Titolo: breaking through
Fandom: Haikyuu!!
Personaggi: Shimizu Kiyoko/Yachi Hitoka
Genere: romantico, fluff
Avvertimenti: pwp
Parole: 300
Note: M3, tema libero. E me l'ha chiesta la [livejournal.com profile] p_will :3 <333 è un po' sfigata per il limite di parole, però.

Ci ha messo un po', a capirlo.
Perché la prima volta in cui sono uscite assieme - su invito di Kiyoko, cosa che potrebbe aver motivato il rifiuto nella testa di Yachi di comprendere la situazione, cioè che Kiyoko fosse interessata a lei tanto quanto lei lo dimostrava - Hitoka ha passato tutto il tempo a blaterare, a strafogarsi di cibo ed evitare qualsiasi tipo di contatto fisico, sebbene fosse chiaro dagli sguardi imbarazzati e dalla faccia tutta rossa che lo desiderava più di ogni cosa, ogni volta. Ma Shimizu-senpai non sarebbe mai stata interessata a lei, no? In fondo, lei era un Cittadino B qualunque. E un'altra ragazza, per di più! Quante erano le possibilità che a Shimizu-senpai potesse interessare proprio lei?
Quindi è andata così un po' di volte, con Kiyoko che si avvicinava, cercava la sua mano, iniziava qualcosa - e Hitoka si scansava sottilmente ogni volta o cambiava discorso, troppo convinta di starsi illudendo, che gli approcci di Shimizu-senpai avessero un significato diverso dalla seduzione, che fossero in amicizia. Che avrebbe dovuto fare un passo indietro per non rimanere inevitabilmente bruciata.
Finché non si sono trovate sedute sul letto della più giovane, con Kiyoko che lascia piccoli baci giocosi sulla sua guancia prima di spostarsi sulle labbra con un sorriso timido e le guance che si accendono di rosso. Yachi non ricorda bene come ci sono arrivate, a questo punto, ma è stata Kiyoko a cominciare, a baciarla mentre Hitoka blaterava. E ora la guarda, con un piccolo sorriso imbarazzato, prima di chiedere, "ti va bene se mi piaci, Yachi-san?"
Yachi spalanca gli occhi, prima di squittire sollevata, "s-sì! Certo! Mi piaci anche tu, Shimizu-senpai!"
Kiyoko sospira e ride, avvicinandosi per assaporare ancora le sue labbra, che finalmente si schiudono per lei. Meglio tardi che mai.



Titolo: You only ever touch me in the dark, only if we're drinking... can you can see my spark?
Fandom: Neon Genesis Evangelion
Personaggi: Misato Katsuragi
Genere: malinconico
Avvertimenti: missing moment
Parole: 300
Note: M3, tema libero. questa era cominciata con tutte le onestissime intenzioni di essere fluff. Mi sa che più fluff di così non possono esserlo, sti due. OTZ
E madò, tutte le canzoni di Marina sono per loro. Sant'iddio djdnkjgnkf T_T


"Ho come l'impressione che noi due non possiamo funzionare senza essere ubriachi," Kaji osserva improvvisamente nel mezzo della loro bevuta in un sabato notte qualsiasi, guardando Misato da sopra la sua bottiglia di birra, con un mezzo sorriso di traverso. Ci sono svariati motivi per cui le si è avvicinato, e altrettanti motivi per i quali è rimasto, incluse tutte le cose che non si aspettava.
Misato ride, poggiando la sua lattina sul tavolo della cucina. Non c'è molto da dire dopo tutte le discussioni che hanno avuto, ma se ne ha se lo tiene fra le labbra, lo ingoia e poi guarda l'uomo di fronte a lei, con le guance arrossite per effetto dell'alcool.
"Beh, sempre meglio del non funzionare e basta," risponde, con la voce iniettata di ironia, sogghignando.
Kaji sospira, appoggiando il mento alla mano. Bere dopo un litigio finché non ci si dimentica il motivo per il quale si litigava è un modo come un altro di fare pace, ma inizia a vederlo, il tasso di sintonia che scende lentamente. E ci sarebbe un modo, per connettersi ancora, ma ormai ci è dentro fino al collo. Non può dirle cos'è che le nasconde, quando lei chiede e lui le infila una mano fra le cosce per sviare la conversazione. Ci sarebbero troppe complicazioni, troppe spiegazioni da dare, e poi chi gli garantirebbe di avere ancora Misato al suo fianco?
È decisamente meglio fare qualche battuta, baciarla, comprarle qualche regalo. È meglio bere con lei e viversela finché c'è, è meglio ingannarla e a suo modo tenerla lontana, finché inevitabilmente lei non si allontanerà da sola. Lo sanno entrambi che andrà così, e forse in qualche luogo nel futuro ci sarà un modo per farla felice.
Per ora può solo scivolarle fra le gambe, rimandando a domani.



