Titolo: Hands (lo so, banale come poche cose al mondo ._.)
Fandom: Glee
Pairing: Kurtofsky - one-sided
Genere: Erotico, introspettivo
Note: MAH. Non mi convince molto, anzi quasi per niente e_è è da tanto che non scrivo questo tipo di cosine, anche se brevi, quindi non so se è venuta più o meno bene. E lo so, avevo detto che avrei smesso col porn e affini, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente oggi. E insomma... Perdono ._. come sempre, vi sconsiglio di leggere data la bruttura D:
Comunque, scritta per il prompt "Mano" della tabellina per il
kurtofsky_ita
Le parti del corpo che Kurt teme di più di Dave sono le mani, e non sa bene perché. Cioè, da un lato è semplice e comprensibile che ne abbia paura, specialmente perché sono la prima arma di attacco del bullo, e poi perché insomma, come non temere la Furia? Ma d'altro canto Kurt le teme anche per motivi ben diversi e, se vogliamo, completamente opposti. Non sa perché, ma quando Karofsky lo spinge con forza contro un muro o lo afferra per il bavero portando il suo viso a pochi sospiri dal proprio, la paura dopo qualche ora lascia il posto a brevi riflessioni a posteriori. In quei minimi momenti Kurt ripercorre forse nolente i dolori che quei contatti bruschi gli provocano alla schiena, dall'altro... Non sa spiegarlo bene, ma quelle mani. Quelle mani sono grandi, molto più forti delle sue. E, a volte, quasi inconsciamente gli vengono alla mente brevi e fuggevoli pensieri più simili ad immagini che a concetti astratti. Brevi flash delle sue mani, che non sono aggraziate e bianche come quelle di Kurt, ma sono più maschili, più virili, più possenti.
E Dave stesso è molto più possente e virile di qualsiasi altro ragazzo in quella scuola: persino Puckerman a confronto non pare altro che un ragazzone narcisista. E Finn ormai non rientra più nei suoi interessi, anche se gli ha fatto capire che gli piacciono i giocatori di football. Prima di allora Kurt non aveva esattamente un prototipo di ragazzo preferito, poi è arrivato Hudson con le sue spalle larghe ed il sorriso molto stupido ma in fondo dolce. E da lì gli era presa l'ossessione dei tipici ragazzi alti e dal fisico scolpito - lo stesso Finn era stato inconsapevolmente soggetto di svariate occhiate ben più che amichevoli - finché. Le mani di Karofsky.
Non sa se questo tipo di pensieri possa essere ricollegato a qualche forma di masochismo, ma quando pensa nel letto che oggi Karofsky l'ha spinto di nuovo, immediatamente si concentra sulla sensazione e la potenza del contatto. E dire che lui, Kurt, ama le cose delicate, forti ma gentili. Quello che gli spetta ogni giorno è tutto il contrario eppure, in qualche modo, ne rimane colpito e non solo fisicamente.
Ma non glielo dirà mai. Non gli dirà mai che pensando a tutte queste contraddizioni si è appena infilato lentamente la mano nei pantaloni. Non sa perché, ma è quello che il corpo ha fatto e subito chiude gli occhi, come se si vergognasse. Masturbarsi è sempre stata una pratica rara per lui. Non gli piace, lo trova stupido, da pervertiti quasi. Eppure lo sta facendo, sta pensando alle maledette mani grandi e forti di Dave, con chitarre graffianti anni '80 nel cervello. Scosse elettriche che sembrano riff, che partono dal basso ventre e si propagano subito nel resto del corpo, accelerando il suo cuore, facendogli irrigidire le gambe nude ed aprire appena le labbra assaggiandone appena la morbidezza come se a baciarlo impulsivamente fosse qualcun altro. E non arrossisce come sempre quando pensa al sesso. Un pò si vergogna, ma non è sicuramente la prima volta che lo fa, e dopotutto è normale. Forse il soggetto non lo è, ecco. Ma appena immagina le mani grandi che accarezzano il suo petto ed il ventre ogni altro pensiero passa in secondo piano come una vocina troppo debole per essere sentita. E Kurt è un tentatore, gli piace stuzzicare e non soddisfare, gli piace quindi farsi aspettare, il tempo per immaginare altro.
Ma quando un brivido ed una goccia di sudore annunciano finalmente la soddisfazione di quel bollore tenue che teneva dentro da molto, Kurt apre gli occhi ansimando. E scopre che in qualche modo quel suo fremito continuo non è del tutto pacato. Non gli è piaciuto poi così tanto soddisfarsi da solo, confermando le proprie idee.
Non sa quanto sia normale desiderare che le immagini che gli erano passate davanti agli occhi come se programmate da qualcun altro fossero reali. Le mani di Karofsky. La sottomissione. Fantasie adolescenziali che prima non aveva mai avuto.
Sospira e decide. Prima o poi lo avrà. Non domani, però. E nemmeno fra due anni. Prima o poi.
