Titolo: I soliti problemi estivi
Fandom: Free!
Personaggi: Nagisa/Sousuke/Momo/Ai
Genere: erotico
Avvertimenti: omegaverse, pwp, foursome (ma la tag è threesome perché non ho voglia di crearne una nuova)
Parole: 2311
Note: Alloooo' interrompo il mio digiuno (non che volessi andare in hiatus, è l'ispirazione che mi ha obbligata ;_;) per fillare un prompt lasciatomi da einemelodieimwind su tumblr e per fare i 2k mensili per fiumidiparole. Also, ho bisogno di riprendere a scrivere in Italiano perché SANTO CIELO, NON È POSSIBILE CHE MI STIA DIMENTICANDO LA MIA LINGUA! "XDDDD e niente, sta cosa è scritta con il culo (ma cmq non è la cosa peggiore che abbia mai fatto a questo anime, almeno) perché sono stanca e non ho voglia di rileggere, ma dovevo buttare lì i 2k, devo fare almeno 2k al mese sennò perdo davvero completamente il ritmo ;____; (e voglio la mia strisciolina di soglia, oh u_u) (e scusami stella, vorrei saper scrivere bene ma soprattutto adesso mi trovo senza saperlo fare e forse non era questo che intendevi ma almeno ci ho provato ;_;) (e anche il titolo fa cagare i culi morti ma come al solito non c'ho palle di inventarmene di migliori... e vbb)
Il suo arrivo è preannunciato da un calpestio dei sassolini sul viottolo davanti il condominio, e da un allegro (ma stanco) canticchiare a bocca chiusa mentre le chiavi girano nella toppa.
Gli occhi di Sousuke scattano verso la porta, e tutto il suo corpo si tende per darsi l'illusione di essere un po' più grande, e nel momento in cui il suo compagno entra in casa i suoi piedi l'hanno già portato lì, lì davanti a lui, con gli occhi spalancati mentre le sue mani cercano - e trovano - il viso tondo ma asciutto del suo omega, più piccolo ma già sorridente.
"Ciao, Sou-chan... oh, buongiorno," Nagisa esordisce, sbattendo poi le palpebre appena prima che le labbra di Sousuke lo possano raggiungere con tanta fame in gola, mentre i suoi denti mordicchiano le labbra del primo. "Che succede?"
Sousuke ringhia piano, premendo i palmi delle mani contro il petto leggero di Nagisa che immediatamente prende ad alzarsi e abbassarsi più veloce, come se stesse correndo. Dev'essere una intuizione ad illuminare gli occhi magenta, perché nel momento in cui Nagisa ascolta, immediatamente l'assunzione corretta attraversa la sua mente.
"Ah... ho capito," risponde, alzandosi sulle punte dei piedi mentre cerca con le labbra quelle di Sousuke. "Stai tranquillo, adesso ti aiuto io."
Pian piano, afferra la mano di Sousuke, che subito si stringe attorno la sua, e sorride nella sua direzione mentre lo guida verso il nido, e con l'altra mano prende a sbottonare la propria camicia.
"Dov'è Ai-chan?" Chiede poi, lanciando una occhiata divertita verso il grosso alfa che lo segue come farebbe una paperella con la propria madre.
"Lavoro," Sousuke sbotta, con un respiro acuto che poi spreme fuori dal naso lentamente, mentre tutti i muscoli del suo corpo si tendono, ma è la voce di Nagisa a mantenere il controllo per lui.
"Ah... non dovremmo aspettarlo? Non mi piace lasciarlo fuori..." Suggerisce, ma il ringhio che rotola su per la gola di Sousuke subito gli annuncia che ciò è impossibile.
"Okay, va bene," Nagisa riprende, con un piccolo sospiro. "Ma quando torna a casa glielo spiegherai tu..."
Sousuke fa eco al sospiro, ma annuisce con un lieve grugnito prima di afferrare Nagisa per i fianchi e issarlo per poi lasciarlo cadere sul materasso - raggiunto nel frattempo in pochi passi. I suoi occhi acquamarina sembrano intorbidirsi quando vede l'espressione di sorpresa dell'omega, il rossore sul suo viso, lo shock che rapidamente diventa un piccolo ghigno d'eccitazione.