Titolo: Into the woods
Fandom: Free!
Personaggi: Rei, Nagisa
Genere: fluff
Avvertimenti: AU, gen
Parole: 300
Note: e ancora M3, tema libero. Questa avrebbe avuto bisogno di un limite di wordcount più alto (come tutte le altre dopotutto) ma eeeehh vbb. Amen. XD

If Rei had known dragons could be this playful and harmless, he wouldn't have stepped into the woods at all. It would've been pointless. They're a threat, the townsfolk said. He was told they were creatures made to kill, sent by the gods to punish humans - for what, he did not know and they would not say. He didn't believe it at first, and when he announced he would be looking for them, he tried not to let those stories seep under his skin, but a sword was the first thing he touched upon seeing one sinuous figure slither about the wood's floor. A beautiful golden dragon, that is, moving its wings lazily while eating something with squeaky sounds that could only be described as 'joyful'.
He'd imagined dragon eyes to look terrifying, but the moment the dragon realizes there is someone, he glances over with big, pink eyes, letting out a small curious chirp.
"A friend!" It seems to think.
It's probably too young to know better, but it moves closer, slowly, still munching on its food, and then look at the sword before letting out another high-pitched sound, a 'cheerful' one, making him sound like a baby. The dragon immediately settles down, curling up with a gentle look, and finally blinks slowly, with a little sigh.
That's how Rei ends up sitting on the forest's ground, on the humid leaves from the latest storm, with the belt his sword hung from lost among the leaves. His hand brushes over and over on the dragon's soft feathered-like coat - something Rei never touched before - and wonder fills his eyes up when the inexplicably friendly creature lets him feed it some of the food he'd brough with him.
The dragon is friendly, and maybe the townsfold were wrong.



Titolo: red stripes
Fandom: Originale
Personaggi: F/F
Genere: fluff
Avvertimenti: menzione di BDSM, in inglese, pwp
Parole: 200
Note: m3, solita storia. Pg che mi sono inventata dal nulla e delle quali mi dimenticherò in 10 minuti lol.

"Reagan," Vivian hums lazily, as she wakes up. Her wrists are tied, her skin striped with plenty of red leash hits, but a smiles cuts across her face. "Reagan..."
"Hello, Vivian," the older woman purrs, holding the younger in her arms, tight against her own soft breasts. The curtains are pulled, drowning the bedroom in darkness, but there is still a ray of light peeking in through the window, somehow. Vivian adores the darkness, she's been loving it ever since she first met Reagan. Since they discovered one another, since Vivan found out she loved the burning sensation of pain, and since Reagan found out she loved the way Vivian's body trembled under her hits, begging for some relief, and delaying it would become a more and more satisfying feat.
But it's morning now, their wild night ended,  their moans faded hours ago as they drifted to sleep. There is nothing else to scream about. There is only the reassuring darkness in their room, Reagan's fingers gently trailing along the markings she left on Vivian's skin, her lips rushing to drop gentle kisses all over Vivian's face, and the two of them quietly get up, preparing themselves for another day.



Titolo: Se ci sarai
Fandom: Yuri!!! On Ice
Personaggi: Sara, Michele Crispino
Genere: generale
Avvertimenti: missing moment, hurt/comfort, gen
Parole: 300
Note: M3 al solito. E per una volta non è incest XD


"Sara, che succede?"
Michele è arrivato a casa prima del solito, oggi, dopo aver preso ripetizioni. Sara non se lo aspettava, quindi si asciuga le lacrime velocemente, prima di guardarlo con gli occhi rossi.
"Niente..."
Bugia, ovvio.
"Dai, stai piangendo e mi dici che non c'è niente?" Michele sospira, sedendosi accanto a lei sul suo letto.
"Non ti mettere in mezzo, Michi..." Sara dice con la voce che trema, ma lo guarda convinta, quasi aggressiva.
"Perché? Non dirmi che sono ancora i tuoi compagni di classe...?" Michele chiede, accigliandosi. È da un pezzo che altri ragazzini non fanno altro che perseguitare sua sorella. E Michele ne ha avuto abbastanza.
"Lascia stare," lei risponde, con la voce bassa, tremolante, cosa che fa saltare Michele in piedi.
"Come faccio a lasciar stare? Ti hanno fatto piangere!" Esclama, gesticolando. "No no, stavolta–"
"Michi! Sono in terza superiore ormai, non ho bisogno che mi protegga!" Lei lo interrompe, alzandosi a sua volta.
"Non mi piace vederti piangere!" Michele spiega, cominciando a camminare in tondo furiosamente.
"Lo so, ma non voglio che ti faccia male!" Sara ribatte, afferrandogli un braccio. Michele si volta a guardarla, e poi prende un lungo respiro per calmarsi.
"Ma non può andare avanti così," dice, calmo, sapendo bene che nessun altro si prenderà la briga di intervenire.
"Lo so, però... preferirei che tu non facessi casini. Per favore..."
Sara lo guarda, con serietà, spostando i capelli dietro le orecchie. "Davvero, posso cavarmela anche da sola. Non ce n'è bisogno, Michi."
Michele la guarda a lungo, tutto teso. Forse Sara ha ragione.
"Se è quello che vuoi..." dice infine, con un sospiro.
Sara finalmente sorride, e lo abbraccia.
"Lo è. E Michi... grazie," risponde, stringendolo forte. "Ti voglio bene."
Michele prende un lungo respiro, per poi decidersi a sorridere.
"... Anch'io."
 
 
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