31 October 2013 @ 09:01 pm
Titolo: Certe cose non cambiano mai
Fandom: Free!
Personaggi: Makoto Tachibana, Haruka Nanase
Genere: fluff, slice of life, commedia
Avvertimenti: pre-series, missing moment
Parole: 664
Note: avevo questa ideuzza degli shotini Makoharu ad Halloween da circa un mese, per fortuna mi è tornata in mente così faccio i 2k per fidipù \o/


«No, questo non va bene!» Esclama il bambino castano, le labbra strette e le guance rosse per la vergogna. Il suo migliore amico Haru gli sventola davanti una vecchia videocassetta, con uno sguardo piuttosto vacuo e forse scocciato, guardandolo nel profondo degli occhi color dell'erba fresca e sospirando.
«Ma è un cartone animato, Makoto. Hai detto di no al film dell'orrore, hai detto no al film giallo, hai detto no anche al film d'azione... e adesso hai paura anche dei film animati?» Insiste Haruka, un broncio che già appare sulle sue labbra piccole e sottili.
«Non... non mi piace la scena del bosco!» Esclama Makoto, scuotendo la testa vigorosamente. Poi gli prende la cassetta di mano, si alza trotterellando verso la pila di cartoni animati in videocassetta che la mamma ha lasciato sul ripiano più basso. È una fortuna che non se la sentisse di guardare film più da adulti, perché sarebbe stato comunque difficile metterci le mani.
«Su, su... allora cosa vuoi vedere?» Domanda Haruka, poggiandosi sulle mani, la testa piegata all'indietro e gli occhi chiusi, sospirando di nuovo.
«Guardiamo... questo!» Propone Makoto, obbligandolo a guardarlo. Haruka aggrotta le sopracciglia lentamente, imbarazzato e incredulo, fissando la copertina di un film con un'orca che salta fuori dall'acqua.
«Makoto... quello è per marmocchi!» dice, rifiutandosi a priori di guardare qualcosa di così... innocente. «È Halloween! Dovremmo guardare qualcosa di spaventoso, è la festa delle cose spaventose!»
«Ma io non mi voglio spaventare... poi faccio gli incubi» borbotta Makoto, lasciando ciondolare la custodia della videocassetta sul suo fianco. Haruka sospira per l'ennesima volta nella serata. «E se io dormissi qui con te invece di tornare a casa?»
«Lo faresti?» Chiede l'altro, gli occhi improvvisamente attenti e illuminati di aspettativa. Haruka si guarda attorno, scrollando le spalle silenzioso. Makoto sorride largamente, poi piega la testa come sovrappensiero. «Allora guardiamo il film dell'orrore!»
«Ohi, ohi... ti basta così poco per cambiare idea?» Borbotta Haruka, sbattendo le sopracciglia per la sorpresa. Non pensava gli sarebbe bastato così poco.
«Sì! Di solito Halloween mi mette paura anche senza guardare film dell'orrore, ma se ci sei tu mi sento più tranquillo» risponde Makoto, candido e allegro. L'altro lo osserva, ancora un po' sorpreso.
«Beh... allora facciamo così. Io non ho problemi con gli incubi, poi se hai ancora paura possiamo interromperlo e fare qualcos'altro, va bene?»
«Mh!» Risponde Makoto, di nuovo di buonumore, accendendo la televisione e alzandosi in punta di piedi, le dita piccole che tentano e ritentano finché non riescono dopo un po' a raggiungere i bordi della copertina, per poi tirare giù il film. Lancia un'occhiata all'immagine di copertina tutta piena di colori freddi la silhouette solitaria di un uomo, rabbrividendo. Deglutendo poi si volta verso Haruka, di nuovo tutto rosso perché sembra starci ripensando, ma l'amico si avvicina rimanendo seduto e lo guarda con impazienza.
«Forza Makoto! Non ho mai visto questo film. Dovrebbe essere divertente.»
«Questa non è la mia idea di divertimento!» Esclama poi Makoto, il viso seppellito dietro la spalla di Haruka, le orecchie coperte dalle mani e gli occhi chiusi da ormai mezz'ora. La voce ovattata giunge all'amico come una supplica d'aiuto, perciò Haruka si limita a guardarlo e sospirare, prendendogli una mano. «Makoto, ci sono qui io.»
Makoto gli rivolge un'occhiata quasi umida di lacrime di paura, le orecchie ancora coperte. «Per favore, facciamo qualcos'altro...»
Haruka sospira - ormai ha perso il conto di quante volte l'ha fatto solo stasera - e annuisce, mettendo in pausa il film.
La sera, quell'anno, la passano a giocare a giochi da tavolo, fra dolcetti che Haruka si è rifiutato di cedere ad altri bambini, le luci accese fino al mattino dopo, i due bambini che dormono vicini su un letto solo, Makoto che sembra cercare Haruka anche nel sonno.

E dieci anni dopo Haruka ancora non ottiene un Halloween come si deve, troppo occupato ad abbracciare Makoto ogni cinque minuti e a rassicurarlo che tanto è tutto finto. A Nagisa dovrà raccontare di nuovo la stessa storia: anche domani mattina si sveglieranno con le luci ancora accese.
 
 
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