"Sou-chan," Nagisa bisbiglia, prima che le labbra dell'altro possano raggiungerlo. "Non ti ho detto che potevi lanciarmi sul letto."
Sousuke si ferma, i denti si stringono, ma poi con le spalle tutte contratte finalmente annuisce con un verso di genuina frustrazione che fa sorridere Nagisa mentre quello si siede sul materasso e la sua mano accarezza la guancia ispida dell'alfa.
"Bravo, Sou-chan," cinguetta, prima di baciare con un sospiro dolce ma sotto sotto impaziente le labbra di Sousuke, il suo alfa, il bell'uomo che vive con lui da un paio d'anni in un appartamento per quattro. "Se porterai un po' di pazienza, ti darò quello che vuoi. Okay?"
Sousuke chiude gli occhi, con un lungo respiro per placare il cuore che batte così forte da fare male, e stringe il labbro fra i denti prima di annuire. Dev'essere un capriccio di Nagisa. È chiaro che al giovane omega piace comandare, almeno a letto, ed è altrettanto chiaro che c'è qualcosa che impedisce a Sousuke di far valere il suo stato superiore nella gerarchia, nell'ordine naturale delle cose. Perché potrebbe ringhiare, afferrare Nagisa e inchiodarlo al materasso, baciarlo con forza e fare esattamente ciò che vuole di lui, ma in fondo sarebbe troppo facile, e in fondo non l'ha deciso lui di nascere alfa. E, forse, non gli riesce neanche troppo bene. Non che Nagisa sarebbe invece dovuto esserlo: fuori dalla camera da letto, la sua natura riflette bene il suo ruolo: docile, conciliante, e perlopiù uno che segue, non uno che comanda. È per questo, probabilmente, che il loro legame funziona: quando sono nudi e attorcigliati assieme ai loro due coinquilini, Sousuke sembra diventare molto più incline all'obbedienza, al cedere il proprio potere per darne la responsabilità agli altri. In qualsiasi altra situazione, i tre omega che vivono con lui dipendono direttamente dalle sue decisioni. Nagisa lo sa, che si tratta di un peso e che Sousuke non l'ha mai chiesto, perciò lo bacia, con una delicatezza che non è nelle corde di nessuno dei due, ma che fa salire un mugolio dalla gola di entrambi prima che Nagisa prenda a respirare e muoversi con più fretta.
Voleva aspettare Ai e Momo, anche se il piano originario per il pomeriggio sarebbe stato quello di buttarsi sul divano e ronfare per un paio d'ore, ma evidentemente il piano doveva cambiare. Voleva aspettarli, perché queste cose spesso le fanno tutti assieme, e l'equilibrio fra loro viene sempre mantenuto nonostante le voglie, ma Sousuke ha bisogno di tutto questo. Sicuramente capiranno.
Afferra il viso dell'alfa fra le sue due piccole mani, lo stringe fra i palmi mentre i pollici massaggiano le guance con un ritmo che aumenta, e le sue labbra si schiudono lasciando che Sousuke lo invada, che si approfitti dell'arrendevolezza finché dura.
Sousuke lo sovrasta, questa volta senza fermarsi, e si abbassa su di lui iniziando a spogliarlo con le mani impazienti e le labbra che toccano la sua pelle ad ogni porzione che viene scoperta. E Nagisa stringe le labbra, chiudendo anche gli occhi con un piccolo sorriso. Le sue mani salgono fra i capelli di Sousuke, la sua bocca forma parole che possano guidarlo e placarlo nell'urgenza, nella voglia di liberarsi di un bisogno che nasce sempre all'improvviso, che a volte lo lascia senza sfogo, senza qualcuno che lo possa aiutare. A volte Sousuke odia quell'istinto, e soprattutto lo odia quando si trova in una stanza circondato da altri omega legati a qualcun altro. Un bisogno fisico, un istinto che renderebbe così facile scivolare in un errore.
"Sou-chan, sono qui... puoi prendermi," Nagisa sussurra mentre la voce di Sousuke vibra fra loro intensa e possessiva.
