14 February 2018 @ 11:50 am
Fandom: originale (Andrea!verse)
Personaggi: teen!Giorgio
Genere: introspettivo
Avvertimenti: gen, prequel
Parole: 828
Note: per "supereroi", settimana 5 del COW-T.


"Pronto?"
"Buongiorno signora, sono Riccardo, c'è Giorgio?"
"Ah, ciao Ricky! Sì, è di sopra, aspetta che te lo chiamo... Gio'! C'è Riccardo al telefono!"
Giorgio sospira. Lo sa già cosa vuole, il suo compagno di scuola, ma si alza dal tappeto lo stesso e trotterella giù per le scale, sapendo di doverlo fare. Altrimenti sua madre verrebbe a stanarlo qui, in camera sua, e poi gli riempirebbe le orecchie della solita storia che tutti i poster che ha in camera sono roba da bambini e lui ormai dovrebbe essere cresciuto.
"Oi, Ricky."
"Oi Gio', senti, io e Giulia andiamo in centro fra mezz'ora, vieni? Dai che è San Valentino, magari per miracolo ti trovi una ragazza."
Certo, trovarsi una fidanzata a San Valentino, Giorgio pensa col sarcasmo che invade le sue vene. Certo, come se non lo sapessero tutti, che i single e le robe fuori dal mondo come lui (ma ce ne saranno, poi?) se ne stanno a casa e non si fanno vedere da nessuno, a San Valentino. Verrebbero visti e giudicati da tutti gli altri, quindi non si può farsi vedere fuori di casa da soli, a San Valentino. Quello è il giorno in cui le coppie colonizzano il mondo più del solito, in cui tutto è un cuoricino e un mantra di pubblicità dei cioccolatini, indorate da tanto rosa, stelle filanti e sorrisi sparsi ovunque.
"Passo."
"Cazzo che noioso che sei," Riccardo comincia, e Giorgio può vederlo roteare gli occhi. Gliel'ha visto fare così tante volte che adesso se lo può immaginare benissimo. Gli pare di sentire l'impazienza nella voce attraverso i fili attorcigliati. "Guarda che se non cominci adesso finisci single a trent'anni."
Che razza di argomentazione è? pensa Giorgio. Uno dovrebbe trovarsi la fidanzata perché la vuole, non per ricevere cioccolatini a San Valentino.
"Vabbè, oggi non c'ho voglia. Divertiti, ciao." E mette giù.
Il fatto è che ci sarebbe uscito volentieri, con Riccardo e Giulia. Anche perché a casa non c'è niente da fare: i compiti li ha fatti, di leggere o guardare la televisione non ne ha voglia, mangiare... l'hai fatto abbastanza. Sarebbe bello uscire con qualcuno e andare da qualche parte insieme, ma oggi non c'è verso. Non metterebbe il naso fuori neanche se lo pagassero. Se fosse l'unico sfigato là fuori senza una ragazza, sicuramente tutti lo guarderebbero e non gli è mai piaciuto farsi notare, non dopo che i compagni delle medie gli hanno caritatevolmente insegnato ad essere consapevole di se stesso in ogni secondo della sua vita. Ad essere consapevole del suo corpo ingombrante, dei suoi occhiali spessi, dei suoi vestiti larghi nei quali spesso vorrebbe perdersi e scomparire. Del fatto che fin da bambino non ha mai capito cosa ci fosse di interessante nell'avere una fidanzata, o un fidanzato, e che a scuola non ci provasse con le ragazze, che tanto anche se avesse voluto non si sarebbero mai innamorate di lui.
Da bambino guardava la mamma e il papà e si chiedeva come mai avessero deciso di passare la vita insieme. La vita è un tempo lunghissimo, il matrimonio gli è sempre sembrato una condanna da scontare e non una scelta da fare volentieri. A guardare mamma e papà, a volte pare gli vogliano dare ragione, ma non l'ha mai detto. Non ha mai detto loro che odia San Valentino, piuttosto ha sempre trovato una scusa per non uscire in quel giorno, o per non avere una fidanzatina - anche se ultimamente stanno cominciando a diventare molto insistenti, soprattutto la mamma.
"Allora esci?" La sua voce gli arriva quasi ansiosa da sopra la spalla, e Giorgio sospira. Ovvio che abbia teso l'orecchio per sentire ogni sillaba.
"No."
"Ah, Gigio, ancora dici che non vuoi la fidanzata? Ma quando ti passerà...?" lei dice, scuotendo la testa e tornando a fare quello che stava facendo.
Giorgio rimane in silenzio, cavalcando le scale a due a due finché non si ritrova di nuovo in cameretta, la sua tana che ha tappezzato di poster dei film, e torna a sedersi a gambe incrociate sul tappeto dopo aver chiuso la porta a chiave.
Qui dentro non è una stranezza, e non è una delusione per tutto il resto del mondo. Qui dentro esiste solo lui, e l'aggrovigliarsi di fantasie che non gli fa smettere di disegnare, scrivere, dipingere di colore le sue statuette dei supereroi, guardare gli anime senza avere gli occhi di sua madre addosso. Pare che tutti i suoi poster siano un vero e proprio repellente per quella donna, quindi Giorgio li ha usati a mo' di talismano tappezzandoci i muri come fossero carta da parati. Si guarda attorno, osservando il suo piccolo rifugio. Sarebbe bello vivere qui, per il resto della vita, e se potesse portarci dentro tutti i suoi amici, quelli che non lo farebbero mai sentire sbagliato nel suo stesso corpo. Ancora non saprebbe nominarne uno, ma questo sarebbe un ottimo motivo per cercarne. Solo, non oggi. Oggi il mondo appartiene agli altri.


