Titolo: It's getting late to give you up, I took a sip from the Devil's cup.
Fandom: Sherlock BBC
Pairing: Sebastian Moran/Jim Moriarty
Genere: erotico
Parole: 1014
Rating: NSFW
Note: Ero annoiata. Davvero, non c'è altra spiegazione, a parte il fatto che ogni tanto in t-list si parla di MorMor, ed amo tutti i miei headcanon sul MorMor, per di più mi si istiga *scarica colpe su altre donne* e quindi che posso fare? Mi faccio promptare robe e le rigiro. Quindi scusami [livejournal.com profile] jadina94 se non è quello che ti aspettavi "XD
E il titolo è preso da Toxic di Britney Spears, ma prima che mi linciate c'è un motivo: stavo sentendo una cover fogatissima dei Chemists che ho trovato in un fanmix MorMor (e che non trovo su YouTube ò_ò quindi rimando al link per scaricarla su Mediafire) e insomma, spero che la fic sia almeno un po' carina "XDDDD il prompt è: "Sebastian Moran/Jim Moriarty, Sebastian odia Stayin' alive e cambia la suoneria al cellulare di Jim".
[Partecipa al quinto Porn Fest @ [livejournal.com profile] fanfic_italia]



Jim Moriarty l'osserva pigramente, dall'alto, le dita infilate fra i suoi capelli scuri, socchiudendo gli occhi in un placido e continuo brivido di piacere. Osserva i tatuaggi che ondeggiano appena sulla schiena del suo cecchino preferito, mordendosi appena il labbro.
E Sebastian Moran, come un cucciolo servizievole, lo guarda dal basso, da sotto la lieve curva del ventre, la bocca chiusa delicatamente attorno al suo sesso, come a volergli fare mille domande. Va bene così? Mi perdoni?
Jim sorride deliziato, annuendo e continuando a fissare l'uomo solo un po' più giovane che chiude gli occhi e continua a succhiargli l'uccello, sapendo di esserselo meritato. Non che quella gli sembri una punizione poi così crudele. Jim ha solo dovuto fissarlo e ordinarglielo, per convincerlo, mentre erano fra le lenzuola sporche di sangue (regalino dell'ultimo "cliente") sudati ed ansimanti.
Passa le dita fra i ciuffi della sua frangia, sentendosele incastrare fra i capelli, spingendo indietro la testa di Sebastian, che riapre gli occhi e sospira attraverso le narici, che fa scorrere una mano fino a sotto le reni. Ma Jim scosta quella mano con un piede, scuotendo la testa e ridacchiando.
«No, non puoi venire, Seb.»
Quest'ultimo si acciglia, fissandolo negli occhi con aria delusa, continuando a succhiare rumorosamente il sesso del proprio boss. Certo che vuole venire, sente già un calore lievemente doloroso al proprio basso ventre, ed è sicuro di averlo già duro, schiacciato fra le cosce e sul materasso. Escogita già di strofinarlo sul copri-materasso, almeno.
«Non ci pensare nemmeno, Sebby tesoro» Canticchia, posando le dita dietro la sua nuca e tirandoselo contro leggermente, per spingersi più a fondo nella sua gola, per sentirne meglio le contrazioni, per togliergli il respiro, per farlo arrossire. Ma Sebastian non arrossirà mai, eppure Jim continuerà a provarci, dovesse fargli dei tagli sulle guance purché succeda.
Sebastian, d'altro canto, odia sentirsi chiamare con quei fottuti nomignoli da checca, decide quindi di far sentire i denti sulla pelle sensibile e pulsante che scorre sulla sua lingua.
«Uuh, denti» Registra Jim, con un largo e fulmineo sorriso a trentadue denti. «Mi piace, Seb. Ma se mi mordi sarà la tua testa ad esplodere.»
Sebastian lascia andare il sesso di Jim con un rumore umido, prendendo ad accarezzarlo con una mano. «No, ovvio che non ti mordo.»
L'altro sorride, rilassando il proprio corpo ed annuendo pigramente, continuando a scombinargli i capelli perché Sebastian arruffato gli piace anche di più. Sembra davvero un cucciolo. Che ora passa la lingua su tutta la lunghezza del suo organo più sensibile, regalandogli qualche brivido in più, per poi riprenderlo fra le labbra morbide e calde.
