Fandom: Hai To Gensou No Grimgar
Personaggi: Haruhiro/Manato, hint di Mary/Ranta
Genere: introspettivo
Avvertimenti: spoilers per l'episodio 6
Parole: 506
Note: COW-T, settimana 3, lezione settimanale, comunione con la natura.
Il fuoco si riflette per un momento nei suoi occhi mentre si guarda le mani con aria persa, con davvero troppo peso sulle spalle. Dopo aver chiarito che non stava facendo chissà quali cose imbarazzanti la sera prima con Yume, Haruhiro si ritrova a guardare il diario di Manato che tiene in tasca da quel giorno. È forse troppo presto per pensarci, o forse non può farcela e non può potrà stringere quel ricordo fra le dita molto a lungo senza lasciarlo andare e la cosa lo lascia esterrefatto per l'incapacità di fare così tante cose nelle quali si sentiva competente. Non vuole essere il leader. È troppo peso da sostenere, e se i giorni precedenti gli hanno dimostrato qualcosa è che davvero non può prendersi quel peso sulle spalle.
Eppure è Manato che viene da lui, che gli parla, che lo conforta, che lo assicura che ce la può fare. Ma lui cosa ne sa? Si sono conosciuti per così poco tempo. Davvero Manato si fidava così tanto del giudizio di Haruhiro? Non ha nemmeno idea di come possa essere, se sia un sogno o una illusione, se sia forse il suo desiderio di averlo ancora a fianco che gli fa sentire la sua voce, che glielo fa vedere davanti a sé come fosse lì in carne ed ossa, in piedi davanti a lui soltanto per incoraggiarlo a prendere davvero il timone della sua avventura con quelli che, molto in fretta, sono diventati amici.
Anche Mary sembra che si stia aprendo di più alla prospettiva di viaggiare assieme alla loro compagnia, sembra anche che i suoi conflitti con Ranta stiano acquisendo un loro ritmo, che stiano stabilendo dei passi di danza e che i loro botta e risposta stiano cominciando a fare parte della quotidianità del gruppo. Eppure lo stanno facendo al di fuori del controllo di Haruhiro, che al massimo si limita a cercare di mantenere la calma da parte di tutti... ma può bastare?
"No che non posso. Manato, io non sono te," risponde, con aria sconfitta, lo sguardo basso.
"Haruhiro, fammi vedere come diventerà il nostro party," risponde Manato, con un tono morbido e gentile, quasi fraterno. Sembra vedere così lontano, sembra sapere già tutto. Sembra che la sua certezza di aver affidato il ruolo di leader alla persona giusta non sia solo speranza o fiducia, che sia conoscenza. E sorride.
Haruhiro rimane a guardarlo, col petto che un po' si scalda, come se il fuoco davanti a lui l'avesse abbracciato delicatamente. Come se Manato fosse davvero lì. Manato è stato competente tutto il tempo... finché non ha più potuto esserlo. È rimasto al fianco di tutti, e ha sempre avuto fiducia nelle capacità di Haruhiro. Forse ci vuole solo del tempo. Forse questo non è che l'inizio.
Haruhiro sorride, allora, iniziando a vedere un po' di conforto.
"Un leader, eh?" Mormora. Se Manato si è preso la briga di sfidare chissà quali leggi per dirgli che la strada percorsa è quella giusta, che ce la può fare, quanto può sbagliarsi dopotutto?
Titolo: un San Valentino con Nagisa Hazuki e Sousuke Yamazaki
Fandom: Free!