Fandom: Originale
Personaggi: Etan
Genere: introspettivo
Avvertimenti: gen
Parole: 403
Note: questo è il mio personaggio più sadico XD e questa cosina è per "crepuscolo", sempre settimana 5.

San Valentino potrebbe essere il suo giorno dell'anno preferito, pensa mentre guarda le ultime luci del giorno sparire oltre le linee tracciate dai palazzi. Così tanti cuori da spezzare, così tante lacrime da bere. Le piace soprattutto quando sono i ragazzini a innamorarsi di lei, sono così fragili e ci credono così tanto. È particolarmente soddisfacente girare attorno ad un quindicenne pieno di ormoni, buttare l'amo e giocarci un po' sul pelo dell'acqua prima che abbocchi, e solo allora solleva la lenza e lo guarda dibattersi per lo shock e il dolore. 
Ama troppo la sensazione di essere quella cosa che vogliono, che muoiono per avere, e che non possono e non potranno mai avere. Ama il fatto di essere nata senza tutti i loro bisogni, ama di poter rubare loro il cuore e guardarli mentre agonizzano quando lo spezza. È una delle poche sensazioni in grado di riempirla e soddisfarla, più di quando si dà un orgasmo con le dita. 
È qualcosa che l'ha sempre resa orgogliosa, è sempre stata una prova per dimostrarsi la stessa cosa: nessuno la può toccare. Nessuno può entrare in lei. È una fortezza che nessun esercito potrebbe mai oltraggiare. Bellissima, e impossibile da possedere. Questo è ciò che la rende più soddisfatta di qualsiasi altra cosa. 
Sa che qualsiasi uomo (e qualsiasi donna) vorrebbe possederla, lei coi suoi occhi neri e i capelli di un riccio fitto, morbido, la bocca che si piega sempre in una curva sarcastica, come se fosse nata con l'aria di sfida scolpita sulla faccia. Come se fosse nata per questo, per tormentare uomini e donne allo stesso tempo col loro stesso desiderio, e poi guardarli mentre si specchiano in loro stessi. 
Hanno sempre cominciato loro. Sono sempre stati loro a chiedere, chiedere, e da ragazzina si accontentava delle loro parole, dei loro regali fatti per tenersela cucita attorno alle loro vite. 
Ma ora che è donna e li ha conosciuti tutti, ora che sa di poterli usare a suo piacimento, non c'è più spazio per la sensazione di essere usata. Guardando il crepuscolo, osserva le proprie mani che oggi hanno toccato e spezzato mille cuori, con un piccolo sorriso soddisfatto. Ora che è donna e ora che li ha conosciuti, non ha più bisogno di tentare di adattarsi a loro. Saranno loro a farlo, e lei sarà la loro regina, e loro le chiederanno di continuare a ferirli, ancora e ancora. 
 
 
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