26 February 2017 @ 09:20 pm
[YURI ON ICE / FFX / HAIKYUU!!] altre flashine per il COW-T  
Titolo: Cold prince
Fandom: Yuri!!! On Ice
Personaggi: Otabek/Yuri Plisetski
Genere: fluff
Avvertimento: pwp, AU, future fic (cioè i pg sono adulti)
Parole: 315
Note: M3, prompt "primavera".

"Buongiorno, mio principe," Otabek dice, passando le dita fra lunghi capelli biondi mentre la luce del sole accarezza la pelle di Yuri, e quasi ne viene riflessa così che sembri avere un alone quasi surreale nel morbido mattino che soffia su di loro un venticello leggero e fresco, ma non troppo.
"Ehi," Yuri risponde, con un piccolo sorriso pigro, prima di stiracchiarsi e sbadigliare a lungo, con tutto il corpo che pare allungarsi di svariati centimetri, prima che si appallottoli di nuovo sotto le coperte pesanti e rassicuranti. "Ciao."
Otabek si morde un labbro, e ci prova a resistere - davvero - ma dopotutto sono passati i tempi in cui la sua ammirazione e devozione per Yuri erano tanto sbilanciate e lo allontanavano così tanto che l'idea di toccarlo lo segretamente lo terrorizzava. E poi, poche ore fa quest'uomo gli è entrato dentro - non c'è motivo di trattenersi. Gli tocca il viso, con un pollice che scivola lungo la guancia ancora liscia dell'altro, ricevendo uno sguardo azzurro di curiosità.
"Sono stato bene," confessa, con la mano che immediatamente si infila sotto la coperta, nascosta, per toccare ancora la pelle calda e setosa del bellissimo e glaciale principe al quale ha giurato devozione molti anni fa, nel momento in cui l'ha visto per la prima volta mentre si esercitava nell'uso della spada, appena bambino. Non aveva mai visto così tanta eleganza in un ragazzino così giovane. E neanche così tanta rabbia. Quest'ultima, fortunatamente, sembrerebbe essersi ammorbidita, però, perché ora Yuri gli rivolge un sorriso lieve, oppure assonnato, oppure entrambi.
"Anch'io, Beka," Yuri sussurra, con un rossore che si spande appena sulle sue guance.
Il sole arancione e soffice della primavera fa capolino attraverso la finestra, e li incornicia di luce mentre Otabek si sporge per baciare il suo principe capriccioso, con una mano che scompare lenta fra le sue gambe, per cominciare bene la giornata.


Titolo: dreams won't come back
Fandom: Final Fantasy X
Personaggi: Rikku, implied Rikku/Auron
Genere: malinconico
Avvertimenti: future fic, crack ship
Parole: 368
Note: M3, prompt "autunno". Also filla il prompt lasciato dalla [livejournal.com profile] alexiel_hamona per il drabble meme - "Final Fantasy X, Auron/Rikku, Prima nei suoi sogni, ora nei suoi incubi." Pian piano ne fillerò altri XD


Le manca. È difficile condividere la propria vita notte e giorno con un gruppo di persone così diverse, con un obiettivo così importante, senza dare loro pezzi del proprio cuore. È difficile, soprattutto dopo gli anni che ha passato rubando al mare e senza un futuro al quale guardare, aspettandosi solo attacchi e perdite da un momento all'altro. Alle perdite, Rikku, dovrebbe esserci abituata.
Eppure nel suo caso, le capita troppo spesso di vedere una cicatrice, o un ciuffo di capelli grigi su di un uomo di mezza età, o di ricevere uno sguardo burbero che pare tanto uno dei suoi.
Non ha avuto nemmeno un piccolo pegno. Nemmeno un lembo del suo cappotto. Neanche una parola da ricordare; è semplicemente svanito davanti ai suoi occhi e Rikku non ha potuto dirgli niente. Anche se forse Auron lo sapeva già, che accanto a lui non c'era più nessuna paura di Sin, che accanto a lui non le serviva fare il capo, quella che prende le decisioni.
A volte lo sogna ancora, sogna di quando distruggevano le bestie che popolavano Spira, e sogna di parlargli, o più esattamente di fare un monologo, viste le risposte brevi e concise di Auron. Ma le sue risposte erano sempre abbastanza da rasserenarla.