Personaggi: Sousuke Yamazaki/Nagisa Hazuki
Genere: fluff, romantico
Avvertimenti: future fic, shounen ai, pwp
Parole: 1136
Note: COW-T, settimana 3, lezione settimanale, frana. Also, per San Valentino! Also, viene da un prompt della
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“Vero che uscirai con me oggi, visto che è San Valentino? ☆~(ゝ。∂)”
Sousuke non ci aveva nemmeno lontanamente pensato, a festeggiare San Valentino. Sinceramente, non si era nemmeno reso conto che oggi fosse il quattordici di Febbraio… perciò, va da sé che non abbia comprato nulla: un regalo, o una scatola di cioccolatini. Questo è il motivo per cui il messaggio che continua a leggere dal suo cellulare lo spiazza, considerato il fatto che Nagisa sembra il tipo da eccitarsi come una ragazzina per cose del genere. E poi sono quasi ufficialmente assieme. Insomma, non hanno mai fatto un annuncio a proposito, nemmeno ai loro amici. In fondo, sono due ragazzi. Ma è chiaro che Nagisa non ha intenzione di perdersi occasioni come questa, per uscire da qualche parte assieme anche se inevitabilmente vedere due ragazzi fuori a San Valentino susciterà attenzioni indesiderate.
"Okay. Dove ci troviamo?"
Sospira con le dita che scivolano fra i propri capelli corti, chiedendosi come sia finito con una persona così appiccicosa. Un ragazzo, per di più. Un ragazzo appiccicoso.
"Vengo a prenderti io!(*^ワ^*)" Nagisa risponde quasi subito, come se il cellulare fosse una estensione del suo braccio.
A che ora? Sousuke si chiede, ma la domanda si rivela inutile, visto che pochi minuti dopo il suono di qualcuno che bussa alla porta della stanza che condivide con Rin arriva forte e chiaro.
"Che c'è?" Rin risponde, alzando gli occhi dal manga che sta leggendo.
"Lascia stare," Sousuke interviene balzando giù dal baldacchino così di fretta che Rin spalanca gli occhi sorpreso.
"Sousuke!"
"Sou-chan!" Nagisa cinguetta una volta che la porta si apre, e saltella per allacciare le braccia attorno al collo di Sousuke.
"Nagisa?" Rin chiede incredulo.
"Ah, ciao, Rin-chan! Haru-chan ti saluta," il più piccolo risponde in tono allegro e vivace. La menzione di Haruka, ovviamente, accende il viso di Rin di un rosso violento ed imbarazzato. "Ti rubo Sou-chan per il pomeriggio. Ciao!" Continua in fretta, prendendo la mano di Sousuke e trascinando i suoi settanta e più chili fuori dal dormitorio.
"Oi. Nagisa. Aspetta," Sousuke protesta, tutto rosso mentre si guarda attorno e tutti gli studenti che lo vedono ghignano o scoppiano proprio a ridere.
"Sono così contento di passare San Valentino con te, Sou-chan!" Nagisa squittisce poi una volta lontani dall'Accademia ed inoltratisi in un parchetto che verso il tardo pomeriggio è sempre quasi vuoto. Dopotutto, di solito ci vanno i bambini e le mamme li portano sempre via quasi subito dopo le quattro.
"Eh, se solo non avessi fatto irruzione nel dormitorio..." Sousuke bofonchia, per poi sospirare e finalmente rilassarsi. La mano di Nagisa è calda, stretta in quella grande di Sousuke. Il secondo ne diventa più consapevole mentre camminano attraverso il parco, per poi finire seduti su un muretto basso dove passeggia un gatto probabilmente randagio.
Improvvisamente, Sousuke si rende anche conto che Nagisa sembra sulle spine, mentre accarezza l'animale in silenzio, quando pochi minuti prima era così chiacchierone e sembrava così felice.
"Nagisa, c'è qualche problema?" Chiede, aggrottando le sopracciglia. Si chiede se abbia litigato con qualcuno ed abbia finto di stare bene davanti a Rin. Si chiede se qualcuno gli abbia fatto del male e, ancora, abbia mentito per omissione davanti a chiunque altro.
"Ah! Uhm, no, è che... mi sono ricordato una cosa," Nagisa inizia a confessare, con le guance che diventano tutte rosse e caldissime. "Mi... mi sono dimenticato di portare i cioccolatini che avevo preso..."
