Tobias non l'abbia danneggiato, che non gliel'abbia rovinato. Will pare intercettare i suoi pensieri, e passandosi il dorso della mano sulla fronte sogghigna. «Non si preoccupi, sto bene. Certo, il nostro amico ha cercato di strangolarmi con un catenaccio, ma a parte quello sono sicuramente ridotto meglio di lei!»
Hannibal emette un suono sollevato e sorride cortesemente, qualcosa di tumultuoso che pare accadere nella sua testa. Sicuramente rabbia, o forse è ancora l'adrenalina che pompa veloce nel suo corpo dopo aver combattuto all'ultimo sangue. È uno spettacolo che Will non vedeva da anni: agenti o elementi associati all'FBI che le prendono di santa ragione, ma che ne danno anche di più.
«Penso che dovrebbe andare a farsi controllare, Dr. Lecter» aggiunge poi, pensieroso.
«Posso cavarmela, Will. Ho domato leoni più feroci di questo» risponde lo psichiatra, con un piccolo, freddo sorriso.
«Quanti leoni hanno cercato di ucciderla prima d'ora, Dr. Lecter?» chiede poi Will, piegando la testa. Uno psichiatra normale non dovrebbe subire così tante aggressioni.
Hannibal si passa la lingua sui denti, silenzioso per qualche secondo. «Abbastanza da sfamare l'intero Maryland. In caso di bisogno.»
Will pare rifletterci su per qualche secondo, per poi prorompere in una risatina, scuotendo la testa.
«Posso invitarvi a cena, stasera?» Chiede poi il dottore, guardandolo dritto negli occhi. «Tu e la dottoressa Bloom.»
«Oh.»
«Se vi mette a disagio posso invitare sol-»
«No, va bene, glielo chiederò. Penso che non rifiuterebbe mai un invito da parte sua» risponde Will, un sorriso rivolto altrove, trattenendo un sospiro. «Però ora sarà meglio che me ne vada. Ho un branco di bestie affamate a casa.»
Hannibal annuisce, di nuovo assorto nei propri pensieri, lo sguardo che vaga per il suo studio, desolato per il disordine vergognoso che Tobias è riuscito a fargli provocare. Oltretutto, era chiaro che non avrebbe potuto tenere la preda. Pomeriggio davvero svantaggioso, non c'è che dire.
Will si alza dalla scrivania, e prima di lasciarsi alle spalle lo studio, la voce di Lecter lo chiama di nuovo.
«Will.»
Si volta, le sopracciglia aggrottate. «Cosa c'è?»
«Sono davvero contento che sia ancora vivo.»
Will alza un angolo della bocca, porta la mano alla gola. Gli servirà un bel pisolino come torna a casa. «Grazie.»
Una volta uscito, Hannibal resta a fissare con aria contemplativa la porta chiusa, il proprio ufficio, e guarda tristemente la statua del cervo che ha usato per finire Tobias. Che pessimo pomeriggio.
Fandom: Hannibal
Personaggi: Hannibal/Will
Avvertimenti: missing moment, spoiler per la 1x08
Parole: 530
Note: promptato dalla
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Il silenzio fra loro aleggia come una lieve patina di nebbia, che offusca parzialmente lo sguardo di Will, così come le circostanze di ciò che Hannibal ha chiamato "una disgrazia". I suoi capelli sono scombinati, il labbro spaccato sembra stare ancora sanguinando, e Will nota con una certa curiosità che il Dottor Lecter pare passarsi la lingua sul taglio con una piccola smorfia di dolore ed un lieve sorriso di piacere, ma potrebbe star scambiando l'intera cosa per un prodotto della propria immaginazione. Non sarebbe la prima volta.
Poi, passato qualche minuto di silenzio, con l'intera squadra dell'FBI che li ha lasciati per occuparsi d'altro ormai da un pezzo, Hannibal alza gli occhi sul braccio di Will, il suo collo, il suo mento, le sue labbra, come per sincerarsi che sia davvero tornato tutto d'un pezzo. Che Tobias non l'abbia danneggiato, che non gliel'abbia rovinato. Will pare intercettare i suoi pensieri, e passandosi il dorso della mano sulla fronte sogghigna. «Non si preoccupi, sto bene. Certo, il nostro amico ha cercato di strangolarmi con un catenaccio, ma a parte quello sono sicuramente ridotto meglio di lei!»
Hannibal emette un suono sollevato e sorride cortesemente, qualcosa di tumultuoso che pare accadere nella sua testa. Sicuramente rabbia, o forse è ancora l'adrenalina che pompa veloce nel suo corpo dopo aver combattuto all'ultimo sangue. È uno spettacolo che Will non vedeva da anni: agenti o elementi associati all'FBI che le prendono di santa ragione, ma che ne danno anche di più.
«Penso che dovrebbe andare a farsi controllare, Dr. Lecter» aggiunge poi, pensieroso.
«Posso cavarmela, Will. Ho domato leoni più feroci di questo» risponde lo psichiatra, con un piccolo, freddo sorriso.
«Quanti leoni hanno cercato di ucciderla prima d'ora, Dr. Lecter?» chiede poi Will, piegando la testa. Uno psichiatra normale non dovrebbe subire così tante aggressioni.
Hannibal si passa la lingua sui denti, silenzioso per qualche secondo. «Abbastanza da sfamare l'intero Maryland. In caso di bisogno.»
Will pare rifletterci su per qualche secondo, per poi prorompere in una risatina, scuotendo la testa.
«Posso invitarvi a cena, stasera?» Chiede poi il dottore, guardandolo dritto negli occhi. «Tu e la dottoressa Bloom.»
«Oh.»
«Se vi mette a disagio posso invitare sol-»
«No, va bene, glielo chiederò. Penso che non rifiuterebbe mai un invito da parte sua» risponde Will, un sorriso rivolto altrove, trattenendo un sospiro. «Però ora sarà meglio che me ne vada. Ho un branco di bestie affamate a casa.»
Hannibal annuisce, di nuovo assorto nei propri pensieri, lo sguardo che vaga per il suo studio, desolato per il disordine vergognoso che Tobias è riuscito a fargli provocare. Oltretutto, era chiaro che non avrebbe potuto tenere la preda. Pomeriggio davvero svantaggioso, non c'è che dire.
Will si alza dalla scrivania, e prima di lasciarsi alle spalle lo studio, la voce di Lecter lo chiama di nuovo.
«Will.»
Si volta, le sopracciglia aggrottate. «Cosa c'è?»
«Sono davvero contento che sia ancora vivo.»
Will alza un angolo della bocca, porta la mano alla gola. Gli servirà un bel pisolino come torna a casa. «Grazie.»
Una volta uscito, Hannibal resta a fissare con aria contemplativa la porta chiusa, il proprio ufficio, e guarda tristemente la statua del cervo che ha usato per finire Tobias. Che pessimo pomeriggio.
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bored

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