Subito prende a rispondere ai bassi con dei piccoli gemiti, per incoraggiarlo, e i fianchi che ondeggiano mentre i loro respiri diventano più irregolari e pesanti. Sousuke lo guarda ancora, cercando un altro consenso prima di far scendere le mani lungo il corpo più magro - sebbene sia in forma e forte quanto possibile - sotto di lui.
Con una mano scivola fra le natiche di Nagisa, prendendo a massaggiare l'entrata da sopra i pantaloni, e l'altro stringe le labbra, con un altro mugolio mentre osserva Sousuke da sotto le ciglia lunghe e fra le palpebre socchiuse per la voglia...
"Spogliami," ordina, allargando le gambe in un modo che altri definirebbero osceno ma che Sousuke riconosce come giocoso, ed entrambi sorridono appena prima che Sousuke obbedisca mentre le ondate di calore pulsano attraverso tutto il suo corpo, come cerchi concentrici sull'acqua sempre più rapidi e instabili.
Ai ha avuto una pessima giornata. È arrivato in ritardo a lavoro per colpa di Momo - anche se in fondo non può fare a meno di essere un omega con un odore forte che ha attirato un certo numero di alfa scapoli che coincidentalmente erano tutti in calore; e che ora rimbalza in casa annunciando la propria presenza. E il resto della giornata sembra sia andato tutto per il verso sbagliato, come se dover proteggere Momo da attacchi aggressivi abbia per giunta comportato nei suoi confronti una irragionevole risposta negativa da parte del Karma.
Prima che possa annunciare anche la propria presenza, sono le voci di Sousuke e Nagisa a fargli comprendere la situazione, e nonostante Momo si stia lamentando (molto rumorosamente) del fatto che Nagisacchi e Soucchi abbiano iniziato senza di loro, sospira solo vagamente senza lasciarsi spazientire.
Quando entra nel nido, il corpo nudo di Nagisa è la prima cosa che vede, mentre ondeggia a cavalcioni sopra quello di Sousuke - quest'ultimo subito guarda entrambi gli altri due coinquilini con gli occhi velati di piacere, e arrossisce con le mani che salgono su per i fianchi del primo. Nagisa volta la testa per guardarli a sua volta, con una espressione simile ma un po' più contratta, forse per il dolore che in momenti come quello non manca mai. In fondo, Sousuke è così grosso e aggressivo: ogni volta che entra nel corpo caldo di Nagisa, sembra essere sul punto di spaccarlo a metà.
"A-Ai-chan..." bisbiglia, ma Ai sospira stanco tanto quanto lui, e con uno sguardo improvvisamente più morbido inizia a spogliarsi a sua volta, mentre Momo già salta fuori dai propri vestiti per correre a baciare le labbra di Nagisa e abbracciarlo alla vita per poi mordere la sua pelle così che il marchio lasciato dai propri denti mesi fa torni rosso e dolorante.
"Sousuke," Ai chiama, mentre si avvicina per sedersi accanto alla sua testa e accarezzargli i capelli. "Non potevate aspettarci?"
"Volevo aspettare, ma non ce la faceva proprio più..." Nagisa si giustifica, rosso in viso e con gli occhi lucidi per le lacrime ora che la spalla brucia dove Momo l'ha morso, dove Momo si è ancorato e sembra non volerlo lasciare. Ai però pizzica il suo orecchio, e Momo mugola un paio di volte prima di lasciare la presa, e lamentarsi.
"Controllati, Momo-kun," Aiichirou lo rimprovera, prima di indicare Nagisa.
"Ma Nagisacchi è così carino quando Soucchi--" l'altro inizia, ma lo sguardo di Sousuke lo inchioda sul posto assieme ad un lieve ringhio. Rabbrividisce, Momo, ammutolito con gli occhi inchiodati da quelli di Sousuke mentre Ai lo prende per mano e lo trascina sul letto accanto agli altri due corpi, per poi tuffare il proprio sguardo in quello del loro alfa.