Vorrebbe prenderlo a pugni fino a fargli sanguinare le labbra e poi baciarlo così a lungo da togliergli ogni traccia di ossigeno dai polmoni. Per sentire il suo vero sapore, per passare la lingua su una ferita di cui effettivamente gli importa. E poi per poter coccolare il suo cagnolino. Per promettergli che non lo farà più, per ripetergli che è il suo preferito al mondo.
Jim chiude gli occhi, mormorando. «Oh, sì, Seb, succhialo, bravo»
Sebastian rimane in silenzio, ascoltando i suoni prodotti dalla propria gola, avvertendo la propria erezione pulsare sempre di più, allungando di nuovo una mano cercando di raggiungersi per provare ad alleviare almeno un po' di quella frustrazione. Ma quasi subito avverte qualcosa di freddo sulla propria fronte, e deve aprire gli occhi per constatare che si tratta proprio di una pistola, e che Jim sta ghignando.
«Io non ci riproverei. Ti ho detto che ti avrei punito, no?»
Sebastian non comprende, non ancora, perché dovrebbe essere minacciato di morte per una cosa così piccola, ma se ha capito qualcosa da sé è che Jim Moriarty è completamente, irrecuperabilmente, pazzo. Efficente, mortale, preciso, perfetto come macchina del crimine, e decisamente pazzo, privo di qualsivoglia morale.
Se avesse la bocca libera, sorriderebbe. Tutto questo solo per una stupida suoneria.
«Se non avessi messo quell'orrore sul mio cellulare, a quest'ora probabilmente sarei io a succhiarti, lo sai, vero?» Lo rimprovera infatti Jim, come se gli avesse letto nel pensiero.
E come se qualcun altro avesse udito la conversazione, nella stanza risuona il riconoscibile motivetto di Life is a Flower, che fa disegnare una smorfia disgustata sul viso di Jim e che fa sollevare un risolino nella bocca occupata di Sebastian. «Seriamente?» Lo apostrofa Jim, accigliandosi e spingendosi di più nella gola dell'altro che, non aspettandoselo, emette il rumore di un conato, sentendosi soffocare per un momento. «Quella canzoncina? Seriamente? A dire il vero sono fin troppo buono con te, cazzo.»
Sebastian non riesce davvero a trattenersi dal ridere, mentre Jim si sporge e risponde al telefono, cominciando a parlare pacato per poi scattare come un folle, iniziando a sputare insulti su qualcuna delle sue cellule che, chiaramente, deve aver fallito.
Sebastian non gli sente dichiarare alcuna condanna di morte, perciò crede di star facendo un ottimo lavoro se può mettere Jim così di buonumore. Probabilmente ha appena salvato la vita a qualcuno, con un pompino. Ma meglio non far sapere in giro che si fa scopare la bocca dal proprio capo. Giusto per.
Quando Jim chiude la telefonata si limita a lanciargli un'occhiata inviperita, riprendendo ad accarezzargli la nuca per poi spingerselo di nuovo contro, questa volta con delicatezza. Piega la testa, come stesse valutando il valore di ciò che si trova fra le sue gambe.
Ghigna. Non lo darebbe a nessuno, nemmeno se significasse scambiarlo con Sherlock legato ed inerme. E nudo, pensa, prima di ridere fra sé e sé e cancellare.
Quando viene dentro alla sua bocca, si permette di mormorare il suo nome, fra piccoli gemiti di lussuria. E quando Sebastian si raddrizza, massaggiandosi la mascella, Jim decide che in fondo era davvero solo una stupida suoneria.
Ma sì, basterà cambiarla di nuovo.
Si solleva a sua volta, lo attira verso di sé, lo bacia possessivamente, lasciando un rivolo di saliva sulle sue labbra, prima di spingerlo giù sul materasso, pronto a ricambiare. Nonostante non fosse nei suoi piani, ma in fondo Jim Moriarty non è sempre così coerente con se stesso.
I'm so changeable.
Il che, a Moran, non sembra poi un difetto così grave.
 
 
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