Le manca, e quando scatta seduta sul proprio letto, al sicuro, col cuore che batte forte, si porta una mano al petto per trattenerlo dentro di sé, per evitare che l'abbandoni anche quello.
Si alza, lentamente, con la veste da notte che scivola sulla sua pelle, e appoggiandosi alla ringhiera della terrazza a Luka che guarda il mare, prende una lunga boccata della notte autunnale - ancora abbastanza calma e tiepida da non farla tremare mentre guarda l'orizzonte blu scuro.
"Auron," chiama piano, con l'incubo di prima che continua a passarle per la testa. Lo sa che sicuramente nessuno la sta ascoltando, ma lo chiama lo stesso, ancora e ancora, con la voce flebile. Solo di notte può farlo, solo quando cala il buio permette ai ricordi di circondarla. Nemmeno ricordare la distruzione di Bikanel l'ha mai fatta sentire così persa. In fondo, la città è stata ricostruita. Ma non c'è tecnologia né magia che possa riportare indietro un sogno.


Titolo: you can only kiss me
Fandom: Haikyuu!!
Personaggi: Oikawa/Iwaizumi
Genere: commedia
Avvertimenti: AU, pwp, future fic (pg invecchiati)
Parole: 860
Note: M3, prompt "inverno". E poi fill per la [livejournal.com profile] phoenix_bellamy al prompt "Haikyuu!!, Iwaizumi Hajime/Oikawa Tooru, Tooru pensava di essere omofobo ma in realtà gli davano fastidio soltanto gli uomini che baciano Iwa-chan" sempre per il drabble meme XD


Quando Tooru se ne accorge, e sono passati mesi da quando questo disturbo è iniziato come fosse una lunga malattia stagionale iniziata con i virus dell'inverno. Mesi di freddo risentimento sotto forma di battute insopportabili e smorfie di disgusto che nemmeno il sole estivo è riuscito a riscaldare. Mesi di lamenti e suoni svariati di disapprovazione. Mesi di sgridate da parte del suo capo perché passava decisamente troppo tempo a guardare Iwa-chan con lo sguardo di un allocco durante le serate, e mesi di notti in cui proprio non ci riusciva, a chiudere occhio. Tanto che a volte le passava tutte a rigirarsi, come se il suo materasso fosse pieno di sassi.
Eppure finalmente lo realizza, cos'è che gli dava così tanto fastidio.
Perché lo ricorda, quand'è cominciato. È stato quando ha visto Iwa-chan stringersi contro un uomo di mezza età, o come diceva Tooru, 'un vecchio bavoso con l'Alzheimer'. E poi quando l'ha guardato baciare il suddetto uomo in giacca e cravatta che forse stava tornando a casa da moglie e pargoli, ma non prima di aver fatto un salto al locale a luci rosse pieno di camerieri e ballerini giovani da pagare sottobanco per un bacio, una palpata, o forse qualcosa in più. E poi il problema si è ripresentato quando ha adocchiato Iwa-chan circondarsi di qualche trentenne per ballarci assieme, e offrire uno spettacolo di spogliarello al resto per poi lasciarsi baciare e leccare più tardi nel privé. E il problema è peggiorato quando Iwa-chan ha preso per mano un ragazzo della loro età, dopo avergli servito qualche drink, si è messo a sussurrargli qualcosa all'orecchio (Tooru non ha mai potuto sentire niente, data la pessima musica monotona e infernale che infesta il locale) e poi ha preso a lasciare piccoli baci delicati sulle sue labbra. Dolci, addirittura. Da far venire il vomito.

Però avrebbe dovuto aspettarselo, di vedere Iwaizumi strusciarsi contro altri uomini, di vederlo baciarli, di sapere che molti di loro lo desideravano. Fa parte del lavoro, dopotutto. Eppure la sensazione che provava ogni singola volta era di repulsione, di un disgusto che sembrava strappargli via lo stomaco. Come se il suo migliore amico, quello d'infanzia, quello che conosce letteralmente da una vita, si fosse trasformato in qualcosa di diverso e sconosciuto, qualcosa di sporco e deludente.