Domani lo si teme, ancora.
Fandom: Glee
Pairing: Kurtofsky - one-sided
Genere: Erotico, introspettivo
Note: MAH. Non mi convince molto, anzi quasi per niente e_è è da tanto che non scrivo questo tipo di cosine, anche se brevi, quindi non so se è venuta più o meno bene. E lo so, avevo detto che avrei smesso col porn e affini, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente oggi. E insomma... Perdono ._. come sempre, vi sconsiglio di leggere data la bruttura D:
Comunque, scritta per il prompt "Mano" della tabellina per il
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Le parti del corpo che Kurt teme di più di Dave sono le mani, e non sa bene perché. Cioè, da un lato è semplice e comprensibile che ne abbia paura, specialmente perché sono la prima arma di attacco del bullo, e poi perché insomma, come non temere la Furia? Ma d'altro canto Kurt le teme anche per motivi ben diversi e, se vogliamo, completamente opposti. Non sa perché, ma quando Karofsky lo spinge con forza contro un muro o lo afferra per il bavero portando il suo viso a pochi sospiri dal proprio, la paura dopo qualche ora lascia il posto a brevi riflessioni a posteriori. In quei minimi momenti Kurt ripercorre forse nolente i dolori che quei contatti bruschi gli provocano alla schiena, dall'altro... Non sa spiegarlo bene, ma quelle mani. Quelle mani sono grandi, molto più forti delle sue. E, a volte, quasi inconsciamente gli vengono alla mente brevi e fuggevoli pensieri più simili ad immagini che a concetti astratti. Brevi flash delle sue mani, che non sono aggraziate e bianche come quelle di Kurt, ma sono più maschili, più virili, più possenti.
E Dave stesso è molto più possente e virile di qualsiasi altro ragazzo in quella scuola: persino Puckerman a confronto non pare altro che un ragazzone narcisista. E Finn ormai non rientra più nei suoi interessi, anche se gli ha fatto capire che gli piacciono i giocatori di football. Prima di allora Kurt non aveva esattamente un prototipo di ragazzo preferito, poi è arrivato Hudson con le sue spalle larghe ed il sorriso molto stupido ma in fondo dolce. E da lì gli era presa l'ossessione dei tipici ragazzi alti e dal fisico scolpito - lo stesso Finn era stato inconsapevolmente soggetto di svariate occhiate ben più che amichevoli - finché. Le mani di Karofsky.
Non sa se questo tipo di pensieri possa essere ricollegato a qualche forma di masochismo, ma quando pensa nel letto che oggi Karofsky l'ha spinto di nuovo, immediatamente si concentra sulla sensazione e la potenza del contatto. E dire che lui, Kurt, ama le cose delicate, forti ma gentili. Quello che gli spetta ogni giorno è tutto il contrario eppure, in qualche modo, ne rimane colpito e non solo fisicamente.
Ma non glielo dirà mai. Non gli dirà mai che pensando a tutte queste contraddizioni si è appena infilato lentamente la mano nei pantaloni. Non sa perché, ma è quello che il corpo ha fatto e subito chiude gli occhi, come se si vergognasse. Masturbarsi è sempre stata una pratica rara per lui. Non gli piace, lo trova stupido, da pervertiti quasi. Eppure lo sta facendo, sta pensando alle maledette mani grandi e forti di Dave, con chitarre graffianti anni '80 nel cervello. Scosse elettriche che sembrano riff, che partono dal basso ventre e si propagano subito nel resto del corpo, accelerando il suo cuore, facendogli irrigidire le gambe nude ed aprire appena le labbra assaggiandone appena la morbidezza come se a baciarlo impulsivamente fosse qualcun altro. E non arrossisce come sempre quando pensa al sesso. Un pò si vergogna, ma non è sicuramente la prima volta che lo fa, e dopotutto è normale. Forse il soggetto non lo è, ecco. Ma appena immagina le mani grandi che accarezzano il suo petto ed il ventre ogni altro pensiero passa in secondo piano come una vocina troppo debole per essere sentita. E Kurt è un tentatore, gli piace stuzzicare e non soddisfare, gli piace quindi farsi aspettare, il tempo per immaginare altro.
Ma quando un brivido ed una goccia di sudore annunciano finalmente la soddisfazione di quel bollore tenue che teneva dentro da molto, Kurt apre gli occhi ansimando. E scopre che in qualche modo quel suo fremito continuo non è del tutto pacato. Non gli è piaciuto poi così tanto soddisfarsi da solo, confermando le proprie idee.
Non sa quanto sia normale desiderare che le immagini che gli erano passate davanti agli occhi come se programmate da qualcun altro fossero reali. Le mani di Karofsky. La sottomissione. Fantasie adolescenziali che prima non aveva mai avuto.
Sospira e decide. Prima o poi lo avrà. Non domani, però. E nemmeno fra due anni. Prima o poi.
Domani lo si teme, ancora.
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