Titolo: Meeting place
Fandom: Sherlock (BBC)
Personaggi: Mycroft Holmes/Gregory Lestrade (pre-slash)
Genere: introspettivo
Avvertimenti: prequel
Parole: 369
Note: ...io questi due non li shippo "XD o almeno non li shippo nella serie tv, ma dopo aver visto Rupert Graves da giovane in Maurice, suddenly mi è venuta voglia di shippare young!Lestrade con tipo CHIUNQUE. *ride* e questa fic mi è stata promptata da
dio_niso per il drabble meme :3
All'inizio non ci fa davvero caso, dopotutto con la calca che c'è il Venerdì a Trafalgar Square è difficile farsi attirare da qualcosa in particolare, specialmente quando ci si sta ripetendo la lezione universitaria e Madre lo ha cresciuto così rigorosamente. Per non parlare dell'ultimo disastro di Sherlock. Lasciarlo a casa da solo ormai significa emergenza assicurata.
Eppure alla fine lo nota: un gruppetto di persone che circonda qualcosa all'angolo dell'Odeon, con espressioni vacue o preoccupate. Poliziotti. Mycroft per qualche motivo perde il filo delle nozioni noiose che stava ripetendo, i piedi si dirigono quasi da soli verso quel gruppetto di persone, mentre il vento freddo gli taglia la pelle e l'umidità nell'aria annuncia la pioggia. In pochi secondi, infatti, il cielo comincia a gocciolare, portando una pioggia intensa nel giro di un minuto, durante il quale Mycroft scopre che quel capannello è formato anche da giornalisti che scattano foto e commentano a voce bassa ciò che si presenta sotto i loro occhi: un corpo immobile e freddo, dagli occhi scuri che puntano verso il cielo ed una pozza di sangue scuro che scorre negli spazi fra le mattonelle, perdendosi lugubre fra le scarpe degli astanti.
«E nessuno ha visto niente?» Domanda una voce giovane e forte, di un uomo sulla fine dei venti che lancia un'occhiata attorno.
«Sì, c'è una testimone, ma è svenuta e stiamo aspettando che rinvenga» Risponde un uomo molto più anziano che, però, ha un modo di fare sommesso e formale. Mycroft si stupisce silenziosamente che il commissario di polizia sia più giovane dei suoi sottoposti, ma non dice nulla. Si limita ad osservare il corpo del primo cadavere vero che gli capita sotto gli occhi, colpito, e poi i riccioli bagnati che scendono sulla fronte del giovane commissario. Il flash di una macchina fotografica gli illumina il volto e gli occhi per un momento, proprio mentre Lestrade - così lo hanno appena chiamato - alza il viso per squadrare interrogativo il nuovo arrivato. Mycroft non dice nulla, si alza il colletto del giubbotto e passa oltre, tornando a ripetere la lezione.
Quando torna a casa, seduto alla sua vecchia scrivania, si siede e si acciglia, ma proprio non ci riesce. Non ricorda il colore dei suoi occhi.
Fandom: Sherlock (BBC)
Personaggi: Mycroft Holmes/Gregory Lestrade (pre-slash)
Genere: introspettivo
Avvertimenti: prequel
Parole: 369
Note: ...io questi due non li shippo "XD o almeno non li shippo nella serie tv, ma dopo aver visto Rupert Graves da giovane in Maurice, suddenly mi è venuta voglia di shippare young!Lestrade con tipo CHIUNQUE. *ride* e questa fic mi è stata promptata da
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All'inizio non ci fa davvero caso, dopotutto con la calca che c'è il Venerdì a Trafalgar Square è difficile farsi attirare da qualcosa in particolare, specialmente quando ci si sta ripetendo la lezione universitaria e Madre lo ha cresciuto così rigorosamente. Per non parlare dell'ultimo disastro di Sherlock. Lasciarlo a casa da solo ormai significa emergenza assicurata.
Eppure alla fine lo nota: un gruppetto di persone che circonda qualcosa all'angolo dell'Odeon, con espressioni vacue o preoccupate. Poliziotti. Mycroft per qualche motivo perde il filo delle nozioni noiose che stava ripetendo, i piedi si dirigono quasi da soli verso quel gruppetto di persone, mentre il vento freddo gli taglia la pelle e l'umidità nell'aria annuncia la pioggia. In pochi secondi, infatti, il cielo comincia a gocciolare, portando una pioggia intensa nel giro di un minuto, durante il quale Mycroft scopre che quel capannello è formato anche da giornalisti che scattano foto e commentano a voce bassa ciò che si presenta sotto i loro occhi: un corpo immobile e freddo, dagli occhi scuri che puntano verso il cielo ed una pozza di sangue scuro che scorre negli spazi fra le mattonelle, perdendosi lugubre fra le scarpe degli astanti.
«E nessuno ha visto niente?» Domanda una voce giovane e forte, di un uomo sulla fine dei venti che lancia un'occhiata attorno.
«Sì, c'è una testimone, ma è svenuta e stiamo aspettando che rinvenga» Risponde un uomo molto più anziano che, però, ha un modo di fare sommesso e formale. Mycroft si stupisce silenziosamente che il commissario di polizia sia più giovane dei suoi sottoposti, ma non dice nulla. Si limita ad osservare il corpo del primo cadavere vero che gli capita sotto gli occhi, colpito, e poi i riccioli bagnati che scendono sulla fronte del giovane commissario. Il flash di una macchina fotografica gli illumina il volto e gli occhi per un momento, proprio mentre Lestrade - così lo hanno appena chiamato - alza il viso per squadrare interrogativo il nuovo arrivato. Mycroft non dice nulla, si alza il colletto del giubbotto e passa oltre, tornando a ripetere la lezione.
Quando torna a casa, seduto alla sua vecchia scrivania, si siede e si acciglia, ma proprio non ci riesce. Non ricorda il colore dei suoi occhi.
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