Sousuke lo fissa sorpreso, più che altro perché si aspettava qualcosa di davvero grave. E poi sorride perché non lo è. E perché se è così, allora nemmeno lui si deve preoccupare.
"Ah... Nagisa, non importa. A dire il vero quello che dovrebbe scusarsi sono io," risponde grattandosi la testa. "Io, uhm, mi ero completamente dimenticato di che giorno fosse oggi, quindi non ho preso niente," confessa, anch'egli col viso tutto rosso.
Nagisa punta gli occhioni fucsia nei suoi sbattendo le palpebre, ed entrambi si fissano per qualche secondo prima di sapere che va tutto bene e scoppiare a ridere.
"Allora va tutto bene," Nagisa risponde, per poi sederglisi su una gamba e baciargli le labbra. "Vorrà dire che domani ti porto i miei, e nel Giorno Bianco tu mi darai i tuoi."
Sousuke si acciglia a quella battuta e lo guarda con una smorfia. "Non sono una ragazza," protesta, ma passa un braccio attorno la vita dell'altro.
Nagisa ridacchia, passando le dita fra i capelli mori del più grande.
"Ma la logica funziona."
"Non c'è nessunissima logica!"
"Non importa," Nagisa insiste, per poi punzecchiare il ventre di Sousuke con due dita. "Comunque mi piacerebbe andare alla spiaggia."
"Ma fa ancora freddo," Sousuke risponde, ormai abituato ai repentini cambi di argomento di Nagisa.
"Volevo solo sedermi sulla sabbia e guardarlo con Sou-chan," Nagisa replica sulla difensiva, accoccolandosi contro la spalla buona dell'altro. "Sarebbe romantico, no?"
"Anche tu hai la fissa del romanticismo..." è quello che sfugge a Sousuke, ricevendo poi una risata.
"È un no?" Nagisa chiede però, lanciando un'occhiata a Sousuke e poi arricciando le labbra, con un tono un po' piagnucoloso. "Se rimaniamo abbastanza a lungo, magari riusciremo a vedere i fuochi!"
Sousuke lo guarda per qualche secondo, prima di aggrottare le sopracciglia.
"Ci sono fuochi a San Valentino?"
"Non lo so! Ma se non aspettiamo di vederli non lo sapremo mai!" Nagisa replica, con un sorriso ottimista.
Seduti sulla spiaggia, ovviamente accade che il vento si alza e si raffredda, avvolge le due figure sedute sole sulla sabbia (fredda, visto che il sole è ormai già calato) e Nagisa finisce per essere il primo a mettersi a tremare.
"Non ti dirò che te l'avevo detto," Sousuke commenta, per poi stringerlo a sé e baciargli i capelli morbidi e chiari. "Potevamo andare al cinema, almeno saremmo stati al chiuso..."
"Ah! Il cinema! Giusto! Potevamo andare a vedere quell'horror nuovo..." Nagisa frigna, gli occhi spalancati, incredulo per il non averci pensato prima. "Ce la facciamo ancora ad andarci, Sou-chan!" Esclama poi sollevandosi da terra. Sousuke l'osserva per qualche secondo, riflettendo, e poi scuote la testa prendendogli la mano.
"No, rimaniamo qui ancora un po'" risponde, trascinando Nagisa di nuovo seduto, e poi afferrando il suo viso per premere le labbra contro le sue. Nagisa immediatamente obbedisce, tutti i suoi muscoli si rilassano. Stringe le mani fredde attorno al viso di Sousuke e trema, guarda verso le sue labbra e lo bacia ancora, sorridendo per le braccia dell'altro che si stringono attorno a lui, attirandolo a sedersi sul suo grembo.
"Buon San Valentino..." augura piano, abbracciandolo.
"Anche a te," Sousuke risponde, lieto che non ci sia nessuno perché, di solito, in certe smancerie non ci casca. Però deve dire che stringere il corpo più piccolo e sottile di Nagisa al proprio petto, stasera, non lo fa sentire solo come tutte le altre volte.