30 October 2013 @ 06:17 pm
[Sherlock BBC] Catchy  
Titolo: Catchy
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Jim Moriarty/Sebastian Moran
Genere: erotico
Avvertimenti: PWP, genderbent, femslash, lemon
Parole: 1010
Note: la [livejournal.com profile] im_apanda mi ha chiesto una MorMor, sono sicura che non volesse del femslash ma siccome sto messa male parlando di ispirazione pardon, è tutto quello a cui ho pensato "XD also non l'ho riletta, quindi potrebbe essere un po' tanto confusionaria. Sorry ""XD ho buttato giù roba prima che mi passasse la voglia di scrivere e c'ho la voglia di fare di Houtarou di Hyouka (lasciami blaterare, lo so che non ha senso, shhhh) quindi bleah. Tutto qui. Bleah. *shrugs*


La furia con cui la stringe a sé, le mani sporche di rosso vivo, tanto vivo da essere ancora caldo, la fretta con cui spinge le labbra sottili e piene di denti contro quelle carnose, morbide e dal sapore quasi innocente di Sabrina, i suoi capelli neri che dopo essere stati sciolti dalla coda frustano l'aria e poi si posano delicati sui suoi seni, solleticando la sua pelle, quasi un fastidio più che un piacere. Jamie la osserva, attentamente, minuziosamente, la legge da cima a fondo poggiando le dita sul suo petto e con le unghie smaltate con cura passando la mano sulla sua pelle resa scura dal sole, prende poi a baciarle il collo, a succhiarlo avidamente quasi come i vampiri, e se Moran potesse pensarci su direbbe che Jamie è proprio come uno di loro. Ti succhia la vita, lo fa senza possibilità di scampo, lo fa possedendoti corpo e mente sbattendosene dell'anima, e ti sussurra che sei sua, lo fa con maschi e femmine indiscriminatamente, ed in realtà non si avvale di una particolare avvenenza o uno stile affascinante, no, sono i suoi maledetti occhi a lasciarle fare quello che vuole, ti penetra con gli occhi, ti dissangua con gli occhi e ti lascia a tremare, a terra, ti sovrasta, si china su di te e ti ingloba dentro di lei, ti divora fino a renderti così succube che quando rimane a fissarti dopo qualche bacio sei tu ad implorare che ti divori ancora, che ti tocchi o che ti parli, e la sua forma di tortura a porte chiuse è rimanere a guardarti, mentre lei vestita di tutto punto osserva il tuo corpo nudo e vulnerabile, guardandoti con quel pacato desiderio e ridendo fra sé e sé mentre la cerchi e la implori, non con le parole ma con lo sguardo ed i mugolii. Sabrina se lo ripete, tutto d'accapo, muove il bacino verso di lei, la guarda con aspettative alte, muta. E poi Jamie sorride, se Sabrina non la conoscesse meglio direbbe che è un sorriso dolce; e poi si china sul suo collo, lecca la sua pelle lasciando che le gambe di Sabrina si sollevino e si allarghino, totalmente arrendevoli. Annusa la sua pelle sudata dopo aver finito il proprio lavoro - un giovane uomo incurante della pallottola che gli sarebbe arrivata alla tempia da almeno quattro palazzi di distanza - e mentre si sdraia accanto a lei toccandola senza pudore fra le gambe è Jamie a guardarla negli occhi, a cogliere ogni espressione della propria dominazione con le pupille, piene di eccitazione come quando la guarda di persona mentre lavora. Non c'è nulla di più bello di Sabrina, nel mondo, quando diventa tutt'uno con il fucile, quando si prende cura delle proprie armi, quando le pulisce e poi quando si piega, prendendo la mira. Jamie non fa nulla, tranne guardarla e poi sorriderle quando il lavoro, come sempre, è riuscito senza sbavature. Oddio, qualcosa forse di più bello esiste: lo sguardo spaventato di Joan, le sue mani che si stringono sulla propria pistola svelando quanto poco ne sappia usare una, sia benedetta lei e la sua incapacità. E la sua lealtà.
Sabrina stringe le dita attorno al suo polso, reclamando la sua dose di attenzioni, il bacino che ondeggia contro le sue dita. E Jamie sogghigna, baciandole confusamente le labbra, passando le dita fredde attorno alla sua apertura, Sabrina che subito rabbrividisce mentre il suo corpo chiede di accoglierla, chiede un sollievo per la tensione e l'adrenalina accumulate, guidando le dita di Jamie così che possa piacerle, e respira sulle sue labbra senza nemmeno cercarle, solo pretendendo abbastanza respiri per svuotare anche i polmoni di tutta la tensione che ha accumulato nella settimana. Jamie poi ride apertamente, le labbra schiuse, che poi umetta e passa su di lei, a partire di nuovo dal collo - ama davvero molto leccarle il collo e sentirla pulsare lì, sulla vena più delicata e calda, e poi scendere sul suo petto, succhiare la pelle attorno ai suoi capezzoli per sentirla sussultare, e infine tracciare con la lingua un umido percorso che arriva fra le sue cosce, dove può guardarla dal basso mentre gode, gli occhi chiusi e la bocca aperta, i respiri che si fanno più pesanti, le dita che come sempre prendono a giocare coi propri capelli castani, mentre Jamie si prende cura di lei con la lingua e con le labbra, succhia e la divora, lecca via la tensione e poi si intrufola dentro il suo corpo con le dita, con la lingua come può; ed allora è sempre in quel momento che Sabrina lascia andare i primi gemiti, bassi come se cercasse di trattenerli, e poi sempre più inconsapevoli, spezzati dai respiri. Jamie di solito ama l'ordine e l'armonia, ma i gemiti mentre succhia la parte più sensibile di lei, ruvidi e rochi, sono come un pezzo di Stockhausen in una sala vuota, solo per lei e per il pianista. Sabrina geme e si agita solo per lei, per la sua bocca, per la sua saliva, per le sue dita. Solo per lei il suo bacino si muove cercandone di più, solo per lei la sua voce si appesantisce di respiri profondi, solo per lei le dita si intrecciano e si intrappolano fra i propri capelli, e solo per lei poi il suo corpo intero si inarca e i suoi gemiti si affievoliscono mentre il suo corpo pulsa attorno alle sue dita, come a volerla trattenere solo un altro po'. Jamie si lecca le labbra, ripercorre la lunghezza del suo corpo imperfetto fino alle labbra, ed è su di esse che posa solo un altro bacio, leggero, più a stuzzicarla che a farle assaggiare il proprio piacere. Sabrina ha il cuore talmente veloce e potente che se Londra fosse immersa nel silenzio per un momento, solo per loro, si potrebbe sentire rimbombare nella stanza. Il ghigno di Jamie si imprime fra le sue palpebre semi-chiuse, il suo respiro è appena udibile mentre dalle sue labbra comprende solo un leggero e strisciante «sei mia».
 
 
( Post a new comment )
[identity profile] im-apanda.livejournal.com on November 3rd, 2013 01:06 pm (UTC)
ODDIO *O*
(Reply) (Link)