E poi è successo questo. È successo che dopo un lungo litigio sulla questione, uno iniziato dall'ennesimo borbottio di Tooru, Iwaizumi l'abbia spinto contro un muro, furioso per tutti gli insulti e il disprezzo che Tooru gli aveva lanciato contro. E poi che, in qualche modo, Iwa-chan abbia premuto le proprie labbra contro le sue, con furia eppure con un tremore - forse di paura.
E Tooru è un uomo. Iwaizumi è un uomo. Però nel fondo del ventre di Tooru non c'è più un freddo rimestio di bile e ghiaccio. Invece, fiotti di calore esplodono nelle sue vene, si espandono dai piedi fino alle dita, scacciando via le immagini a causa delle quali non dormiva da tanto. E poi il calore arriva alle labbra, bagnate e arrossite come le sue guance, mentre le dita di Iwa-chan appaiono dal nulla a passare fra i suoi capelli.
"Sei un deficiente," sussurra.
Tooru non sapeva nemmeno di aver chiuso gli occhi, ma quando li riapre il viso di Iwaizumi gli appare tutto rosso ma con la stessa espressione decisa di quando rincorreva insetti enormi per i campi fino a quando non li aveva presi. "Oikawa di merda, sei veramente un coglione."
Tooru non risponde subito, troppo preso a sbattere le palpebre finché, finalmente, non capisce il motivo di tutto quel turbamento che dura da troppo tempo ormai.
"Allora non sono omofobo," mormora, grattandosi il mento.
"Eh?!" Iwaizumi sbotta, alzando un sopracciglio. La rabbia di prima la sta già dimenticando.
"Perché pensavo fosse quello il problema. Pensavo mi facessi schifo tu perché baciavi tutti quei clienti," spiega, grattandosi poi la testa.
"E invece...?" Iwaizumi chiede, mettendo una mano sul proprio fianco.
"E invece mi faceva schifo che li baciassi!"
Iwaizumi alza anche l'altro sopracciglio.
"E la differenza sarebbe...?"
Tooru sbuffa, guardandolo con le guance che diventano rosse di nuovo.
"E invece volevo che baciassi me," spiega, per poi allontanare lo sguardo da Iwaizumi mentre, prevedibilmente, l'altro spalanca la bocca e poi scoppia a ridere.
"Sei un coglione," Iwaizumi ripete, scuotendo la testa. "E ti ci sono voluti quattro mesi per capirlo?"
"Non è facile!" Tooru protesta, mettendo su il broncio.
"Devo tremila yen a Kunimi," Iwaizumi dice, sghignazzando.
"Perché?"
"Perché io ho detto che me l'avresti detto non prima di un anno, lui ha avuto un po' più di fiducia in te."
Tooru boccheggia, spalancando gli occhi.
"Iwa-chan! Come hai osato scommettere sui miei sentimenti?! Dammi almeno un altro bacio!" Protesta, ma il silenzio cala di nuovo quando Iwaizumi afferra il suo viso, premendo di nuovo le proprie labbra contro le sue.
"Contento? La pianti di fare il cretino adesso?"
Tooru ci pensa su qualche secondo.
"Potrei aver bisogno di qualche altro bacio. E che tu mi prometta che non bacerai nessun altro."
Iwaizumi rotea gli occhi, ma alla fine sospira annuendo.
"Va bene, Vaccawa."
"Non chiamarmi Vaccawa!"
"Allora Merdakawa."
"...Iwa-chan~!!"
 
 
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[identity profile] phoenix-bellamy.livejournal.com on February 27th, 2017 01:43 am (UTC)
QUANTA BELLEZZA IN QUESTI FILL <3
Pure in quello Otayuri.
[identity profile] manubibi.livejournal.com on February 27th, 2017 01:15 pm (UTC)
blblblblblblbl <3333 grazie! *O*