"Immagino che Nagisa-kun non ti basterà," constata, finalmente arrossendo mentre osserva l'energia che Sousuke sembra imprimere ad ogni spinta del proprio bacino, quando Nagisa sembra già sul punto di raggiungere l'orgasmo. Non ha mai avuto molta resistenza, dopotutto. Non in questi casi, e non dopo una giornata di lavoro. Momo invece sembra avere una scorta di energie pressoché interminabile, cosa che lo rende il migliore per calmare i cicli estrali particolarmente intensi di Sousuke. Ai invece è il più equilibrato del nido, quello anche più affidabile in caso di complicazioni - come quando Momo e Nagisa andarono in calore allo stesso tempo e Sousuke si trovò a vivere con due altri omega compromessi dai loro istinti che competevano andando nemmeno troppo per il sottile per averlo tutto per loro, e Ai con due coinquilini dalla testa calda che rendevano l'aria decisamente troppo tesa e impossibile da respirare, proprio quando era indispensabile avere un posto tranquillo dove poter studiare per l'università.
Sousuke annuisce, per poi leccarsi le labbra quando Nagisa lo sporca e prende a contrarsi attorno a lui, poi sospira mentre Ai e Momo sorridono appena, scambiandosi uno sguardo complice. Momo raccoglie il corpo sfinito di Nagisa e lo adagia di fianco a Sousuke con un bacio sulla guancia, prima di lanciare uno sguardo pieno di eccitazione al suo alfa. Sousuke lo guarda di rimando, con un ringhio stretto fra i denti assieme ad un gemito di frustrazione, proprio ora che Nagisa l'ha abbandonato e stava rincorrendo e quasi toccando il suo, di orgasmo. Momo prende subito il posto di Nagisa, e mentre Sousuke chiude gli occhi col respiro sospeso nelle nuove ondate di calore, Ai gli si rannicchia accanto, guidandolo con una voce morbida e rassicurante come se lo prendesse per mano, finché i fianchi di Sousuke non balbettano facendolo finire con un singhiozzo dentro il corpo tonico e soffice di Momotarou. Prima del sollievo, c'è un momento di immobilità, mentre Momo continua a ondeggiare su di lui sempre più veloce e incurante della sensibilità di Sousuke aumentata dall'orgasmo, ma si ferma tutto rigido quando Ai lo tocca. Gli occhi chiari e caldi di Momo cadono su quelli azzurri di Aiichirou, e il secondo sembra studiarlo per qualche momento prima di avventarsi su di lui e farlo rotolare via dal corpo ancora immobile e indebolito di Sousuke. Tutta la sua energia sembra essersi dissipata, e tutti i pensieri che forse gli sono passati per la testa mentre Nagisa e Momo lo aiutavano a sfogare un istinto che non ha mai voluto, tutti i pensieri sembrano essersi dissipati mentre una breve calma scende su di lui. Però lo sanno tutti, in quella stanza, che il suo ciclo è appena iniziato, e Momo si accoccola contro il petto di Aiichirou, che chiude gli occhi consapevole che il prossimo sarà lui. Poi riprenderà da Nagisa, e Momo, e di nuovo Aiichirou, e così via finché il ciclo non finirà per questa stagione, così gli omega si troveranno a poter riposare alla fine dell'estate.
"Ti conviene mangiare qualcosa che ti dia energie, Nagisa-kun..." Ai mormora, appoggiando le mani sui fianchi di Nagisa e baciandogli il collo.
"Ai-chan, sto bene," Nagisa ride, per poi voltarsi e guardare l'altro omega mentre alza una mano per giocare coi suoi capelli chiarissimi.
"Dicevi così anche l'anno scorso..." Aiichirou gli ricorda, memore della volta in cui Nagisa quasi svenne mentre Sousuke, meno in controllo dei propri impulsi e ancora più carico di energie, spingeva dentro di lui senza riuscire a fermarsi per la terza volta nel giro di un'ora.
"Infatti ho imparato a tenere una bottiglia d'acqua sempre piena..." Nagisa risponde, e poi prende il viso di Aiichirou fra le mani. "Il punto è che non ti devi preoccupare. Piuttosto, Momo-chan..."
Gli occhi di Ai, dapprima pieni di rimproveri, si allargano all'improvviso.
"Momo-kun... è da solo con-- oh, no. È la quarta volta oggi," risponde, preoccupato, quando un gemito particolarmente acuto arriva alle loro orecchie. E Subito dopo, il pavimento del loro appartamento rimbomba col suono dei loro piedi, mentre entrambi corrono verso la camera da letto. E probabilmente anche questa estate sarà dura, troppo calda per potersela godere davvero.